Calabria: dal mare alla montagna, un territorio tutto da scoprire
Grazie alle sue meraviglie naturali ma anche al suo immenso patrimonio culturale che arriva dall'Antica Grecia, la regione sa offrire una proposta turistica d'eccezione, che mette d'accordo tutti
La Calabria è una terra ricca di meraviglie da ammirare e da assaporare. Una regione dalle mille sfaccettature, connubio perfetto tra arte e storia, mare e montagna, collina e pianura, costumi, sapori e tradizioni. La sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni risentono delle influenze dei vari popoli che nei secoli sono stati presenti sul territorio. Questa terra è anche da sempre custode dei tesori che tutte queste influenze le hanno lasciato in eredità nel corso dei secoli. Tesori che si svelano passeggiando per i centri storici di borghi e città d’arte, dove si respira l’aria del grande passato negli antichi palazzi nobiliari e nelle costruzioni sacre (tra cui in provincia di Vibo Valentia, la straordinaria chiesetta di Piedigrotta di Pizzo, in riva al mare, scavata interamente dai pescatori nella roccia), tra castelli e manieri che ancora oggi resistono alla forza del tempo. Da non dimenticare neppure il grande valore culturale trasmesso dalle tradizioni artigianali, ancora vive e intatte nelle botteghe artigiane di vasai, ceramisti e mastri liutai, che forgiano capolavori quotidiani con perizia e gusto. Però ciò che rende unica l’antica kalon-brion (“faccio bene” in greco antico) è il fatto che in pochi chilometri si alternano monumenti naturali straordinari, borghi arroccati e difficili da raggiungere, montagne impervie e spiagge dorate.
La cultura enogastronomica millenaria
Queste differenze sono ben presenti anche nella sua gastronomia, tanto che attraverso la tavola si può esplorare l’intero territorio. Infatti ogni borgo conserva le proprie tradizioni a tavola e offre piatti degni di essere gustati al meglio: dal pregiatissimo pesce delle coste, alla prelibatezza delle carni di allevamenti di razze autoctone; dalla pasta rigorosamente fatta a mano, ai gustosi formaggi di montagna passando per eccellenze riconosciute in tutto il mondo quali le cipolle di Tropea, dolci e saporite, la liquirizia di Rossano, il profumato e rarissimo bergamotto e le conserve di frutta e verdura, testamento di tradizioni tramandate nel tempo, quando il cibo veniva preparato nel periodo estivo per essere consumato durante l’inverno. E poi i vini, Doc ed Igt, che attraverso i loro profumi trasmettono il sapore di una terra generosa e l’olio extravergine di oliva, ottenuto da ulivi secolari attraverso pratiche ancora regolate dal ritmo del tempo e delle stagioni.
«Il turismo enogastronomico - spiega Gianluca Gallo, assessore all’Agricoltura della Regione Calabria - è una nuova frontiera nel panorama di tanti turismi che caratterizzano la nostra terra, tutta da scoprire. In primo piano, certo, il turismo balneare estivo, in incremento anche durante il Covid, ma dobbiamo valorizzare anche le altre declinazioni. Sono stati finanziati diversi progetti. Ricordo ad esempio “I sentieri del vino e dell’olio”, attorno al quale va sviluppata un’offerta turistica completa, ad ampio raggio, che contempla tutto ciò che il territorio può offrire dal punto di vista naturalistico, storico, artistico e culturale. Di rilievo anche la Ciclovia dei Parchi della Calabria, che si snoda attraverso i quattro grandi parchi naturali della regione. In questo contesto l’enogastronomia può essere un elemento di grande richiamo. In Calabria ci sono ben sette ristoranti stellati e moltissimi altri che puntano sulle tipicità dell’agroalimentare. Per non parlare delle cantine. Dal 19 al 23 maggio Rende, nel Cosentino, ospita il Concours mondial de Bruxelles, uno dei più importanti concorsi enologici internazionali. Un’occasione per presentare i nostri vitigni autoctoni. Stiamo lavorando per definire un brand Calabria, in modo da conferire il valore che meritano tutti in nostri patrimoni».
