Intimo, grazioso e dal menu snello Winehouse spicca sulle colline di S.Leucio
03 maggio 2017 | 15:29

di Vincenzo D’Antonio

Locale di rara eleganza, da percepire correttamente in understatement, piccolo con i suoi trenta posti, tavoli bene apparecchiati ed opportunamente ben distanziati tra loro. Qui la norma è il vino servito al calice. Menu agile e snello, ben presentato e suadentemente raccontato, con vistosa passione, dal patron Gianpiero che ha saputo ben scegliere accorto team che lo coadiuva in sala ed in cucina. Si principia, proposta come antepasto, con una freschissima palamita sapientemente cucinata (e non stravolta) con patate al limone, olio extravergine di oliva e maggiorana. Gianpiero è attento alla stagionalità del pesce ed agli oli extravergine che introduce in cucina. In felice e sontuoso abbinamento, calice di Soave Inama 2014, da sole uve garganega.

Saporito e pregevolmente eseguito il primo piatto: gnocchi di patate rosse con fonduta di caciocavallo. In abbinamento un rosso che è una vera chicca: Ricupo 2012 Rosso del Molise Doc by Angelo D'Uva (nomen omen), da sole uve Montepulciano, vede solo acciaio. Colore rosso rubino vivace, intriga al naso una lieve nota di carrubo. Pregio della freschezza, al palato. E permane il produttore Angelo D'Uva con il suo Gavio 2014 da uve cabernet sauvignon nel calice a supportare in armonico contrappunto un secondo "di sostanza": polpettone alla napoletana con broccoli neri saltati. Remake virtuosamente anastatico di piatto clou della cucina napoletana.
Dalla Puglia, il Fiano Minutolo Ognissole ad abbinarsi ad un dessert di grande piacevolezza: crostatine di crema alla vaniglia, fragole ed amarena. La grande attenzione ai vini, frutto di una appassionata competenza evolutasi nei decenni, girando il Bel Paese in lungo e in largo alla ricerca del meglio, l'altrettanto grande attenzione all'elevata qualità delle materie prime e, last but not least, la gagliarda apertura mentale in virtù della quale si persegue l'intento della filiera corta, che tanti vantaggi arreca, e non quello, vano e nocivo, del km zero a tutti i costi. Per tale sontuosa cena, con inappuntabile servizio al calice, il conto è stato al di sotto dei cinquanta euro.
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