Camere d'albergo a 9 euro Turismo low cost in Romagna
L'iniziativa è di un albergatore di Bellaria, titolare dell'hotel Sidney, che con questa formula ha riempito il suo albergo, con prenotazioni fino a settembre. Ma il sindaco Giorgetti storce il naso: «Così ci svendiamo»
23 giugno 2020 | 10:53
Nove euro, quanto un aperitivo in centro a Milano, o un biglietto aereo di una low cost da un capo all’altro dell’Europa. Ai tempi del Covid la parola d’ordine è “ingegnarsi” e così il titolare di una serie di hotel della Romagna ha tirato fuori dal cilindro tutto l’estro della sua napoletanità, proponendo sui siti di prenotazione online alcune delle camere di uno dei suoi alberghi a meno di 10 euro.
A Palermo, per richiamare i turisti, una notte addirittura la regalano (ma bisogna pagarne almeno altre tre), per effetto di un’iniziativa che la locale Federalberghi ha intrapreso insieme alla Città metropolitana e alla società di gestione dell’aeroporto. Qui invece siamo a Igea Marina, all’hotel Sidney, uno dei tanti 3 stelle della Riviera Romagnola, e forse l’unico - ad oggi - ad essere pieno e con prenotazioni fino a settembre e oltre. «A marzo il telefono aveva smesso di suonare e così io e mia moglie ci siamo resi conto che serviva un’idea», racconta Giovanni Passeri, titolare dell’albergo insieme alla consorte Laura. «Ci siamo inventati un modo nuovo per fare le vacanze: tu prendi lo stretto necessario e io te lo metto a disposizione ai miei costi fissi, tutto il resto è extra».
Né più, né meno, quello che propongono la maggior parte delle compagnie aeree low cost, che negli ultimi 15-20 anni, con la formula “nulla incluso”, hanno rivoluzionato gli spostamenti dei cittadini europei, abbattendo il muro dei costi. Così funziona anche al Sidney: i 9 euro del prezzo della stanza sono di fatto solo una base di partenza: la colazione costa 5 euro, un lettino in spiaggia (nelle ultime file) 10 euro, e altrettanti per il soggiorno di un animale domestico. E così i conti tornano un po’ per tutti, per i turisti che pagano solo quel che consumano, e per l’albergatore che, nell’estate in cui si prevede un calo di 56 milioni di pernottamenti e quasi 13 milioni di turisti in meno in Italia, ha invece il suo hotel pieno fino all’autunno.
Se questa formula sarà replicata anche altrove e, soprattutto, se funzionerà nel tempo, è ancora presto per dirlo. Intanto però l’idea sembra essere apprezzata dai clienti dell’Hotel Sidney, perlopiù famiglie con bambini e anziani. L’importante è sapersi adeguare: i letti hanno le sbarre di ferro bene in vista, la cucina non è proprio ricercata, al ristorante si pranza e si cena su più turni (ma questo per effetto dell’emergenza Covid). E i pacchetti “pernottamento e prima colazione” a 109 euro per una settimana a settembre pare vadano già a ruba.
Ma nella Romagna che prova a rialzarsi dalla crisi, non tutti accolgono questa formula con entusiasmo, anzi. Il sindaco di Bellaria, Filippo Giorgetti ha già mosso una serie di contestazioni al modello proposto dall’albergatore di Bellaria: «Nove euro a notte significa svendersi e non sono d’accordo», mentre il presidente di Federalberghi Emilia Romagna, Alessandro Giorgetti, sottolinea che «sono metodi che si usano per attirare i clienti, ma neppure io sono d’accordo».
Prezzi da compagnie low cost in località di villeggiatura così rinomate, non se n’erano ancora visti. Ci voleva l’estate del Covid per dare il là probabilmente a una nuova forma di turismo che solo il tempo dirà se sarà o meno apprezzata. Tuttavia sui siti di prenotazione online, camere a 25-28 euro in alcune località della Campania si trovano, mentre nella capitale si può trovare qualcosa intorno ai 30 euro, o anche meno, per alberghi a una o due stelle. Ma questa è tutta un’altra storia.
L'hotel Sidney di Igea Marina
A Palermo, per richiamare i turisti, una notte addirittura la regalano (ma bisogna pagarne almeno altre tre), per effetto di un’iniziativa che la locale Federalberghi ha intrapreso insieme alla Città metropolitana e alla società di gestione dell’aeroporto. Qui invece siamo a Igea Marina, all’hotel Sidney, uno dei tanti 3 stelle della Riviera Romagnola, e forse l’unico - ad oggi - ad essere pieno e con prenotazioni fino a settembre e oltre. «A marzo il telefono aveva smesso di suonare e così io e mia moglie ci siamo resi conto che serviva un’idea», racconta Giovanni Passeri, titolare dell’albergo insieme alla consorte Laura. «Ci siamo inventati un modo nuovo per fare le vacanze: tu prendi lo stretto necessario e io te lo metto a disposizione ai miei costi fissi, tutto il resto è extra».
Né più, né meno, quello che propongono la maggior parte delle compagnie aeree low cost, che negli ultimi 15-20 anni, con la formula “nulla incluso”, hanno rivoluzionato gli spostamenti dei cittadini europei, abbattendo il muro dei costi. Così funziona anche al Sidney: i 9 euro del prezzo della stanza sono di fatto solo una base di partenza: la colazione costa 5 euro, un lettino in spiaggia (nelle ultime file) 10 euro, e altrettanti per il soggiorno di un animale domestico. E così i conti tornano un po’ per tutti, per i turisti che pagano solo quel che consumano, e per l’albergatore che, nell’estate in cui si prevede un calo di 56 milioni di pernottamenti e quasi 13 milioni di turisti in meno in Italia, ha invece il suo hotel pieno fino all’autunno.
Una camera dell'hotel Sidney
Se questa formula sarà replicata anche altrove e, soprattutto, se funzionerà nel tempo, è ancora presto per dirlo. Intanto però l’idea sembra essere apprezzata dai clienti dell’Hotel Sidney, perlopiù famiglie con bambini e anziani. L’importante è sapersi adeguare: i letti hanno le sbarre di ferro bene in vista, la cucina non è proprio ricercata, al ristorante si pranza e si cena su più turni (ma questo per effetto dell’emergenza Covid). E i pacchetti “pernottamento e prima colazione” a 109 euro per una settimana a settembre pare vadano già a ruba.
Ma nella Romagna che prova a rialzarsi dalla crisi, non tutti accolgono questa formula con entusiasmo, anzi. Il sindaco di Bellaria, Filippo Giorgetti ha già mosso una serie di contestazioni al modello proposto dall’albergatore di Bellaria: «Nove euro a notte significa svendersi e non sono d’accordo», mentre il presidente di Federalberghi Emilia Romagna, Alessandro Giorgetti, sottolinea che «sono metodi che si usano per attirare i clienti, ma neppure io sono d’accordo».
Prezzi da compagnie low cost in località di villeggiatura così rinomate, non se n’erano ancora visti. Ci voleva l’estate del Covid per dare il là probabilmente a una nuova forma di turismo che solo il tempo dirà se sarà o meno apprezzata. Tuttavia sui siti di prenotazione online, camere a 25-28 euro in alcune località della Campania si trovano, mentre nella capitale si può trovare qualcosa intorno ai 30 euro, o anche meno, per alberghi a una o due stelle. Ma questa è tutta un’altra storia.
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Alberto Lupini
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