Ju-Manji: nuova vita per lo storico locale di Aldo Fabrizi
Completamente ristrutturato, il ristorante specializzato in carne, pesce e in cocktail sorge nel quartiere infernetto di Roma, a ridosso del litorale laziale
A Roma nel quartiere Infernetto, a ridosso del litorale laziale, uno storico locale dove un tempo si esibiva e cucinava uno degli attori comici più famosi d’Italia, ha ripreso di nuovo vita cambiando radicalmente volto, proposta culinaria e pure il nome, ora si chiama Ju-Manji.
«Questo locale nasce con la famiglia Fabrizi. In particolare uno dei figli del grande attore Aldo, oltre che lavorare in cucina, si esibiva al pianoforte e spesso la serata si concludeva in bellezza con tanta sana baldoria. Poi si sono avvicendati altri ristoranti fino al novembre 2019, quando dopo un incendio di rilievo, il locale fu ristrutturato e si trasformò in un luogo, EGG, dove il menu era incentrato esclusivamente sull’uovo. Però il Covid e le numerose chiusure imposte dai vari decreti ne hanno di fatto bloccato il successo e quindi segnato la chiusura. Successivamente lo abbiamo acquisito e dopo una ristrutturazione importante, con ampliamento degli spazi e aumento dei volumi, lo abbiamo trasformato in Ju-Manji». Questa, secondo uno dei soci, Massimiliano Di Paolo, la genesi del nuovo ristorante di carne e pesce, oltre che cocktail bar, ubicato nel quartiere Infernetto di Roma, a ridosso del litorale laziale.
Ju-Manji, oasi di verde per fuggire dal caldo della capitale
Ju-Manji si caratterizza per uno spazio molto ampio e pieno di alberi di diverse tipologie, con il grande banco del cocktail bar, divanetti e poltrone che creano confortevoli spazi d’ombra naturale ideali per l’ora dell’aperitivo, quando in estate il sole è ancora alto prima di tramontare. Lungo il ruscello presenti anche alcuni tavoli, dove è possibile cenare all’aperto. Subito dopo il cocktail bar si apre un delizioso dehor pavimentato con tavoli al coperto e forno a legna in vista. Da qui si accede alla sala del ristorante, ampia e arredata con colori naturali, come il verde e il marrone, con una capienza di 65-70 persone, che cela un’intima saletta privata, impreziosita dal lungo tavolo di legno e da luci soffuse.
«Il posto merita di essere visto e goduto. Una location fresca ed immersa nel verde, un rifugio dal caldo della Capitale. Tra le ragioni di farci una visita, oltre alla cucina, un’ampia offerta di cocktail signature curati da una bartender talentuosa - continua Di Paolo - Durante l’aperitivo inoltre serviamo anche qualche piatto della cucina. Non le solite ciotole di patatine ma una tempura di verdure o degli appetitosi moscardini fritti che fanno da traino verso la cena. E la clientela fidelizzata che ci frequenta certifica la bontà delle nostre scelte».
«Davvero una location che rappresenta un unicum nell’ambiente romano – evidenzia l’altro socio Alessandro D’Alimonte - Nella stagione calda è in programma anche un ricco calendario di eventi nel segno del cabaret. CI sono tuti gli elementi per avere successo. Il pubblico è vario, si va dai diciottenni ai sessantenni, gente che vuole stare bene in un ambiente tranquillo e trascorrere momenti piacevoli. Da noi spesso chi sceglie l’aperitivo si ferma anche per la cena».
Una cucina di sostanza
La cucina può esser definita di sostanza, essenziale e piena di gusto. Il punto di partenza è sempre la tradizione, impreziosita poi con tocchi personali per farne una delicata e leggera reinterpretazione. Capisaldi sono anche la lavorazione delle materie prime e i metodi di cottura.
