Dal porto al piatto: cucina di pesce al White Chill Out Lungomare di Pozzuoli

Al White Chill Out Lungomare di Pozzuoli il mare incontra la gastronomia di qualità. Ostriche, piatti di pesce e un'atmosfera accogliente fanno di questo ristorante una meta per gli amanti del buon cibo

09 ottobre 2024 | 16:56
di Vincenzo D’Antonio

Puteolis, questo il nome romano dell’attuale Pozzuoli (Na), avamposto, provenienti da Napoli, dei magici Campi Flegrei. Con i Romani e per ben tre secoli ancora, Puteolis divenne una delle città più ricche e influenti della Campania Felix. Se le vicine Miseno e Miliscola avevano importanza in quanto erano qui le sedi della flotta militare romana, era il porto di Puteolis il fulcro dei traffici commerciali di Roma sulle rotte del Mediterraneo. A tutt’oggi il porto di Pozzuoli ha grande importanza, non più e non tanto per i traffici commerciali, quanto per la pesca, con ragguardevole flotta di pescherecci. A conseguirne, ampia scelta di pescato locale. Di questa situazione sanno giovarsi gli avveduti ristoratori puteolani.

Tra questi, forte di essere terza generazione, a questo favorevole retaggio mettendoci di suo una vieppiù crescente competenza, una sana passione e un innato talento, il prode Nicola Scamardella, patron del White Chill Out Lungomare. Posizione pregevole: il mare a lambire gli ampi dehors, ben curate anche le sale interne. Comodissimo il parcheggio.

Cosa si mangia da White Chill Out

C’è il menu? Sì, certo che c’è! E però, c’è anche il patron Nicola che sa consigliare e a ciò si accinge dopo che con vera attenzione ascolta e “percepisce” i desideri del cliente. Lo chef è Alessio Galati, palermitano, non ancora quarantenne. Pranzo di inizio ottobre: il mare di fronte, Monte di Procida ad ovest e l’isolotto di Nisida ad est.

E si potrebbe mai principiare un pranzo che vede protagonista il mare declinando l’accorato suggerimento di Nicola che, per l’appunto, suggerisce come prima portata (prima di… enne!) ostriche e crudites? Certo che no! E difatti: l’Ostrica Gillardeau, tra le più pregiate ostriche francesi, l’Ostrica Tarbouriech “Perla del Delta” in quanto coltivata nella Sacca degli Scardovari, l’Ostrica Plèiade poget allevata in Normandia e l’Ostrica Regal Oro di provenienza bretone. E ancora, il Gambero rosso, lo Scampo, il Tartufo di mare. Quanto gradita e meritoria l’assenza del limone! Chiediamo a Nicola il motivo di questa lodevole assenza. La sua risposta: «facciamo di tutto per abilitare il cliente a vivere, con questa portata, la delizia del mare e molto ci cruccerebbe se volesse degradare la gradevolissima successione di profumi e sapori con l’inopportuna intrusione di gocce di limone». Ben detto!

Cosa si beve? L’acqua di mare è indigesta e allora si opta, hai visto mai, per un rosato di assoluta eccellenza: Alto Adige Rosato Doc Rosé 20/26 2023 fatto da Elena Walch assemblando uve di lagrein, merlot e pinot nero. Giunge in tavola il Velo di calamaro con tartufo estivo e tzatziki di mela verde. La salsa tzatziki è una ricetta greca con cetrioli, yogurt greco e aglio. Ancora, è l’ordinale delle portate lo abbiamo già perso, ecco in tavola Insalatina d’astice, sedano e carote cotte al ghiaccio, misticanza di Montoro e foglie di mandorle tostate.

La dovizia di proposte di antipasti e la loro elevata pregevolezza costituiscono fattore distintivo del locale di Nicola Scamardella. Si prosegue con Sandwich di salmone cotto a bassa temperatura, ristretto di pesce allo zafferano. Piacevole la texture, perfetto l’abbinamento con il Rosé nel calice. Avevamo già notato la presenza di guéridon e ci intrigava l’evenienza di utilizzo. Eccoci! Si passa (era ora!) ai primi e finito a tavola, appunto sul guéridon, un sontuoso e squisito Spaghetto vongole e bottarga. La perfezione dell’abbinamento con il Rosé nel calice, con grande diletto, permane! Quasi sempre, e con i primi piatti in modo particolare, il two is better than one, funziona proprio bene. E allora, birichino il sorriso di Nicola nel farlo arrivare a tavola: Mezzi paccheri con pescato del giorno ed emulsione di datterino rosso e giallo. La Millefoglie con ciliegie arrosto, fior di latte e pepe Sichuan è il dessert con il quale, graditissimo il bicchierino del rum venezuelano “Reserva Exclusiva”, il sontuoso pranzo giunge a compimento.

Complimenti al patron Nicola Scamardella, al personale di sala, allo chef Alessio Galati e alla sua brigata di cucina.

White Chill Out Lungomare
Via Giacomo Matteotti 48 - 80078 Pozzuoli (Na)
Tel 081 0124726

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Policy | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024