Carmnella, cucina dal 1892

La pizzeria-trattoria è gestita da Vincenzo Esposito e dalla moglie Lucia, che al termine dell'emergenza coronavirus saranno pronti a riaccogliere i clienti a pranzo o a cena

05 aprile 2020 | 13:51
di Vincenzo D’Antonio
Fu zona molto attiva nella Napoli del secondo dopoguerra, quella vicina alla stazione centrale ed al porto. Vi erano fabbriche ed edifici pubblici, scuole e tutto quanto concorreva ad una dignitosa vita di quartiere. E nei pressi, adesso meta di un turismo “letterario”, il Rione Luzzatti, location della tetralogia di Elena Ferrante “L’amica geniale”. In menu, a proposito, la pizza “Elena Ferrante”. Ed è qui che ha sede “Carmnella”, la pizzeria-trattoria di cui è patron il prode Vincenzo Esposito, dalla moglie Lucia coadiuvato, quarta generazione di una famiglia che cominciò l’attività nel lontanissimo 1892. Il locale al momento è chiuso per via dell'emergenza sanitaria in atto, ma mantiene il servizio di consegna a domicilio.


Una delle pizze è dedicata ad Elena Ferrante

Clientela affezionata, sebbene diversa, sia a pranzo (per ghiotta e non breve pausa di lavoro) che a cena (destinazione per chi vuole degustare alcune tra le migliori pizze di Napoli). Cene a tema, protagonista la pizza, i mercoledì. Forno a vista, come la piccola cucina; pochi tavoli sempre pieni ed un servizio compunto quanto allegramente familiare specialmente con la clientela habitué. In attesa delle pizze, si comincia più che bene con una Frittatina di Pasta allo Scarpariello. La Frittatina di maccheroni è da sempre a Napoli la testimonianza di cosa abbia costituito nel comportamento di chi doveva cibare prole e marito e far quadrare i conti, il riuso degli avanzi di pasta.


Vincenzo Esposito

Lo “scarpariello”, tra i mestieri artigiani dei vicoli di Napoli era il ciabattino. Aver dato il nome alla preparazione di un primo di pasta ed al suo saporito succedaneo di frittatina sta ad indicare un pasto semplice, facile da preparare e certamente gradito per quanto saporito. La presentazione delle pizze a menù sottende un cardine di lettura che è dato dall’ingrediente principale a sua volta declinato. Pertanto il pomodoro in triplice sembianza, poi la salsiccia, e poi la scarola, e poi la ricotta, e poi la burrata, ed altre ancora.

L’amicizia di Vincenzo (ma come si potrebbe “non” essere amici di Vincenzo) con cuochi stellati suoi corregionali ha prodotto pizze che sono piccoli capolavori. Qui citiamo, frutto dell’amicizia con Peppe Guida, la squisita pizza “La Dama di Peppe Guida” con pomodoro lampadina cotto al profumo d’aglio e basilico, scaglie di Parmigiano-Reggiano Dop 36 mesi, olio extravergine di oliva. Imperdibile, sorta di marchio di Carmnella, il ripieno “Munaciello” con provola affumicata di Agerola, ricotta di cestino, ciccioli, antico pomodoro di Napoli, scaglie di Parmigiano-Reggiano Dop 36 mesi, basilico, pepe, olio extravergine di oliva: una portentosa delizia. Buone birre e buoni vini. Conto di encomiabile onestà.

Per informazioni: www.carmnella.it

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