Halloween in stile italiano: ecco i luoghi da brividi lungo la Penisola

A questa festa si può credere o meno (c’è chi non la sopporta perché non storicamente legata alle tradizioni italiane), ma l’unica certezza è che il misterioso fascino di Halloween coinvolge più o meno tutti. Ecco in Italia luoghi che parlano di abbandono e di degrado, di leggende terrificanti e di presenze paranormali per una serata spaventosa

23 ottobre 2022 | 05:00
di Luca Bassi

Secondo la tradizione, il 31 ottobre è la festa pagana di Samhain, giorno in cui in cui la barriera che divide il mondo dei vivi da quello soprannaturale si assottiglia, favorendo l'incontro con spiriti e fantasmi di epoche passate. Halloween cade il 31 ottobre di ogni anno e viene festeggiato soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra, anche se negli ultimi decenni ha preso piede anche in molti altri paesi, Italia compresa. Durante la notte tra il 31 e il 1° novembre i bambini - ma spesso anche gli adulti - girano di casa in casa mascherati da creature mostruose per il famoso rito del “dolcetto o scherzetto”: gli abitanti della casa potranno allora salvarsi dai terribili scherzi a tinte macabre solo regalando dolcetti ai bambini. A questa festa si può credere o meno (c’è chi non la sopporta perché non storicamente legata alle tradizioni italiane), ma l’unica certezza è che il misterioso fascino di Halloween coinvolge più o meno tutti. E c’è chi, per la notte più tenebrosa dell’anno, sceglie di regalarsi qualche ora di paura visitando luoghi che parlano di abbandono e di degrado, di leggende terrificanti e di presenze paranormali. Anche in Italia questi posti abbondano: andiamo a vedere quali sono.


Il diavolo del bosco di Rezzato

A Rezzato, in provincia di Brescia, c’è bosco che deve tutto il suo fascino “spettrale” a un diavolo. Si tratta di un bassorilievo scolpito nella roccia con un volto decisamente particolare. Sono molte le leggende che circolano su questo manufatto: si parla della morte di un uomo avvenuta proprio lì, o ancora di quella di una ragazza bruciata viva, o della rappresentazione di un demone o, infine, di convegni di streghe e diavoli che si tenevano nei boschi della zona.


Cosa rappresenta questa scultura? Qual è il mistero che è custodito in questo bosco, di giorno così piacevole e di notte tanto tetro e oscuro? Assomiglia a prima vista alla ben più nota Bocca della Verità o alle rappresentazioni antiche di fauni e satiri, le divinità per metà uomo e per metà capro che secondo gli antichi avevano posto il proprio dominio in boschi e foreste sacre. Difficile non notare come il “Diaol” rassomigli anche a tante raffigurazioni dell'arte celtica, come a quelle delle famose falere della necropoli di Manerbio, non distante da Rezzato. O addirittura al famoso “Green Man” della tradizione tardo celtica, che impersonifica la forza inarrestabile della vegetazione e della natura.


L’ex manicomio di Mombello

Limbiate, provincia di Monza. Se cercate un luogo abbandonato che vi possa far ricordare un classico set da film horror andate nell’ex Istituto di Cura Antonini, ultimo grande manicomio di Milano, chiuso nel 1978.

È costituito da vari padiglioni, alcuni dei quali sono attualmente funzionanti, come la storica villa Arconati-Crivelli, sede dell’Istituto agrario Castiglioni, mentre altri sono completamente abbandonati. Il suo utilizzo come luogo di ricovero dei malati di mente ha sempre dato a questa struttura una fama abbastanza sinistra, di luogo altro rispetto al “normale”, da cui era bene stare alla larga. Adesso i padiglioni sono meta di writers, tossicodipendenti, senzatetto, ma il fascino inquietante qui è rimasto intatto.


Il cimitero di Crespi d’Adda

In molti lo dicono: quando si entra nel cimitero di Crespi d’Adda (Bg) si ha una sensazione stranissima. Sarà per le tante leggende che girano attorno a questo luogo o sarà per le decine e decine di tombe di giovanissimi defunti, praticamente ancora bambini, che s’incontrano appena varcata la soglia del cancello di questo posto. Centrale ed imponente rimane il mausoleo della Famiglia Crespi che sovrasta tutto il camposanto. Una statua in bronzo sembra voler rappresentare la signora Crespi che secondo appunto una delle suddette leggende, la notte, scenderebbe a vegliare sopra le tombe dei bambini.


Per molti anni amanti del gotico o del macabro hanno usato questo camposanto per rituali o video (nel bosco prospiciente si sarebbero verificati anche dei fatti di cronaca nera), per questo oggi il posto viene sorvegliato dalle forze dell’ordine che cercano di far rispettare il divieto di accesso al viale alberato durante le ore notturne. Non sempre riuscendoci, perché i fanatici del cimitero di Crespi d’Adda ci provano sempre e spesso riescono ad arrivare ai piedi del grande cancello d’ingresso.


