Colline del Prosecco: alla scoperta di borghi e monumenti straordinari

In questa terra, patrimonio Unesco e patria del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg, tutto profuma di una cultura enoica secolare che ne ha disegnato in profondità il paesaggio

16 ottobre 2022 | 12:30
di Tiziano Argazzi

2008 – 2019: un periodo lunghissimo di quattromila e passa giorni. Tanti ce ne sono voluti, dalla candidatura alla proclamazione, per l’inserimento delle Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene nella World Heritage List come Patrimonio dell’Umanità Unesco 

 Una terra in provincia di Treviso, che da Valdobbiadene si estende verso Vittorio Veneto e Bassano del Grappa e lambisce lentroterra di Venezia, dove l’interazione virtuosa fra uomo e ambiente ha dato vita ad un paesaggio culturale unico nel suo genere. 

Nelle motivazioni infatti si parla di un territorio straordinario - che gli agricoltori hanno modellato ed adattato nel corso dei secoli - caratterizzato da dorsali collinari, ciglioni (piccoli vigneti posti su stretti terrazzamenti erbosi), foreste, villaggi ed un paesaggio amosaico, unico al mondo, formato da filari di viti parallele con pendenze anche del 60%, dove la meccanizzazione è impossibile e tutto il lavoro eroico, dalla potatura alla raccolta, deve essere fatto a mano dai contadini. Le aree vitate sono sempre intervallate da elementi boscati e improduttivi che funzionano da efficace rete ecologica in grado di fornire servizi ecosistemici di qualità. 

Prosecco Hills: una rete per favorire le sinergie tra imprese turistiche 

Prosecco Hills, oltre ad identificare l’area collinare ricompresa tra Conegliano e Valdobbiadene è anche una rete d’imprese. Aziende eterogenee, in termini di dimensioni ed ambiti di competenza (alberghi, ristoranti, cantine, tour operator, noleggiatori di bici e motorette, produttori e botteghe di prodotti a km 0) che hanno il comune l’obiettivo di dare risposte concrete alle richieste degli ospiti che scelgono le Colline del Prosecco come meta di vacanza.  

Obiettivo principale della “Rete” è quello di superare gli individualismi e far emergere il prodotto territorio Colline del Prosecco Superiore”. 

Le aziende associate punteggiano l’intera area di produzione del Prosecco Superiore Docg, una terra che vanta una lunga tradizione spumantistica iniziata nel 1876 con la fondazione a Conegliano dell’Istituto Cerletti, la prima Scuola Enologica d’Italia con l’annesso museo dedicato a Luigi Manzoni, pioniere della ricerca genetica in ambito enologico e creatore dei famosi “Incroci Manzoni”, vitigni che danno vita a vini interessanti e molto apprezzati. 

La vocazione vinicola del territorio ha però origini millenarie. Già nel VI secolo San Venanzio Fortunato, vescovo di Poitiers, ricordava Valdobbiadene, sua terra d’origine, come “un luogo dove germoglia la vite sotto l’alta montagna, nella quale il verde lussureggiante protegge le zone più brulle”.  

 

Prosecco Hills: un territorio da scoprire   

Prosecco Hills è soprattutto un territorio da vivere e da scoprire con un viaggio fra borghi e cantine  intervallato da degustazioni di  formaggi e salumi locali 

L’itinerario, che riserva ad ogni curva piacevoli sorprese, parte da Conegliano e si sviluppa tra le colline dominate da distese di vigneti e presidiate da importanti monumenti storici come l’antico Castello di Castelbrando a Cison di Valmarino e religiosi quali la trecentesca Abbazia Cistercense di Santa Maria di Follina. 

Molinetto della Croda: un suggestivo angolo nella Valle del Lierza 

A Refrontolo si trova uno degli angoli più suggestivi della Marca trevigiana: il Molinetto della Croda. Un mulino ad acqua addossato alla “croda”, il costone roccioso che si trova a fianco di una cascata del torrente Lierza, il principale affluente del Soligo 

Nei suoi quattro secoli di storia ha ispirato artisti e incantato migliaia di visitatori. È stato anche immortalato in una scena del film Mogliamante, interpretato nel 1977 da Marcello Mastroianni e Laura Antonelli. 

