Cammina, pedala e gusta: le avventure sulla Via Francigena del Canavese

Scopri la Via Francigena del Canavese, un percorso che unisce natura, cultura e gastronomia. Tra vigneti, laghi e storie, ogni tappa offre avventure indimenticabili tra camminate, pedalate e delizie locali

24 settembre 2024 | 16:48
di Emanuela T. Cavalca

Dopo la pandemia il turismo lento e sostenibile ha conquistato migliaia di persone. La Via Francigena ne è un esempio: oltre tremila i chilometri da Canterbury a Roma e verso Santa Maria di Leuca. Un percorso che tocca 5 stati, 16 regioni e oltre 600 comuni, dal Regno Unito, attraversa la Francia, la Svizzera e, infine, l'Italia dalla Valle d'Aosta fino alla Puglia, passando dallo Stato del Vaticano. Chi desidera percorrere un tratto, basta che guardi il sito segnalato, molto chiaro e semplice per organizzare il proprio viaggio. Ma ora concentriamoci sul Canavese, un territorio compreso tra Torino e la Valle d'Aosta da percorrere a piedi o in bicicletta.

La Via Francigena del Canavese

L'origine del nome è incerto, per alcuni deriverebbe da “Canava”, l'antico nome dell'abitato di Cuorgnè, per altri risale alla coltivazione della canapa da tessitura, molto diffusa in passato. La Via Francigena del Canavese, da Carema (To) a Piverone (To), è lunga 37 chilometri in totale, ci sono alcuni itinerari da scegliere, tra i vigneti dell'Erbaluce e il Carema, nato da uve nebbiolo. Noi abbiamo camminato su questi sentieri proprio durante la raccolta dell'uva, mentre le foglie stavano cominciando ad arrossire. In alternativa proponiamo: Sentiero delle Pietre Bianche tra boschi di castagni e vigneti, un percorso semplice adatto a tutti, l'impegnativo Giroparco del Gran Paradiso dove vivono in libertà stambecchi, camosci, marmotte e aquile reali, Alta via dell'Anfiteatro Morenico e itinerari nella valle del Malone.

Via Francigena del Canavese: a piedi, in bicicletta mountain bike o elettrica

Chi sceglie la bicicletta la Francigena bike è un progetto del network del Movimento Lento, ufficialmente riconosciuto dall'Associazione europea delle Vie Francigene con lo scopo di promuovere il viaggio in bicicletta in queste strade, mettendo gratuitamente a disposizione del grande pubblico un itinerario percorribile con biciclette da viaggio. Il percorso è in buona parte segnato con fascette adesive bianche e azzurre, e frecce azzurre su sfondo bianco. I posti tappa della Ciclo Via Francigena sono simili a quelli a piedi; quindi, è possibile pernottare nelle stesse strutture.

Via Francigena del Canavese: lago di Viverone

Il lago di Viverone è il lago di origine glaciale che delimita il Canavese. Consigliamo una passeggiata a piedi o in bici, perché il panorama lo merita: angoli di natura selvaggia, vigneti e siti archeologi. È un luogo che offre molte possibilità: spiagge dove prendere il sole o nuotare, pescare, fare aperitivi in battello, praticare sport acquatici, passeggiare a piedi o in bici. Una località apprezzata da molti stranieri, soprattutto da olandesi.

C'è anche il percorso per chi, invece, volesse trascorrere alcune ore particolari con una passeggiata a cavallo. Il percorso dura mezza giornata con guida equestre attraverso le strade sterrate, poi nel bosco e infine nel luogo dove si trovano le Palafitte di Azeglio, risalenti all'età del Bronzo, composto da 5mila pali conficcati nel terreno (patrimonio Unesco).

Via Francigena del Canavese: Pieve di San Lorenzo e i “tupiun”

Da non perdere anche il complesso paleocristiano formato dalla pieve di San Lorenzo e dal battistero di San Giovanni Battista a Settimo Vittone, una dei resti più antichi del Canavese, risalenti alla seconda metà del IX secolo.

In passato per i pellegrini era una tappa importante. (bene Fai-Fondo ambiente italiano, accessibile ai disabili) È circondato da terrazzamenti con vigneti, sostenuti dai caratteristici tupiun, colonnette in pietra imbiancate con la calce, che sostengono il pergolato. Hanno la funzione di immagazzinare il calore del sole, mitigando gli sbalzi di temperatura.

Via Francigena del Canavese: Ivrea

Vale la pena fare una sosta ad Ivrea (To), sia dal punto di vista culturale che quello gastronomico. Cominciamo con il Ponte romano sulla Dora Baltea: nei secoli è stato molto rimaneggiato ed oggi è diventato famoso perché qui si svolgono le gare della Coppa del mondo di canoa. Consigliabile una visita alla cattedrale di Santa Maria Assunta che si erge nella parte più alta della città. La cripta presenta alcuni affreschi (1300 secolo) e uno splendido sarcofago romano. Vicino possiamo visitare il Castello, uno dei simboli della città, con le sue tre torri e riaperto al pubblico a luglio scorso.

