Giro del Golfo in otto giorni: Albergo Regina Isabella a Ischia

Da 70 anni il confortevole albergo ospita personaggi famosi del mondo dello spettacolo, ma anche quelli della cultura. Da provare la cucina del ristorante stellato Indaco, gestito dal talentuoso chef Pasquale Palamaro

09 marzo 2022 | 11:30
di Vincenzo D’Antonio

Attracco lento, gesti collaudati di marinai che vivono il Golfo di Napoli come la loro casa. Dal porto di Napoli proveniente, il battello fa sosta a Procida e senza fretta alcuna, pur con il rispetto degli orari, riparte per approdare ad Ischia Porto. Ischia è già lì. L’isola verde. L’isola più grande del Golfo. Si decide di visitarla costeggiando il suo mare, avendo cura di lasciarlo sulla destra. Così facendo, di scorci panoramici bellissimi godendo, arriviamo a Lacco Ameno, dove faremo sosta. Un posto solo per dormire bene e per mangiare bene.

Siamo al “Regina Isabella”, cinque stelle lusso. L’albergo fu edificato negli anni ’50 per volontà di Angelo Rizzoli, celebre editore e produttore cinematografico. Affascinato dai luoghi dell’isola e dalla tradizione delle terme, nel 1956 fece ampliare le storiche Terme della Regina Isabella e realizzare, sulle antiche rovine greco-romane, questo lussuoso complesso alberghiero. Erano gli anni della Dolce Vita. Ischia e l’albergo Regina Isabella divennero il polo d’attrazione di una mondanità cosmopolita. Fare tanti nomi comporta dimenticarne qualcuno. E se, uno per tutti, facessimo il nome di una coppia celeberrima? Liz Taylor e Richard Burton!

Da circa 70 anni questo confortevole albergo ospita non soltanto i personaggi famosi del mondo dello spettacolo, ma anche quelli della cultura. Ragguardevoli gli appuntamenti annuali legati al cibo, al cinema e alla musica. Il Regina Isabella regala emozioni e momenti incantevoli in un ambiente architettonico di suggestiva ricchezza espressiva. Appropriata la scelta di non effettuare restyling degli ambienti. L’atmosfera è quella degli anni ’50. Arredi con mobili dell’epoca alternati a elementi di design moderno e quadri di artisti contemporanei. Maestosa, gioiosa e godibile la luminosità mediterranea.

Al ristorante stellato Indaco il talento del cuoco Pasquale Palamaro

E va tutto bene. Ma a cena che si fa? Si fa una cosa molto semplice che diventa la scelta migliore. Si resta nel plesso alberghiero, dei suoi comfort giovandoci, e ci si appresta a vivere un’esperienza memorabile e deliziosa al ristorante Indaco. Chef il talentuoso Pasquale Palamaro, ischitano per nascita e per vocazione. Cuoco da sempre. Indaco nasce nel 2009 e ininterrottamente dal 2013, come riconoscimento della continua crescita della cucina e dell’intero staff, si fregia meritatamente della stella Michelin. Deve il suo nome, allocato com’è ai bordi di una minuscola baia, al colore che le acque in cui si affaccia assumono durante il crepuscolo.

Cucina frutto del talento creativo e della robusta tecnica di Palamaro. Ma il cuoco è figlio di quest’isola affascinante e la sua cucina trae spunto dal suo essere ischitano. Quindi, ad essere precisi, non proprio cucina ischitana, bensì cucina che ha imprinting ischitano. Difatti, orgogliosamente lo chef afferma che la sua mission è raccontare l’anima di Ischia attraverso la cucina. E difatti cenare qui è come viaggiare nel mondo avendo certezza del luogo da cui si salpa e del luogo a cui si approda: Ischia! Pasquale Palamaro sa bene che la cultura gastronomica ischitana si è sedimentata nel corso dei millenni e si è dolcemente e naturalmente rinnovata (senza proclami autoreferenziali) nel tempo mantenendo ben saldo un unico ancoraggio: il legame con il territorio.

 

Piatti che raccontano il territorio ischitano

Le proposte sono sventagliate in alcuni menu degustazione. Tutte valide e ghiotte, non c’è dubbio alcuno. Tuttavia, alla fin fine, il miglior modo di appezzare la cena è di affidarsi allo chef. Memorabile il suo Spaghetto riccio non riccio. L’intuizione del piatto nasce con la grande sensibilità che lo chef coltiva nei riguardi della sostenibilità ambientale. Palamaro non la proclama a chiacchiere, bensì la attua coerentemente. Da ciò la sua perplessità nello sfruttamento, soprattutto nel periodo estivo, del riccio di mare. Le uova del riccio di mare sono state sostituite, sorprendente il risultato, con le uova di tonno rosso. Apoteosi del palato e al contempo salvaguardia dell’ambiente marino. Le uova di tonno rosso sono quelle del Marificio, un laboratorio di idee culinarie al servizio della ristorazione di pregio da cui prendono forma i pesci migliori del golfo di Napoli e una nuova narrazione per il pescato di eccellenza. Già l’originale nome Marificio svela come il pesce possa essere trattato, grazie alla sapienza della gente di mare, come elemento di un “salumi-ficio” o “casei-ficio”. Le uova di tonno rosso, nel racconto del piatto dello chef, sono ingrediente principale di un primo, ma si pensi anche alle fruizioni come aperitivi ed antipasti.

Meditato assaggio di altro primo: Lumachine di Gragnano, pesto di finocchio marino, vongole e Barilotto di Casa Madaio (ricotta salata). Ma non c’è due senza tre e giunge in tavola altro delicato assaggio: Ravioli di genovese, gambero rosso e perle di dragoncello. Tripudio di colori, oltre che di ben amalgamati sapori. Di squisita fattura, gradevolissimo al palato, il Polpo cotto al vapore, con olio di semi di zucca, adagiato su un cremoso di caprino a crosta fiorita, guarnito con foglie di nasturzio e pomodori canditi. E ancora, a seguire, per cena indimenticabile, Girello di pesce spada affinato alle erbe del Mediterraneo, con caponata siciliana realizzata con melanzane, olive, pomodorini, pinoli, uvetta appassita, basilico, capperi, olio evo, origano, aglio, aceto di vino bianco. In linea con lo standing qualitativo della cucina, e quindi squisiti anche essi, i dolci fatti dal pastry chef Nello Iervolino.

Sì, cinque stelle lusso. Come no! Ma quando ci si alza da tavola dopo sì sontuosa e memorabile cena e si percepisce il beneficio grande di potere (se così si vuole) stare in camera dopo pochi minuti, allora nei fatti si sta parlando anche in questo caso di un D&B: dinner & bed. La buona notte ha suo epilogo con il goloso e dovizioso prologo del giorno “domani”: la squisita prima colazione del Regina Isabella.

 

Albergo Regina Isabella
Piazza Santa Restituta 1 - 80076 Lacco Ameno-Ischia (Na)
Tel 081 994322
www.reginaisabella.com

 

Tutte le tappe del tour

1° giorno: Campi Flegrei
2° giorno: Procida
3° giorno: Ischia
4° giorno: Capri
5° giorno: Sorrento
6° giorno: Vesuvio
7° e 8° giorno: Napoli

© Riproduzione riservata


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Alberto Lupini


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