La Casa delle Anime di Genova

A Voltri, nelle vicinanze di Genova, possiamo trovare la "Ca' delle Anime" (Casa delle Anime), uno dei luoghi da brivido in cui pochissime persone hanno il coraggio di passare la notte. La fama di questa casa, oggi disabitata, è decisamente spettrale, tra avvistamenti di fantasmi e gente che giura di aver sentito un gran numero di lamenti e sinistri suoni provenire dall'interno. Purtroppo, però, la leggenda nasce da una triste e terribile verità: la Casa delle Anime, infatti, è un'antica locanda, i cui proprietari assassinavano i loro ospiti facendo calare su di loro un soffitto mobile durante la notte, per poi impossessarsi dei loro averi.


L’ultima storia che parla di questa casa riguarda una famiglia di sfollati che non aveva alcun posto dove rifugiarsi nel Dopoguerra. Decisero di abitare l’abbandonata Ca’ delle Anime. Stando ai racconti, da subito iniziarono ad accadere cose paranormali: gli oggetti si spostavano da soli, si sentivano voci, grida e lamenti provenienti dalle stanze precedentemente adibite a camere degli ospiti della locanda. Inutile aggiungere che l’intera famiglia scappò ben presto dalla casa per non farci mai più ritorno.


Villa Clara e il pianto della bambina

Per gli amanti del paranormale cosa può esserci di meglio di una villa che, leggenda vuole, è infestata dai fantasmi? Anzi, da un fantasma in particolare, quello di una bambina. Ma andiamo con ordine. La villa di cui parliamo si trova a Trebbo di Reno, in provincia di Bologna, una casa maledetta. Un mistero continuo di fronte al quale anche gli abitanti del luogo cercano in ogni modo di non passare. Il nome è il primo punto interrogativo: è cambiato varie volte e l’incertezza è, ad oggi, soprattutto tra Villa Clara e Villa Malvasia.

Il primo nome sembrerebbe essere più aderente alla credenza che aleggia intorno a questa struttura. Si parla del fantasma di una bambina che piange, canta e chiede aiuto. La piccola sarebbe stata murata viva dal padre e da quel momento non avrebbe mai abbandonato la casa, luogo nel quale pensava di essere al sicuro. Niente di tutto questo è provato ma spesso vengono segnalate manifestazioni ectoplasmatiche da quelle parti, vengono sentite voci di una bambina che parla, canta o piange in giardino. Non male per una notte di paura ad Halloween.


Il Ponte del Diavolo a Lucca

Il Ponte della Maddalena, conosciuto come Ponte del Diavolo, è una delle costruzioni più originali di tutta la Toscana e si trova a Borgo a Mozzano, tra Lucca e la Garfagnana. Il suo profilo singolare, con la grande arcata a tutto sesto affiancata agli altri tre archi minori, ha ispirato numerosi artisti e fatto fiorire leggende sulla sua costruzione. Il suo aspetto slanciato, che tuttora colpisce chi lo ammira, doveva essere ancora più suggestivo in passato, quando non era stata ancora costruita la diga che dal secondo dopoguerra ha innalzato il livello dell'acqua nei pressi del ponte.


Leggenda vuole che il capomastro incaricato di realizzarlo si accorse che non sarebbe mai riuscito a finirlo nei tempi previsti. Fu allora che il diavolo gli propose uno scambio: il maligno avrebbe subito terminato il ponte, ma in cambio avrebbe preso l’anima della prima persona che lo avrebbe attraversato. L’uomo accettò l’accordo ma, divorato dai rimorsi, decise di porre rimedio: rispettare il patto diabolico, facendo però attraversare il ponte ad un maiale (secondo altre versioni, un cane). L’inganno riuscì e il maligno si gettò dal ponte nel fiume Serchio. Da allora, secondo la leggenda, il diavolo vive in quelle acque.


Mummie e scheletri nelle Catacombe di Palermo

Ancora un cimitero, stavolta sotterraneo, all’interno del Convento dei Frati Cappuccini. Si tratta delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, nel quartiere Cuba, uno dei luoghi più interessanti e nello stesso tempo macabri da visitare.

Al suo interno sono messi in evidenza gli usi, i costumi e le tradizioni della società cittadina palermitana tra il XVII e il XIX secolo. La filosofia che aleggia nel luogo è quella di preservare il corpo a tutti i costi dopo la morte, è questo che volevano fare i palermitani ed è questo che fecero con la tecnica della mummificazione. Le catacombe si compongono di lunghe gallerie comunicanti scavate nel tufo (non adatte a chi soffre di claustrofobia ecco), all’interno delle quali sono custoditi circa 2mila scheletri e corpi mummificati. Le salme sono erette nelle nicchie, con abiti antichissimi perfettamente conservati e con cartelli appesi al collo che riportano nome, cognome e data della morte. Qui si trova anche la mummia che è considerata la più bella del mondo, quella di Rosalia Lombardo, una bambina di due anni morta di polmonite e incredibilmente conservata.

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