Carnevale? Sì, ma da patrimonio Unesco: quali sono e quando andare in Europa
Il Carnevale porta con sé saperi di artigianato, tradizione, storia, oltre ad essere momenti di grande bellezza dal lato artistico e sociale. Per questo l’Unesco li valorizza quali patrimoni da valorizzare e conservare
Ci siamo: è tutto pronto. Il Carnevale in Italia e nel mondo sta preparandosi a portare colore e musica, travestimento e folklore nelle strade e nelle piazze. E poi ci sono arte e maestranza, perché dietro ai carri e alle maschere si celano mesi di duro lavoro, di progettazione, ricerca e costruzione. Proprio per il lavoro e lo spettacolo che consente al Carnevale di essere un momento così esplosivo nella tradizione dei vari Paesi, l’Unesco ha riconosciuto alcune feste come Patrimonio culturale immateriale, da conservare e valorizzare negli anni. Vediamo insieme quali sono i Carnevali Unesco in Europa e quando andare a vederli.
Carnevale di Basilea, Svizzera
Riconosciuto dall’Unesco dal 2017, quello di Basilea (dal 19 al 21 febbraio) è il Carnevale più popolare e partecipato della Svizzera, con le sue 20mila presenze annue. L’appuntamento è il lunedì dopo le Ceneri all’alba: al rintocco delle ore 4, si spengono le luci della città e in una Basilea completamente al buio parte la sfilata delle meravigliose lanterne trascinate dal corteo o indossate dalle maschere (il Morgenstraich) che inaugura la tre giorni di cortei e baccanali. Nei vicoli e nelle strade risuona la melodia tradizionale, proveniente da migliaia di pifferi e tamburi. Se le marce suonate sono le stesse da decenni, ogni anno invece viene scelto un tema che le clique - ossia i gruppi partecipanti – sviluppano attraverso i costumi, le maschere e le lanterne, dalle forme molteplici e innovative, che vengono poi esposte nella Münsterplatz dal lunedì sera.
Nei pomeriggi di lunedì e mercoledì tutte le clique e oltre 11mila figuranti mascherati seguono il Cortège (corteo) lungo le vie della città. Il martedì è l’appuntamento dedicato ai bambini, che coi loro costumi fantasiosi, tamburi, strumenti e carrette, sfilano per le strade, distribuendo i dolcetti tradizionali (Zeedel e Dääfeli) e si lanciando i Räppli (coriandoli). La festa continua alla sera del martedì, dalle 18.30, con i gruppi musicali, Guggen, che animano la città con le loro cacofonie. Prima che l’Endstreich segni la fine del Carnevale, il mercoledì sera è uno dei momenti più attesi della festa. Dopo la mezzanotte, i partecipanti tornano a scatenarsi in corteo e poi, poco prima delle 4 del giovedì mattina, le clique e i guggen suonano insieme una marcia o un pezzo conclusivo.
Carnevale di Podence, Portogallo
Una tradizione tramandata per secoli e uno degli eventi più sentiti del Portogallo del Nord: il Carnevale ancestrale del villaggio di Podence è Patrimonio immateriale dell’umanità Unesco anche per la partecipazione della popolazione locale. Durante questa festa spettacolare, le figure “diaboliche” dei Caretos – ragazzi mascherati con costumi dalle frange variopinte, maschere di latta o cuoio dal naso appuntito e sonagli appesi alla cintura – sfilano chiassosamente per le vie di Podence, disturbando la quiete del villaggio.
I Caretos rappresentano una tradizione del Carnevale del Portogallo settentrionale e hanno radici antichissime: rappresentavano gli eccessi, l’euforia e l’allegria che ci si concede in questo periodo dell’anno e durante la festa del Carnevale. Quelli di Podence sono gli unici con i sonagli e durante la domenica di Carnevale e il martedì grasso scendono in strada per gridare e suonare, cercando ragazze da far ballare. Proprio il ballo dei Caretos con le donne del villaggio simboleggia la fertilità che della terra a partire da questo periodo dell'anno. Nel 2024 il Carnevale di Podence si festeggia dal 10 al 13 febbraio.