L'architettura olivettiana tra bellezza, funzionalità e natura

Le opere architettoniche Olivetti fanno parte della nostra storia e del nostro ingegno; infatti, l'azienda ha ridisegnato vaste aree del paesaggio. Adriano Olivetti (1901-1960) aveva chiamato gli architetti Figini e Pollini che hanno progettato ambienti lavorativi a misura d'uomo. Sono sorti edifici con vetrate da dove si scorgono prati e giardini, per rendere il lavoro piacevole.

Basta entrare nei palazzi per ammirare straordinarie idee, come le splendide scale in legno che si allargano a spirale nel Palazzo degli uffici Olivetti o l'uso di materiali pregiati. Olivetti aveva chiamato attorno a sé i migliori intellettuali, perché solo da un “laboratorio di idee” possono nascere prodotti innovativi. Diversi gli edifici che ci hanno entusiasmato, ma è stata Talponia che ci ha affascinato particolarmente.

Talponia: abitazioni integrate nella natura

Un edificio semi-circolare, lungo 300 metri, scavato alle pendici di un bosco, proprio come la “tana” di un animale, nascosto agli sguardi. Ecco perché comunemente viene chiamato “Talponia”.

Doveva servire ai dipendenti che momentaneamente si trovavano a Ivrea per lavoro. Erano stati ricavati 81 alloggi singoli e 13 per due serviti da una strada percorribile. I mobili semplici, erano prodotti in collaborazione con Olivetti, si potevano combinare per arredare gli ambienti. Oggi invece troviamo 81 abitazioni di proprietà, ma in alcune si può soggiornare. Perché non fare questa esperienza unica? Alcuni sono a disposizione con affitti brevi.

Golosità da provare: la torta ‘900

Una tappa golosa e un vero attentato alla linea: la Torta900. La sua ricetta risale all'Ottocento e consiste in due dischi di pan di Spagna al cacao, ripiena di crema al cioccolato. Dal 1964 la Pasticceria Balla è depositaria del brevetto.

Pasticceria Balla | Corso Re Umberto 16 – 10015 Ivrea (To) | Tel 0125-641327

Borgofranco d'Ivrea: passeggiate tra i balmetti

A pochi chilometri da Ivrea, troviamo Borgofranco d'Ivrea dove fare una passeggiata tra i balmetti o balmit, storiche cantine naturali. Non sono altro che dei frigoriferi naturali. La maggior parte dei Balmetti esistenti risalgono a fine Settecento e all'inizio dell'Ottocento. Addossate alle rocce moreniche, nascono da un fenomeno naturale, dalle fenditure del terreno franoso esce un venticello fresco, sono ideali per conservare insaccati, vino e formaggio. Figli di una società “lenta”, non erano abitati, ma solo dei luoghi di incontro. Nell'ultimo censimento effettuato nel 1984 si registravano 213 Balmetti, con 267 proprietari e quindi alcuni sono in comproprietà. Qualche anno si è riunito un gruppo di amici "J Amis dij Balmit": innamorati dei Balmetti, che hanno costituito un Comitato senza scopo di lucro per far conoscere e valorizzare le tipiche cantine.

Via Francigena del Canavese: dove mangiare

Osteria La Sosta

L'Osteria La Sosta di Settimo Vittone propone la cucina tipica del territorio, come gli agnolotti o i tajarin, la bagna Cauda, la zuppa di cavolo o l'antica zuppa di erbe spontanee a primavera. Interessante anche dal punto di vista storico, perché nei locali originari dell'antico ospitale venivano accolti i pellegrini della Via Francigena.

Osteria La Sosta | Strada Statale della Valle d'Aosta 31 - 10010 Settimo Vittone (To) | Tel 0125 658858

Agriturismo La Schiavenza

L'Agriturismo La Schiavenza si trova fuori dal centro di Piverone (To), fa parte di una filiera agro-alimentare che inizia dall'allevamento e lavorazione del latte fino alla commercializzazione. Consigliamo un gradevole sosta, oltre che pranzare si possono acquistare golose tome, Fontina Dop, salumi e pasta fresca.

Agriturismo La Schiavenza | Str. Chiusure  - 10010 Piverone (To) | Tel 0125 687541

Via Francigena del Canavese: dove dormire

Hotel Il Falco e la Volpe

L'hotel Il Falco e la Volpe, situato a Settimo Vittone (To), è un rifugio ideale per chi cerca relax e contatto con la natura. Immerso nelle colline piemontesi, questo affascinante hotel è stato attentamente restaurato. Le camere a tema offrono un'esperienza unica, ispirata alla fauna locale e alla bellezza naturale circostante. Adiacente alla struttura, il ristorante La Marenda Sinoira serve piatti tipici piemontesi, utilizzando prodotti locali di qualità, offrendo agli ospiti un'autentica esperienza enogastronomica. Perfetto per vacanze rilassanti e gourmet.

Hotel Il Falco e la Volpe | Località Campiglie - 10100 Settimo Vittone (To) | Tel 0125 657000

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