Cena al San Pietro con Luca Miuccio tra crudi di mare e vini siciliani
Scenario dell’evento il ristorante del gran hotel, Il Giardino degli Ulivi. Tema: I crudi di mare e i vini della nostra terra. Nel calice i vini di Cantina Fischetti, Azienda Coppola 1971 e Cantina Enò Trio
Il pretesto era presentare un calendario di eventi che per qualche mese, da fine agosto a fine anno, vedranno protagonista il Grand Hotel San Pietro di Taormina (Me), il 5 stelle Luxury piacevolmente “sospeso tra cielo e terra”, incastonato tra lo sguardo maestoso e superbo dell’Etna e lo splendore ammaliante dell’Isola Bella. Ma la realtà è che la semplice voglia di ritrovarsi, di alzare i calici al cielo e di brindare al ritorno della convivialità è bastata per dare vita a una serata gradevole, in compagnia del gusto e del buon gusto.
Nei piatti la ripartenza
Scenario dell’evento, lo scorso 23 luglio, il ristorante del Gran Hotel, “Il Giardino degli Ulivi”, dove l’executive chef Luca Miuccio con la sua brigata ha realizzato, con piatti impeccabili, quella che ha avuto il sapore di una cena inaugurale.
Una nuova stagione, dunque, che richiama l’attenzione su un comparto, quello del turismo e della ristorazione, che ha tutte le carte in regola per rilanciare la Sicilia, e non solo, l’Italia intera, che ha in Taormina una delle sue mete di punta del turismo mondiale. “I crudi di mare e i vini della nostra terra” è stato il tema seguito da Miuccio, chef siciliano che ha volto e cuore di un giovane ma già la sapienza di un cuoco di lungo corso. Luca non lascia mai da parte la sua umiltà, che unita alla professionalità di cui è capace lo rivela risorsa preziosa per la cucina siciliana. E l’evento al San Pietro è stato un’ulteriore conferma.
Nel calice tre aziende siciliane
Accanto ai piatti dello chef, abbinati i vini di tre aziende siciliane: l’Azienda Coppola 1971, dal territorio palermitano, e poi la Cantina Fischetti e la Cantina Enò Trio, queste ultime due dall’Etna. Tre protagonisti che raccontano ogni giorno, attraverso le loro produzioni, i diversi volti enoici ed enologici dell’isola, i suoi terreni, le sue esposizioni al sole, le sue escursioni termiche, le sue diversità.
Così, le bollicine dello Spumante Brut da Catarratto dell’Azienda Coppola 1971, da Partinico (Pa), prima azienda vinicola in Sicilia che produce esclusivamente bollicine da vitigni autoctoni siciliani, hanno aperto le danze assieme al Petit plateau Royal proposto dallo chef, con ostriche, scampi, gambero rosso di Mazara e tonno rosso.
Un benvenuto molto gradito dagli ospiti e soprattutto dai palati, cui è seguito il Vialone nano gran riserva al lime, trasparenza di scampo e foglia d’oro 24. Al Vialone Luca Miuccio ha deciso di abbinare, invece, un vino del vulcano, il Muscamento Etna Doc Bianco di Fischetti, annata 2019. Un vino che nasce sul versante Nord dell’Etna e anche qui, come per le bollicine, la scelta si è rivelata vincente, esaltando un piatto che imponeva già sapori fermi e, al contempo, delicati.
Crudité di pesce, prima, e trasparenza di scampo, poi, dolcemente adagiato sul vialone nano, hanno aperto la sinfonia del gusto, che ha rimandato direttamente al mare antistante, mentre i vini, perdendo naturalmente un po’ della frescura di servizio, sprigionavano ancora più aromi dai singoli calici.
La cernia: opera d’arte nel piatto
Il secondo, la Cernia scottata con foie gras, gambero rosso crudo e riduzione di manzo all’amarena, è un piatto che ricorderemo ancora per molto tempo, una prova di grande abilità di Luca Miuccio. Cottura perfetta, la morbidezza della “carne” ittica perfettamente sposata ad ogni altro singolo ingrediente, mentre la riduzione di manzo all’amarena chiudeva elegantemente ogni boccone. Il degno sposo della pietanza è stato il Rosato da Nerello Mascalese di Enò Trio, vendemmia 2020, altro compagno di viaggio enoico della serata, che all’eleganza e alla forza della produzione etnea ha voluto unire l’artigianalità di un produttore che asseconda ogni giorno la natura, la rispetta e la ama.
Dulcis in fundo: una sfera tra dolce e salato
Fine dei giochi, dunque? Niente affatto! Perché la Sfera al pomodoro rosso, cappero, cioccolato bianco con basilico e olio dell’Etna è stata l’ultima sorpresa a chiusura di sipario, un piacevolissimo altalenarsi tra dolce e salato, con cui lo Chef si è divertito a giocare. E ci è riuscito, aiutato infine dal perfetto abbinamento con il Francesco Traminer, vino aromatico vendemmia tardiva 2018, sempre della cantina Enò Trio.
Presto le cene a 4 mani
La serata, presentata dalla giornalista Valeria Lopis, ha visto l’intervento del direttore del Grand Hotel San Pietro, Pietro Benigni, che ha ricordato agli ospiti i futuri impegni con gli eventi al Giardino degli Ulivi, a cominciare dalla giornata di Ferragosto, mentre a fine mese inizieranno le cene a 4 mani con altri chef, anche stellati, siciliani.
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Alberto Lupini