Il Carnevale di Binche, Belgio
È del 2003 la decisione dell’Unesco che ha classificato la festa di Carnevale di Binche quale capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità. I festeggiamenti di Binche sono apprezzatissimi specialmente per i suoi oscuri artisti, chiamati Gilles, che durante il martedì grasso (unico giorno in cui si mostrano) sfilano per la città indossando dei bellissimi costumi tradizionali, accompagnati dal suono dei tamburi. Il costume è rigorosamente fatto a mano e si compone di una camicia imbottita di paglia con colletto a frange dorate, pantaloni in iuta, corone e stelle in feltro, cintura con campanelle di rame, berretto in cotone bianco, e zoccoli di legno.
La vestizione è molto lunga e si completa indossando la tradizionale maschera di cera con occhiali verdi, baffi, barba e basette bionde. Rispetto ad altre maschere i Gilles sfilano solo durante la giornata del martedì grasso e hanno regole piuttosto ferree da seguire. Insieme a loro sfilano anche altre maschere del Carnevale, come le Mam’selles, uomini vestiti con divertenti abiti femminili, maschere di contadini, marinai, Pierrot con cappelli a punta e Arlecchini. Momenti clou del Carnevale sono il lancio delle arance ad augurare buona fortuna e il ballo dei Gilles nella Grand Place. Da non perdere il Musée International du Carnival et du Masques che ospita una collezione di maschere tradizionali del Carnevale di Binche e da tutto il mondo. Date dell’edizione 2024: 11-13 febbraio.
Carnevale di Mohács, Ungheria
Il pittoresco paese di Mohács, sulle rive del Danubio in Ungheria, ospita uno degli appuntamenti più spettacolari del Paese: chiamato Busójárás, questa festa del Carnevale che unisce arte e tradizionale, musica e colori ha origini nel lontano 1783 e nel 2024 si festeggia dall’8 al 13 febbraio.
Protagonisti assoluti del Carnevale di Mohács sono appunto i Busó, figure misteriose con maschere di legno e costumi tradizionali, create appositamente dagli artigiani locali. Queste maschere sfilano per le strade della città al tradizionale grido “bao-bao”, dando vita a uno spettacolo unico e coinvolgente, accompagnato da musica tradizionale, balli e canti. Uno dei momenti principali della festa è la cerimonia del Farsangtemetés, un funerale simbolico che rappresenta l’addio all’inverno. Per l’occasione la piazza principale si anima con musica, balli e fuochi; ed è proprio l’accensione del falò serale uno degli appuntamenti più attesi, interrotto di tanto in tanto dal suono dei cannoni turchi.
Le maschere di Carnevale della Slovenia
Anche in Slovenia c’è un patrimonio culturale immateriale carnevalesco apprezzato dall’Unesco. Sono i Kurent, una delle maschere slovene più conosciute, che si possono incontrare soprattutto a Ptuj, nella Bassa Stiria, e nei dintorni; sulla piana di Dravsko polje, ma anche a Haloze e sulle colline delle Slovenske gorice. Il costume si chiama kurentija ed è costituito da un copricapo, un costume in pelle di pecora, calze verdi o rosse fino al ginocchio, campanacci che sono legati ad una cintura intorno alla vita, e un bastone con aculei di riccio in cima.
Sulla cintura o sul bastone vengono annodati i fazzoletti che i Kurent ricevono dalle donne. Le sfilate di queste maschere si svolgono tra la Candelora e il mercoledì delle Ceneri, durante le quali saltellano e fanno rumore per scacciare via l’inverno e richiamare la primavera e la prosperità. Una delle occasioni migliori per conoscere i Kurent è il tradizionale festival Kurentovanje a Ptuj, in programma dal 3 al 13 febbraio.
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Alberto Lupini