Il Gusto della Vita Il piacere in tavola a Meda
Una storia d'amore in cucina e in sala, quella di Dhian, indiano, oggi cuoco di una cucina semplice e accattivante, e di Elena, divenuta sommelier e moglie dello chef
01 dicembre 2019 | 17:28
di Fabrizio Salce
Dhian è indiano e a 16 anni ha lasciato la famiglia a New Delhi per raggiungere l’Europa in cerca di un futuro migliore. Approda in Germania a Francoforte e dopo vari umili lavori entra nella cucina di un ristorante italiano di proprietà di una famiglia campana. Lava i piatti tutti i giorni, ma ha voglia di lavorare e di imparare; è un attento osservatore e alla prima occasione che si presenta per fare un salto in avanti non si tira indietro.
Dhian Singh ed Elena Picchiotini
C’è un’emergenza ai fornelli, lo chef ha un battibecco con la proprietà e molla tutto, i clienti attendono le loro ordinazioni, Dhian si propone, ha l’ok della proprietà, si butta ai fornelli e per lui ha inizio una nuova vita.
A Francoforte in quello stesso periodo c’è anche una giovane italiana che studia lingue e alla sera lavora per non gravare troppo economicamente sulla famiglia. Si chiama Elena e arriva da Seregno, non lontano da Milano. Il lavoro al ristorante è davvero tanto, sia per il personale di cucina che per quello di sala, ma c’è il tempo anche per innamorarsi e accendere la luce di una favola che si trasformerà in una meravigliosa storia di vita.
Elena deve rientrare in Italia e Dhian la segue, accetta anche nel nostro Paese lavori umili e mal pagati ma non perde mai la speranza di tornare presto a cucinare, come piace a lui. La fortuna lo abbraccia e arriva la possibilità di lavorare all’Hotel de la Ville di Monza. Passano alcuni anni, fino al 2003, l’anno in cui con Elena decide di compiere un altro salto: si mette - anzi si mettono - in proprio. Elena fino a quel momento era impiegata presso una azienda. Da quel momento ancora tanto lavoro, sacrifici e buona volontà a iosa.
All'interno de Il Gusto della Vita
È così che è nato Il Gusto della Vita, prima con sede a Monza, da dicembre 2018 a Meda, non lontano dal centro storico cittadino. È un ristorante dalla location moderna, semplice ma decisamente elegante, curato nei dettagli, luminoso e accogliente. La cucina di Dhian è fondamentalmente una cucina a base di pesce, salvo per qualche eccezione come l’anatra; è raffinata e di alta qualità. Il pesce arriva tutti i giorni e la scelta delle materie prime è attenta e severa. Elena negli anni, oltre ad essere diventata moglie dello chef e mamma di una bimba e di un bimbo, è diventata una brava sommelier, cura la cantina e propone i giusti vini ai clienti in abbinamento ai piatti di Dhian. La carta dei vini è interessante, con ottime proposte da varie regioni d’Italia, sia per i rossi che per i bianchi.
Tra gli antipasti delizioso è il Carpaccio di capesante con cipolla di Tropea candita, succo d’ananas ed erbe aromatiche da abbinare al Millesimato Brut Montresor 2015. Un primo piatto molto piacevole è il Risotto Carnaroli riserva al profumo di limone impreziosito dalla zuppetta di pesce (crostacei e molluschi). Per questa creazione dello chef, Elena propone in abbinamento il Sauvignon Blanc Fumé delle cantine Wallenburg. Per secondo vi segnalo il delicatissimo Dentice servito con purè di carote, fave e pomodoro confit. Anche per questo piatto possiamo continuare con il Sauvignon Blanc Fumé. Prima di arrivare a parlarvi del dessert voglio consigliarvi di tutto cuore di assaggiare i Paccheri di Gragnano al pesto di pistacchio e gamberi di Mazara: piatto strepitoso che Dhian prepara ormai da tempo e che credo non smetterà di proporre in futuro - all'assaggio ne rimani entusiasta. Con il pacchero Elena predilige un Müller Thurgau.
Paccheri di Gragnano al pesto di pistacchio e gamberi di Mazara
Non c’è che dire, il nostro chef, che arriva dalla magica terra indiana, dove i colori, gli odori, la spiritualità sono ingredienti unici al mondo, in Europa ha realizzato il suo sogno di uomo e di cuoco, di padre e di lavoratore. Dhian è bravo e sono certo che la sua ricerca verso una cucina sempre più godibile non finirà mai. Ottimi anche i pani che escono dal suo forno: dal classico bocconcino al pane al nero di seppia, dall’integrale a quello con i cereali.
Un Semifreddo con croccantino arricchito da una salsa di lamponi, gelatina di zenzero e granita alla tonica completa un pranzo di ottimo livello. Il Gusto della Vita è il ristorante per il pranzo di lavoro, per una pausa più veloce, per una serata in tutta calma o per una ricorrenza importante. È il ristorante che si fa ricordare per la buona cucina, la competenza e la gentilezza delle persone.
Per informazioni: www.ilgustodellavita.it
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