Dopo anni di abbandono è stato acquistato dal Comune di Refrontolo e poi completamente restaurato  mantenendone inalterate le caratteristiche originarie. Al piano terra è stata fedelmente ricostruita la macina, di nuovo funzionante per ottenere farina di mais.  

Oggi è meta di esposizioni, eventi e visite guidate scolastiche e turistiche. L’ampio spazio antistante l’edificio è l’ideale per una passeggiata in mezzo al verde o un picnic 

Prima di ripartire non può mancare un assaggio di Refrontolo Passito Docg, il vino preferito da Mozart che lo definiva un “eccellente Marzemino”. 

 

Cison di Valmarino ed il duecentesco Castelbrando 

Ripresa l’auto si arriva a Cison di Valmarino, già capoluogo del feudo medievale della Valmareno ed oggi a pieno titolo inserito tra I Borghi più Belli d’Italia . Passeggiare per le sue vie è una tappa obbligata non solo per chi ama la tranquillità, la natura e gli scorci suggestivi, ma anche per gli appassionati di storie d’arme e d’onore.?La piazza conserva ancora tutta l’eleganza ed il fascino del passato. Dove nel medioevo risuonavano le voci dei cavalieri e delle dame di corte, dei cancellieri e dei popolani, trovano oggi posto la suggestiva chiesa cittadina, poi Palazzo Barbi (sede del Municipio) e la Loggia seicentesca che ospitava il  Tribunale di contea 

Merita una visita anche la cosiddetta “Strada dei 100 giorni” una importante ed ardita opera di ingegneria civile con 5 gallerie scavate nella roccia, realizzata dall’esercito austro ungarico in soli 100 giorni  (da febbraio a giugno 1918) per disporre di una via di collegamento tra il Passo di San Boldo ed il fondovalle trevigiano. Per ricordare l’impresa, ancora oggi lungo il tragitto, si trovano alcuni pannelli fotografici e, nella sede degli Alpini di Tovena, situata in cima al Passo, vi è una esposizione dedicata alla Grande Guerra. 

Il gioiello architettonico maggiormente conosciuto è Castelbrando, uno dei più grandi ed antichi manieri d’Europa. Di impianto duecentesco è arroccato su uno sperone del monte Col de Moi, in posizione un tempo strategica ed oggi altamente suggestiva. Il castello, ampiamente ristrutturato, è oggi una realtà ricettiva e congressuale di alto livello. Ospita un hotel 4 stelle con camere e suite eleganti, una Spa ricavata da antichi Bagni Romani, diverse aree museali oltre a ristoranti, bar, cantine ed enoteche. Tra le sue mura anche un piccolo museo per rivivere storie di battaglie e di duelli, di dame e di cavalieri: del Gattamelata e dei Brandolini, famiglia quest’ultima che per secoli resse il feudo della Valmareno. 

Il borgo di Rolle: una cartolina mandata dagli dei 

Particolarmente interessante anche la piccola ed amena frazione di Rolle, primo borgo italiano tutelato dal Fai, il Fondo italiano per l’ambiente.  Il poeta trevigiano Andrea Zanzotto lo ha definito una “cartolina mandata dagli deiper il suo territorio ricco di splendide colline. La vista si perde tra i tanti vigneti che si distendono quasi all’infinito ed i filari sembrano decorare i colli  come piccole collane di perle. 

Dalla piazzetta del paese si gode di una vista mozzafiato e ciò che colpisce è la piccola chiesa intitolata a San Giacomo e a San Filippo, posta nel centro del borgo, su un rialzo raggiungibile da una scalinata 

Rolle è anche una meta ideale per il cicloturismo, per passeggiate e per i suggestivi scorci che ne fanno una destinazione apprezzata anche dai motociclisti.  

 

 

Revine Lago ed il Parco del Livelet 

Revine Lago è un piccolo Comune di duemila abitanti, ai piedi del versante meridionale delle Prealpi trevigiane, lungo la strada provinciale che collega Vittorio Veneto a Valdobbiadene. Qui ci sono  due laghi glaciali, di Santa Maria e di Lago, separati da una piccola lingua di terra. Hanno una lunghezza, rispettivamente di 1.050 e 1.200 metri ed una  larghezza dai 200 ai 500 metri.  

