Il Marchese di Milano, a un mese dall'apertura, locale di tendenza per cibo e miscelati
La fortunata insegna capitolina propone la cucina romana in chiave contemporanea in un ambiente di grande fascino, un po’ aulico, un po’ osteria. Tra le novità l’abbinamento ai cocktail, tutti a base a di amaro
Inaugurato a Roma quattro anni fa, il Marchese – Osteria, Mercato e Liquori, locale che si ispira al film Il Marchese del Grillo interpretato da Alberto Sordi, a fine settembre ha raddoppiato la formula a Milano incontrando subito un successo di pubblico. I titolari, Lorenzo Renzi e Davide Solari, seguendo il fil rouge della pellicola, hanno arredato gli spazi di un’ex banca nel cuore nobile della città, appena dietro piazza della Scala, con un’impronta bifronte. Hanno miscelato colonne, stucchi, lucernari, lampadari, poltroncine, divanetti e un pavimento che è già storia con tavoli e sedie più consoni a un’osteria. Il risultato è un’atmosfera che seduce e accoglie diverse sfaccettature di clientela, che convive e consuma in modo gioioso e rilassato. Senza tiramenti da centro di Milano. La tendenza, qui, è godersi il momento. Non a caso, Il Marchese è pieno di clienti da un mese, diventando un po' uno dei locali di tendenza..
Impatto coreografico
Un locale doppio anche nella struttura. Al salone colonnato, su cui si affacciano un paio di salette per un totale di oltre 100 coperti, va aggiunta un’ampia zona separata e con un accesso della cucina dedicato per ospitare eventi privati. L’impatto per chi entra nel locale è coreografico: in fondo alla sala, affiancati, altri due mondi: la cucina a vista e il cocktail bar, che sotto la guida di Fabrizio Valeriani sta seguendo le orme del gemello capitolino, il Primo Amaro Bar d’Europa, con oltre 600 proposte.
Cucina calda sempre aperta
Guida la brigata il cuoco Daniele Roppo che, come Valeriani, opera a cavallo tra Roma e Milano. Un’alternanza che sta funzionando. «La cucina calda è aperta dalle 12,30 alle 23,30, sette giorni su sette – spiega il direttore Stefano Carnelli - Una formula di stampo internazionale che risponde al nuovo corso del capoluogo lombardo, città sempre più apprezzata dal turismo di svago». La linea è quella che interpreta in modo contemporaneo i piatti della tradizione romana. Dal quartetto Carbonara-Matriciana-Cacio e Pepe-Gricia alla Pancia di maiale, patata all’arancia e mela verde, ai Gnocchi al ragù di coda alla vaccinara.
Cocktail a tavola
Nel corso della nostra visita Roppo e Valeriani hanno unito le forze è hanno proposto un menu abbinato ai cocktail. Food pairing targato Spqr. In ogni caso l’offerta enologica propone 160 etichette di grande richiamo. Nel dettaglio, Crocchetta di baccalà mantecato su crema di ceci al rosmarino e crocchetta di bollito con salsa verde con Cavaliere di Franciacorta, cocktail Champagne base Franciacorta, con tequila Patron, Vermouth Martini Rubino, Amaro del Capo Red, sciroppo mandarino fatto in casa, succo di lime fresco e top di Franciacorta, spray di rosa damasciena, un profumo edibile. A seguire Gnocchi al ragù di coda alla vaccinara, sedano croccante e cacao amaro in abbinamento a Passion Fitz, a base Fernet Branca, succo di lime fresco, sciroppo home made di Passion fruit e chinotto.
Miscela di aromi e gusti
Americano 7, arricchito con una spuma al fumo, a base di Vermouth 1757 Cinzano, Bitter Campari, Amaro Braulio riserva, soda e un velluto al fumo ha sposato la Carbonara servita in padellino. Il Filetto di vitello come saltimbocca ha previsto il cocktail Paloma Mediterraneo: Mezcal Monte Lobos, Amaro Fragrante, Agave Syrup, bitter rosmarino, succo lime e soda al pompelmo rosa. In chiusura Tiramisù al pistacchio.
Alberto Sordi nel destino
Nota a margine. Il legame tra Il Marchese e Il Marchese del Grillo va oltre l’intuizione di una formula di successo. «Ricordo che la prima volta che incontrai Alberto Sordi avevo sette anni – racconta il cuoco Daniele Roppo - Sordi andava dal mio stesso barbiere ed ero in fila per farmi tagliare i capelli. A un certo punto appare l’Albertone nazionale e mi inizia a prendere in giro. Andava di fretta, perché lo aspettavano a Cinecittà per girare e, quando mi passò davanti, mi diede pure una cinquina sull’orecchio, per farmi una specie di carezza. Poi, quando se ne andò, mi ringraziò per averlo fatto passare». Una cinquina che fu una benedizione.
Il Marchese Milano – Osteria, Mercato e Liquori
via dei Bossi 3 – 20121 Milano
Tel 02 58124986
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Alberto Lupini