Capodanno cinese a Roma? In piazza e nei ristoranti dell’Esquilino

Una grande festa il 5 febbraio per l'anno del Coniglio. È il primo progetto multiculturale del quartiere più "straniero" di Roma, organizzato dal progetto Dmo e da Palazzo Merulana. Nei ristoranti cinesi uno speciale menu

27 gennaio 2023 | 12:28
di Mariella Morosi

Nessun quartiere romano è multietnico come l'Esquilino e la comunità cinese, la più numerosa, domenica 5 febbraio insieme a tutti i cittadini romani si prepara a celebrare con una grande festa di piazza l'anno del Coniglio, cominciato ufficialmente il 22 gennaio. Il cuore del quartiere è Piazza Vittorio Emanuele II incorniciata dai portici umbertini - ma per tutti è Piazza Vittorio tout court - splenderà di luci e di colori con la spettacolare Danza del Dragone, la musica, le lanterne rosse e i profumi di una cucina millenaria che per l'occasione proporrà nei tanti ristoranti cinesi uno speciale menu augurante prosperità e abbondanza.


Nuovo progetto multietnico per Roma

Ma questo Capodanno 2023 è soprattutto l'occasione di presentare un evento nuovo per la Capitale: un progetto multietnico comune di romani e di cinesi formati dalla nostra cultura, nuovi cittadini con tutto l'orgoglio di appartenervi. Tutto l'Esquilino, infatti, è capofila di un laboratorio per uno sviluppo turistico locale con un impegno comune senza precedenti in questa città che da 3mila anni riesce ad accogliere tutti e a farli sentire romani.


Ad organizzare il progetto, che potrebbe essere esteso ad altri quartieri e ad altre città, è Dmo, la Destination management organization, che con il supporto della Regione Lazio vuole promuovere una nuova forma di turismo locale valorizzando il capitale umano e culturale delle comunità vecchie e nuove che abitano i quartieri con esperienze da vivere e condividere.


Vengono proposti itinerari inediti e sorprendenti, tra attività outdoor tra parchi e giardini, visite a botteghe storiche e ai luoghi dell'arte e della fede. «È un turismo anche sostenibile - ha detto la responsabile Michela Valentini - capace di soddisfare le esigenze di un turismo evoluto e nello stesso tempo rispettoso dei residenti. Al progetto aderiscono enti pubblici e privati, comunità internazionali cluster tematici, musei, hub turistici e centri di produzione».


Quartiere degli artisti

Ma questo quartiere è vivace e stimolante anche perché tanti artisti e intellettuali hanno scelto di viverci, un po'come Montmartre per Parigi. Palazzo Merulana ne è il punto di riferimento culturale, con tante iniziative ed eventi anche enogastronomici. Ma soprattutto è una galleria d'arte permanente con opere d'arte moderna e contemporanea di artisti come Casorati, Balla, De Chirico, Fontana e tanti altri. L'iniziativa, determinante per la riqualificazione culturale dell'Esquilino, era nata dieci anni fa dalla sinergia di forze tra la Fondazione Elena e Claudio Cerasi e Coop Culture.


«Un tempo era sede dell'Ufficio d'Igiene - ha spiegato la responsabile della comunicazione Serenella di Marco - ma poi fu semidemolito e solo un intervento dei Beni Culturali lo salvò come edificio storico e quindi sottoposto a tutela. Tuttavia, ci vollero 50 anni per farlo tornare agibile, rispettandone lo stile e il materiale, principalmente travertino». Ed è qui, che una sala è stata dedicata alla mostra "Up" con le sculture, i dipinti e le installazioni dei sette giovani artisti cinesi nati in Italia: Shi Haozheng, Huang Xiao, Ki Ruhan, Han Yilei, Zhao Lingyu, Zhang Mengjie e Zhu Yng che non hanno scelto di fare il mestiere dei padri venuti dall'Oriente, commercianti o ristoratori. Per realizzarsi ed esprimersi hanno deciso di frequentare l'Accademia delle Belle Arti di Roma, conciliando, ognuno con linguaggi diversi, la tradizione millenaria dell'Impero Celeste e l'arte di una giovane generazione che si confronta con l'arte internazionale contemporanea. La mostra, curata da Liliana Liao, responsabile di Associna, insieme Guang Hua Cultures et Media, potrebbe diventare itinerante.


Le bellezze artistiche dell'Esquilino

Molte le bellezze artistiche dell'Esquilino: Piazza Vittorio è la più grande di Roma con 60mila mq, 10mila in più di Piazza San Pietro, e fu edificata dopo il trasferimento della capitale d'Italia precedentemente a Firenze. (1871).


Nel corso dei lavori sono stati rinvenuti reperti dell'antica Roma, appartenenti agli Horti Lamiani e al centro della piazza è presente un giardino con i resti del ninfeo di Alessandro. Molto ammirata la misteriosa la Porta Magica posta sul muro di cinta della seicentesca Villa Palombara dell'alchimista Massimiliano Palombara. È una porta con non conduce da nessuna parte, decorata con simboli esoterici ancora non decifrati. Nell'altro giardino pubblico di Piazza Dante figurano inoltre le ceramiche sul tema dei canti della Divina Commedia donate dagli artisti residenti.

 


Tra ristoranti cinesi e raviolerie

IL 5 febbraio si prevede il sold out in tutti i ristoranti cinesi del quartiere, comprese le raviolerie tanto popolari per una immersione anche breve nei veri gusti d'Oriente, guardando le abili mani che li confezionano.


Capofila indiscussa della ristorazione del Sol Levante è Sonia del ristorante Hang Zhou di Via Principe Eugenio 82: è stata la prima ad aprire 25 anni fa e il successo fu immediato. Oggi la sua lanterna rossa continua a richiamare gourmet e vip nel suo vasto locale articolato su varie sale. Può ospitare oltre 120 persone e vanta una nutrita squadra di chef e di personale di cucina e di sala.


Piatti tipici del capodanno cinese sono i Ravioli, gli involtini, i niangao di riso e, tassativi, i piatti di pesce, yu in cinese. Ma è traducibile anche in "surplus". Nella tradizione si ama infatti pensare di avere un surplus di soldi e ricchezze alla fine dell'anno, perché questo significa che si è riusciti a risparmiare e che nell’anno seguente si potrà avere di più.


Ma sarà difficile trovare piatti a base di scorpioni o larve: i ristoratori dagli occhi a mandorla conoscono bene gli italici gusti. E poi amatriciana e carbonara hanno conquistato anche loro.

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Alberto Lupini


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