La Calabria con 800 chilometri di coste
La Calabria, adagiata nella punta meridionale dello Stivale ha un perimetro costiero di circa 800 chilometri. I due mari che la bagnano, Ionio e Tirreno, hanno litorali caratterizzati da paesaggi diversissimi. La parte tirrenica, dove la natura è ancora selvaggia, è contrassegnata da pareti a picco sul mare ed è punteggiata da grotte ed insenature che si aprono su tratti di mare dove il colore turchese si alterna con il blu, lo smeraldo e l’azzurro, con sfumature a volte intense altre quasi impercettibili ma sempre dense di emozioni. Il versante ionico regala invece paesaggi spettacolari, un mare più azzurro che altrove e spiagge bianche con sabbia finissima e luminosa.
Il mare principale risorsa turistica calabra
Il mare, con le spiagge straordinarie e le coste frastagliate punteggiate da grotte, insenature e calette deliziose è la principale risorsa turistica della regione. Sette sono le aree marine più note. Si parte con la Costa degli Aranci, compresa tra i fiumi Tacina e Stilaro una delle maggiori realtà turistiche della Calabria, poi si passa alla Riviera dei Gelsomini, tra Riace e Locri e si prosegue con la Costa dei Saraceni che si distende tra Crotone e Isola Capo Rizzuto, la Riviera dei Cedri cinquanta chilometri da Praia a Diamante e Cetraro fino a Capo Bonifati, la Costa degli Achei che si sviluppa nell’ampia piana di Sibari, racchiusa tra il Massiccio del Pollino a nord e gli ultimi contrafforti della Sila Greca a sud, la Costa Viola, il tratto di costa che da Palmi si spinge sino a Bagnara, già così battezzato in tempi antichi per via del colore che le acque marine assumono in particolari ore del giorno e la Costa degli Dei (o Costa Bella) il tratto che da Nicotera arriva a Pizzo Calabro, tutto nella provincia di Vibo Valentia, un litorale famoso per il susseguirsi di baie, promontori, bianche spiagge e mare cristallino.
Su varie spiagge sventolano assieme le bandiere blu e verdi
Su buona parte di tali coste è uno sventolio di bandiere blu e verdi. Le prime sono assegnate alle località rivierasche che rispettano precisi criteri di gestione sostenibile del territorio. Le seconde invece segnalano i luoghi balneari adatti ai più piccoli ed alle famiglie in termini di pulizia delle acque e delle spiagge e servizi offerti. Sulle spiagge di alcune località sventolano entrambe. Eccole: Cirò Marina (Kr), Melissa (Kr), Praia a Mare (Cs), Roccella Ionica (Rc), Siderno (Rc) e Soverato (Cz).
Molto interessante è Cirò Marina che si sviluppa sulla costa ionica nell’area dell’antica Krimisa, una colonia della Magna Grecia. Qui secondo la leggenda veniva prodotto anche il vino degli Dei.
Melissa è invece un borgo arroccato su uno sperone roccioso nella fascia collinare compresa tra il Mar Ionio e il versante orientale della Sila Grande. Il suo centro storico conserva le caratteristiche di un tipico borgo feudale. Praia a Mare ha un litorale caratterizzato da spiagge con sabbia finissima e luminosa che si estendono in un tratto costiero alto e frastagliato della Riviera dei Cedri.
Roccella Ionica è una cittadina dalle antiche origini. Sarebbe infatti l’antica Amphisya ricordata da Ovidio. Nel X secolo il suo nome cambiò in “Rupella”, poi “Arocella” fino all’odierno Roccella, a testimonianza del fatto che la città è fondata sulla rocca. Siderno, nel cuore della Locride, è composto dall’antico nucleo posto in collina a cui si aggiunge la parte moderna, sviluppatasi a ridosso della Costa dei Gelsomini tra Roccella e Locri. Nel periodo estivo pullula di turisti attratti dall'ampia spiaggia e dal piacevole lungomare. Infine Soverato, nota anche come la Perla dello Ionio, è una delle mete turistiche più rinomate della Calabria, grazie alle sue spiagge bianche e al mare cristallino e profondo. Possiede anche molte attrattive di interesse storico-artistico, soprattutto nella parte antica del borgo, che ospita, tra le altre cose, un sito archeologico venuto alla luce dalle rovine del terremoto del 1783.
