Four Seasons Milano, su il sipario dopo i lavori di restyling dell'hotel

L'albergo che sorge nel quadrilatero della moda meneghino ha riaperto al pubblico dopo l'intervento dell'architetto e designer Patricia Urquiola. Tra le novità, il nuovo Ristorante Zelo e il Bar Stilla

05 luglio 2021 | 13:39
di Guido Gabaldi
Il nuovo Four Seasons Hotel Milano, nel cuore del Quadrilatero della moda, è nuovo non solo perché la ripartenza del turismo post-vaccini (per lavoro, shopping, arte o relax) è proprio dell’altro ieri, ma anche perché è nuova la veste. Il marchio canadese leader dell'ospitalità ha infatti scelto la designer e architetta Patricia Urquiola per accogliere i suoi ospiti con un nuovo stile, metropolitano e cosmopolita. Urquiola è spagnola di origine ma vive e lavora a Milano, città in cui ha studiato sotto la guida di un grande maestro del design, Achille Castiglioni. In hotel porta la sua nuova impronta, un nuovo design, la migliore cornice per il servizio personalizzato che il Four Seasons intende riservare ai suoi ospiti.



Dall'insediamento nel 1993 al restyling attuale

Stiamo parlando di un marchio introdottosi a Milano nel 1993, che ha individuato uno  storico ex convento del XV secolo come primo Hotel Four Seasons nell’Europa continentale ed è divenuto subito il punto di riferimento per la città e per i viaggiatori. Il rinnovamento riguarda le aree comuni, il Ristorante, il Bar e il giardino: il tentativo è quello di trasmettere un messaggio di armonia e bellezza senza tempo, che trascenda qualsiasi tipo di stile e tendenza.

La lobby accoglie gli ospiti con i suoi colori neutri e chiari, in dialogo con gli affreschi originali dell’ex convento, mentre le pareti si arricchiscono con inserti in bronzo e specchi. I lampadari e i punti luce sono firmati Cassina, Aggiolight Custom Lamps e Flos, i tessuti e paraventi creano un'atmosfera intima ed elegante. Gli arredi si presentano con pezzi celebri delle collezioni di brand italiani come Cassina, Poliform, Moroso, Poltrona Frau e Stepevi.

La doppia anima di Zelo: ristorante la sera, bistrot durante il giorno

Quasi in simbiosi con la lobby troviamo il Ristorante “Zelo”, il nuovo eclettico indirizzo gastronomico di Milano, guidato dall'executive chef Fabrizio Borraccino. Il Ristorante Zelo ha una nuova, duplice identità, diventando Zelo Bistrot durante il giorno, con tavoli all’interno e all’esterno. Zelo Bistrot offre un menu ricco di piatti sfiziosi e leggeri, mentre la sera il Ristorante propone un nuovo menu à la carte e un menu degustazione a sorpresa, che lo chef avrà il piacere di presentare ai suoi ospiti. L'offerta è stata completamente rielaborata in base alle esigenze della clientela cosmopolita e all’impostazione dello chef, convinto sostenitore del sentire italiano in cucina. «Sono abruzzese di origine - ha dichiarato Fabrizio Borraccini - ma cerco di spaziare in tutte le regioni italiane per raccogliere l’esperienze e le proposte dei piccoli produttori e valorizzare quello che altrimenti mai potrebbe arrivare sulle tavole di un grande e famoso hotel. È una scelta difficile, bisogna stabilire un rapporto personale con i produttori e far loro capire le esigenze di una struttura come questa: rassicurarli, in un certo senso, far comprendere che possono adattare i loro ritmi lavorativi senza snaturarsi. Ma è uno sforzo che va fatto, perché senza una materia prima che si distingua dalla massa non si va da nessuna parte: la cucina è arte, creatività, fantasia, se ci adattiamo agli ingredienti standard verrano fuori dei piatti standard. E la filosofia di “Zelo” Ristorante/Bistrot va proprio in direzione opposta».

Il Bar Stilla, un'oasi di relax dalla colazione all'aperitivo

Un nuovo spazio è poi riservato al Bar Stilla, situato all'interno della lobby e all'esterno nello storico giardino. Stilla è un invito a stare insieme e socializzare, nel cuore pulsante di Milano, dove i clienti potranno sentirsi avvolti da un’atmosfera di convivialità ed eleganza. Un luogo dove ritrovarsi a ogni ora, dal caffè del mattino ad uno snack durante le ore lavorative, all'aperitivo la sera. Alla sinistra della lobby, l'elegante bancone semicircolare detta le linee degli spazi, grazie a poltrone di pelle color cognac e sedili in velluto, nonchè divani nelle sfumature del rosso e del verde scuro. La carta degli aperitivi è affidata al noto bar manager Luca Angeli, che cercherà di sorprendere con nuove inedite proposte e cocktail sempre più ricercati, pensati per Milano.

Il giardino, all'interno del chiostro quattrocentesco, è un’oasi che il Four Seasons offre a tutti i suoi ospiti, un’ampia superficie che invita al relax e alla riflessione sui piaceri della vita: se la metropoli è frenetica, questa cittadella del buon gusto sa come ritemprare il turista spaesato o il manager indaffarato. La ristrutturazione è stata affidata a Flavio Pollano, architetto paesaggista e agronomo. Pollano ha rispettato e celebrato la storia delle piante presenti e soprattutto dell'immagine iconica che generazioni di ospiti hanno conservato di quest’ambientazione. Cambia la chiave di lettura dello spazio, che vede l'affermazione della natura rispetto alla geometria e, grazie ad un importante intervento di botanica, la rinascita di un “giardino da vivere e da sentire”.



La direttrice Andrea Obertello: «Il mondo guarda Milano e noi siamo pronti a tornare ad accogliere chi arriva»

«Questo è un nuovo, entusiasmante capitolo per Four Seasons Hotel Milano», ha dichiarato la direttrice Andrea Obertello. «Abbiamo lavorato tanto, in questi mesi, pensando alla città, a come Milano sia la metropoli cosmopolita che il mondo guarda, dove sorgono nuove idee e tendenze. Abbiamo riaperto da pochi giorni, e dopo una settimana di assestamento abbiamo visto le prenotazioni partire a razzo: evidentemente c’è voglia di tornare a lavorare e a divertirsi, e noi siamo pronti».

Fra tutte le notizie belle e brutte da condividere all’inizio di un’estate anomala, post-Covid o chissà, il “siamo pronti” risuona come uno squillo di tromba, un grido di battaglia, un urlo allo stadio: fate voi. Risuona anche nelle lobby e nel chiostro del Fuor Seasons Hotel: questo posto straniante e magico, dentro la metropoli che più non si può ma anche fuori, perché separato dal rumore dal traffico da tutto, grazie alle storiche strutture edilizie del Quadrilatero della moda, che proteggono l’Hotel mentre lo impreziosiscono. Ha ragione Obertello, la rirettrice, a entusiasmarsi mentre parla del futuro dell’accoglienza alberghiera a Milano, viste le sofferenze e il gran lavoro alle spalle, perchè questo è il momento dell’ottimismo tipicamente milanese: non solo per i manager e i consumatori di fascia alta impegnati nel loro shopping a quattro zeri, ma anche per tutti i cittadini orgogliosi della propria operosità e creatività.



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Alberto Lupini


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