Il territorio offre numerosi sentieri che dal fondo valle salgono a monte, oltre a quelli che si snodano attorno ai laghi sulle cui rive si trova il Parco Archeologico Didattico del Livelet, una delle sue attrazioni principali. Si tratta di un villaggio palafitticolo ricostruito in modo fedele che illustra le abitudini di vita degli uomini che hanno abitato questo territorio fin dal tardo Neolitico, secondo quanto documentato dai resti archeologici rinvenuti nella vicina località di Colmaggiore di Tarzo. Le tre strutture abitative consentono un vero viaggio rispettivamente nel Neolitico, nell’Età del Rame ed in quella del Bronzo. In tal modo il visitatore ha la possibilità di osservare le riproduzioni di utensili e strumenti simili a quelli usati quotidianamente migliaia di anni fa.  

Il Parco, tutte le domeniche da marzo a novembre, apre le porte al pubblico e alle famiglie, che potranno visitare il villaggio palafitticolo ed impegnarsi in laboratori e attività di archeologia imitativa. 

 

Il buono a tavola  

Quest’angolo in provincia di Treviso è da scoprire con ritmi lenti, in maniera slow come si dice adesso, anche a tavola. Alternando le visite ai tanti gioielli storici ed architettonici con qualche sosta gustosa per assaporare i prodotti del territorio: dai salumi ai formaggi di malga, dalle grappe al miele 

Per portarsi a casa qualche “ricordo” goloso  non c’è che l’imbarazzo della scelta. La prima tappa può essere alla Latteria Perenzin a  San Pietro di Feletto (Tv), da sempre nota per l’altissima qualità dei suoi prodotti biologici. Attualmente l’azienda, guidata da  Emanuela Perenzin, la quarta generazione di famiglia, con la collaborazione dei figli Erika e Matteo Piccoli, produce formaggi tradizionali e biologici di capra, vacca e bufala, formaggi affinati e ubriacati, pluripremiati nei concorsi in Italia ed all’estero.  Il latte utilizzato, di altissima qualità, proviene  principalmente dal Veneto e dal?Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. 

Merita un intermezzo gustoso anche il Ristorante Ai Cadelach a Revine Lago. I piatti preparati hanno nella carne alla brace il punto di eccellenza. Il braciere è sempre acceso per cuocere a puntino costate e fiorentine.  

La cucina a vista permette di osservare i cuochi durante la preparazione delle varie portate. Molto interessante anche la carta dei vini che propone un migliaio di etichette italiane ed estere conservate nella “Caneva di Ezio” una grande cantina sotterranea che è il regno di Ezio il maître sommelier. 

Il fascino autentico della terra del Prosecco Superiore Docg 

In campo vitivinicolo, sono numerose le aziende di Conegliano dove acquistare i vini del territorio (non solo Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e Cartizze Superiore Docg ma anche Bianco e Rosso dei Colli di Conegliano Docg, Torchiato di Fregona Docg, Refrontolo passito Docg e Verdiso Igt) ed eventualmente, previa prenotazione, partecipare a degustazioni guidate, visite in azienda e ai vigneti. 

Al riguardo, molto interessante Moretvini, una cantina oggi guidata da Marco Moret, che si trova a Santa Maria di Feletto tra le colline del Prosecco Superiore Conegliano e Valdobbiadene Docg. Le uve sono raccolte a mano e lavorate accuratamente in un virtuoso incontro di antiche tradizioni e metodologie innovative. Tutte le sue linee di vini sono composte da micro vinificazioni che danno vita anche a selezioni di bottiglie numerate. In tal modo ogni bottiglia diventa unica regalando emozioni diverse ad ogni assaggio. 

Infine bollicine di qualità si trovano alle Cantine Bortolomiol di Valdobbiadene. La sede aziendale è in un’antica filanda dei primi del '900, recuperata e convertita in un'ampia e luminosa sala tasting. Il parco ospita anche il primo centro di vinificazione, un anfiteatro in pietra, e un vigneto biologico. Tra opere d'arte e un'antica galleria di carpini, è il luogo perfetto per scoprire il Prosecco Superiore Docg e la storia di Giuliano Bortolomiol, il fondatore, di cui quest’anno ricorrono i 100 anni dalla nascita, pioniere di questo territorio a pieno titolo riconosciuto come Patrimonio Unesco. 

 

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