La Sila è il Gran Bosco d’Italia
Tra le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro c’è una lingua di terra lunga e stretta che sembra al centro del Mediterraneo. È l’altipiano della Sila, un monumento naturale che sorprende fin dal primo sguardo per la bellezza dei luoghi, la diversità dei paesaggi e la varietà di specie animali e vegetali. Buona parte del territorio è coperto da boschi (non a caso è noto da sempre come “Gran Bosco d’Italia”) e gli alberi sono stati utilizzati sin dai tempi della Magna Grecia per costruire case, chiese e navi.
Tali caratteristiche hanno portato alla costituzione del Parco Nazionale della Sila: un’area di rilevante interesse naturalistico, ambientale e storico-culturale che si estende per quasi 74mila ettari a cavallo di tre province (Cosenza, Catanzaro e Crotone) e comprende la Sila Grande, la Sila Piccola e la Sila Greca. Le sue caratteristiche geomorfologiche, unitamente a quelle dovute alla sua posizione geografica, determinano una serie di paesaggi unici al mondo.
Sono anche presenti una infinità di sentieri che possono essere percorsi a piedi, in bici ed a cavallo in qualunque stagione, perché ogni periodo dell’anno è buono per ammirare questa terra dalle mille risorse. Fra tutti si segnala un percorso storico religioso di un giorno, adatto a tutti, per conoscere i luoghi testimoni del passaggio dell’abate Giovanni Gioacchino da Fiore, grande monaco del Medioevo: abbazie appollaiate su alture, eremi nascosti nei boschi, solitari luoghi di preghiera e la sua casa natale nel borgo di Celico.
Parco Nazionale del Pollino è Patrimonio Unesco
Altro straordinario monumento naturale è il Parco Nazionale del Pollino che, con i suoi 192 mila ettari è il più grande parco naturale d’Italia. Per buona parte in Calabria, precisamente nella provincia di Cosenza, custodisce paesaggi straordinari. Dalle sue cime più elevate, che vanno ben oltre i duemila metri, si abbraccia un ampio panorama che da Maratea a Praia a Mare sulla costa tirrenica arriva fino a Sibari a Metaponto sul litorale ionico.
Nel Parco sono anche presenti tanti ambienti naturali con varie specie arboree, tra cui quercia, abete bianco, acero, castagno e pino loricato. Il termine loricato deriva da lorica, la corazza dei soldati romani. Infatti la corteccia di questi pini è divisa in placche trapezoidali che assomigliano alla corazza degli antichi combattenti. Una curiosità: nel parco si trova l‘albero più antico d’Europa, un pino loricato che raggiunge i 1.230 anni di vita.
Catanzaro la città delle tre “V”
Il nostro viaggio alla scoperta di alcune delle bellezze calabresi termina a Catanzaro, una città che si è sviluppata nella stretta valle, lunga una trentina di chilometri, che collega il Golfo di Squillace con quello di Sant’Eufemia e che separa lo Ionio dal Tirreno. La città, capoluogo di regione, è anche nota come “Città delle Tre V”, riferite a tre delle caratteristiche che storicamente la distinguono: il Vento (è continuamente rinfrescata da forti brezze in arrivo dalla Sila e dallo Ionio), il Velluto (è stato importante centro per la produzione di velluti, damaschi e broccati fin dall’epoca Bizantina che erano contraddistinti proprio dalla sigla “V-V-V”) ed il Santo Patrono Vitaliano da Capua festeggiato il 16 luglio.
Oggi Catanzaro è una realtà moderna e dinamica con tante cose da vedere, tra cui moderne strutture culturali, come il Teatro Politeama, il più giovane tra i grandi teatri italiani, il complesso monumentale del San Giovanni, sede di importanti mostre ed il Parco delle Biodiversità, un ecosistema di 60 ettari nel cuore cittadino dove convivono grandi varietà floristiche e faunistiche.
In città c’è pure la sede del Governo Regionale della Calabria e dal 1982 qui si trova anche l’Università degli Studi “Magna Graecia” con vari corsi di laurea tra cui medicina, farmacia e giurisprudenza. Nel centro storico spiccano il Duomo, custode del prezioso busto di San Vitaliano del patrono della città, la Torre Normanna e Villa Trieste circondata da splendidi giardini con vista sul mare.
Se poi si arriva al Belvedere il panorama che si presenta è mozzafiato e la vista spazia veloce dalla Valle della Fiumarella al Golfo di Squillace il modo migliore per completare questo viaggio.
Foto del servizio: Regione Calabria
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Alberto Lupini