«Partiamo da materie prime d’eccellente qualità con l’obiettivo di valorizzarne ed esaltarne, il gusto senza eccedere nelle lavorazioni - spiega dalle cucine Roberto Dell’Uomo - Abbiamo dei fornitori di cui ci fidiamo molto e ai quali soprattutto ci affidiamo. Il primo step è una cucina tradizionale rivisitata, con accostamenti e abbinamenti di vario tipo non comuni in questa area della Capitale. Uno dei piatti che meglio mi descrive è il controfiletto con la crema di pecorino dove quest’ultimo non stravolge il sapore della carne, ma lo esalta con la sua sapidità. Ritengo che ci debba essere sempre un equilibrio fra eccellenza e tecnica così come rispetto della stagionalità. A tal proposito, il menu ruota ogni tre mesi. Tra i piatti che stanno riscuotendo il più alto gradimento nella clientela, tra gli antipasti, il polpo rosticciato con crema di patata viola e mandorle tostate mentre riguardo i primi, lo spaghettone aglio, olio, gambero e lime o la sua versione alternativa con cernia e pistacchio. Mentre per i secondi un grande classico è la carne alla brace. Per ora il menu è esclusivamente alla carta, ma a volte proponiamo delle degustazioni speciali di 5-6 portate che inquadrano in maniera sinottica la mia idea di cucina».
Una carta con proposte suggestive
Un menu che si alterna tra suggerimenti di pesce e di carne. Si può partire da una classica fantasia di crudi con scampi, gamberi, tartare, sashimi di tonno e pesce bianco come ombrina o spada. Poi c’è un assaggio di Salmone marinato con sale bilanciato, aromatizzato alle erbe e, infine, la selezione di ostriche. Per i vegetariani la proposta è l’Insalata di ceci con humus e olio al rosmarino o, in alternativa, il Broccolo in tre consistenze con base di crema di broccolo, punte e cimette di broccolo ripassate, scaglie di broccolo crudo marinato con olio, sale e limone oltre ai crostini di pane aromatizzati al timo.
Tra i primi piatti di pasta fresca fatta in casa non mancano le Fettuccine al ragù bianco - realizzato con carne danese macinata direttamente dal Dell’Uomo - e il Raviolo di pollo alla cacciatora. Quest’ultimo viene preparato partendo da un classico pollo alla cacciatora con olive, rosmarino, capperi e alici, successivamente tritato finemente per ottenere la farcia dei ravioli che vengono poi cotti e conditi con un sughetto di pomodorini leggero.
I secondi sono il regno delle cotture: si può scegliere tra il pescato del giorno e le carni danesi, da fare alla griglia o alla brace, ma anche in umido o in guazzetto. I dolci, rigorosamente homemade, vanno dal Tiramisù fino Tartelletta al limone con meringa all’italiana flambata.
I cocktail, altro cavallo di battaglia del Ju-Manji
Per i cocktail addicted c’è, pronta ad esaudire ogni desiderio, la bartender Jessica Buccinnà. Tra i suoi cavalli di battaglia c’è sicuramente il Ju-Manji Mule, rivisitazione del classico drink allo zenzero, che in questo caso viene realizzato con estratto di mango e peperone giallo preparato direttamente da Jessica partendo da frutta e verdura fresca. Il drink viene servito nel classico bicchiere del Moscow Mule con una coppetta di ghiaccio e pezzettini di mango in superfice. Poi c’è il Funny, drink frozen, rivisitazione del daiquiri con il Capitan Morgan, un rum scuro e piccante, con l’aggiunta di estratto di papaya fresca.
Altro imperdibile e scenografico cocktail è Amortensia, rivisitazione del Negroni ma con una ispirazione estetica fantasy. Preparato con vermouth bianco e fiori tailandesi, che lasciati in infusione donano al drink un colore viola. Simile a una pozione magica, viene servito in un’ampolla con del fumo aromatizzato ai frutti rossi che evapora all’apertura.
Ju-Manji
Via Torcegno, 108 – 00124 Roma
Tel. 0687880185
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Alberto Lupini