“Una cosa-Bistrot di Ofelé”: la formula mini porzioni funziona

Non è stata strutturata una carta con portate tradizionali. Vengono proposti piatti stile tapas. Si premiano gli assaggi. Un'offerta che guarda anche agli apporti nutrizionali per una dieta bilanciata. Cucina espresso

30 maggio 2023 | 18:09
di Gabriele Ancona

Stefania Teretti è l’anima di Ofelé, il bakery-bistrot, aperto in via Savona nel 2014 e ampliatosi nel 2018. Oggi ha un nuovo socio, Francesco d’Alia Martines, che è anche compagno di vita, con cui ha inaugurato il 27 maggio “Una cosa-Bistrot di Ofelé”.

Una cosa-Bistrot di Ofelé, arredo di recupero che crea atmosfera

Siamo nel cuore di Milano, in via Scaldasole 7, tra Porta Ticinese e i Navigli, negli spazi di un convento di metà ‘800. Vi si accede da un cortile che trasuda storia. Una nicchia avvolgente, verde, fresca e nascosta, arricchita da tanti tavolini in ferro battuto recuperati in Francia. Arredo di recupero anche all’interno, tra tavoli di carattere in legno e una grande specchiera a muro. L’ambiente è caldo e rilassante, alle pareti mattoni crudi a vista e muri scrostati ad arte, la bellezza dell’imperfezione. Il pavimento è una distesa di piastrelle vecchie. Il risultato, con l’apporto dell’importante banco bar, è una piacevole sensazione di vissuto.

Una cosa-Bistrot di Ofelé: decisione ponderata, scelta immediata

«Pensavamo da tempo di aprire un secondo locale – racconta Stefania – Non ci piaceva mandare via da Ofelé ogni volta 80 persone, perché i posti al brunch erano esauriti. Ma poi il colpo di fortuna. In gennaio passiamo qui davanti e c’è il cartello ”affittasi”. Il tempo di fare i lavori ed eccoci qui, aperti da martedì a domenica dalle 8,30 alle 24,00».

Una cosa-Bistrot di Ofelé, vegetariano-vegano ma aperto agli onnivori

La formula è per l’80% vegetariana-vegana, ma con una sostanziosa, il 20%, apertura agli onnivori. «Non abbiamo strutturato una carta con portate tradizionali – spiega Stefania Teretti – Proponiamo delle mini porzioni, modello tapas, dal prezzo che oscilla tra i 3 e gli 8 euro. Mi piace che si assaggi. Un’offerta che guarda anche agli apporti nutrizionali per una dieta bilanciata. Cucina espresso e farina e pane fatti in casa. Certo, anche pesce e pollo, ma il nostro pezzo forte è rappresentato dall’amico Beppe, che da Alba ci fornisce frutta, verdure e conserve. La cucina si adatta alla disponibilità».

Una cosa-Bistrot di Ofelé, pura matrice italiana

Nel panorama gastronomico milanese, “Una cosa” spicca come bistrot vegetariano di pura matrice italiana lungo tutte le fasce di consumo della giornata. Dalla prima colazione ai cocktail. Oltre ai classici internazionali, Francesco d’Alia Martines, che nasce come bartender, sta studiando ricette di pensiero oltre che di gusto, in linea con la filosofia del locale, anche con l’utilizzo di oli essenziali terapeutici per uso alimentare. In cantina, vini da piccole produzioni, poche etichette con un occhio di riguardo al mondo bio e naturale.

Una cosa-Bistrot di Ofelé
Via Scaldasole 7 - 20123 Milano (Mi)
Tel 339 2268584

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