Il bonus vacanze non convince È bufera su Franceschini e il turismo

Sono 2,4 i miliardi che il Dl Rilancio destina al bonus sui 4 per il turismo. Mal distribuiti secondo l'ex Ministro Centinaio. Le misure prese lasciano scettica Confindustria Alberghi (le definisce "miopi") e preoccupano Federalberghi, che prevede un flop del bonus vacanze. Booking e Airbnb non considerate

14 maggio 2020 | 17:46
di Marco Di Giovanni
Al centro del Decreto Rilancio, anticipato in conferenza stampa dal premier Giuseppe Conte, spicca la misura in riferimento al bonus vacanze, ufficialmente approvato dal Consiglio dei Ministri. Di cosa si tratta, nel particolare?


Giuseppe Conte in conferenza stampa ha aperto alle iniziative anche per il turismo

Di un credito valido per il 2020 destinato a quelle famiglie che abbiano un Isee non superiore ai 40mila euro; un credito destinato ai pagamenti legati alla fruizione dei servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico-ricettive. Questo credito è utilizzabile da un solo componente per nucleo familiare.
Questo credito ammonta a 500 euro per ogni nucleo familiare con un figlio a carico; a 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e a 150 euro per quelli composti da una sola persona.
L'80% sarà uno sconto sul corrispettivo dovuto alla struttura, il restante 20% come detrazione dall'imposta sul reddito della struttura che ospita.

Questo bonus è una delle due facce della medaglia "turismo", quella che aiuta coloro che usufruiranno delle agevolazioni per concedersi una vacanza. E l'altra faccia? Quella di chi il servizio lo offre? Parliamo quindi degli alberghi. Facciamo il punto
L'albergatore non è obbligato, da Decreto, a concedere il bonus vacanze. È un imprenditore, e come tale è libero di concedere o meno quest'agevolazione ai suoi ospiti. Se decidesse di concederla, dovrebbe anticiparne lui i costi.
L'albergatore può usufruire di determinate agevolazioni messe in campo dal Governo:
  1. Abolizione della prima rata dell'Imu
  2. Credito d'imposta del 60% per tre mesi (aprile, maggio e giugno) per gli affitti
  3. Fondo perduto solo per strutture con fatturati fino a 5 milioni di euro annui
  4. Un eco-bonus al 110% per eventuale ristrutturazione
  5. Cassa integrazione 9+9 settimane
Rese note da poche ore, le misure per il turismo del Decreto hanno già sollevato moltissime opinioni, per lo più negative. Qui vogliamo darne un'ampia panoramica. Cominciamo dai sostenitori delle misure (di seguito un estratto dalla conferenza stampa del Mibact nelle parole del Ministro Dario Franceschini) per arrivare a chi ha espresso contrarietà (l'associazione Federalberghi e l'ex Ministro Gian Marco Centinaio) o a chi si è sentito dimenticato (Airbnb e Booking.com), passando per chi si sforza di comprendere il punto di vista del Governo, non potendo però non evidenziare carenze e difficoltà (Confindustria Alberghi).

Il Bonus vacanze, l'approfondimento di Dario Franceschini
Il ministro dei Beni culturali e del Turimo parte dal provvedimento del bonus vacanze, che vale 2,4 miliardi di euro.


Dario Franceschini: «2,4 miliardi per il settore e una strada sola nell'Unione europea»

Regole uguali per tutta l'Ue
Scorrono sul web le voci che vorrebbero l'esistenza di corridoi privilegiati (un esempio su tutti, la Croazia con la Germania). Ma Franceschini descrive queste notizie come infondate. «Abbiamo posto ormai da più di un mese con iniziative singole dell'Italia, con diversi colloqui che ho avuto con il commissario europeo al Turismo e con vari Ministri dei singoli Stati [...] per il passaggio delle frontiere dei turisti, ma non solo... Proprio per evitare che ci siano accordi bilaterali tra i Paesi. Questo è l'impegno dell'Unione europea e quello che noi dobbiamo sostenere». «È chiaro - aggiunge - che ci sarà il monitoraggio totale del dato epidemiologico nelle singole regioni e nei singoli Paesi, ma mi pare che l'Unione vada in questa direzione, cioè di regole comuni e non di una malsana concorrenza tra i singoli Paesi».


Federalberghi e Confindustria Alberghi avrebbero intrapreso strade differenti rispetto alle scelte del Governo

Confindustria Alberghi: «Un punto di vista un po' miope»
Per dare un'idea chiara del punto di vista degli albergatori, abbiamo voluto sentire Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi e direttrice del Resort Cappuccini a Gubbio.

La situazione
«Dobbiamo partire innanzitutto dal presupposto che questo 2020 è un anno difficile. Tutte le strutture alberghiere, grandi o piccole, hanno problemi di liquidità. E il comparto turistico deve essere aiutato, perché questo settore in particolare è fondamentale, muove altri settori a monte e a valle. Penso agli investimenti immobiliari importanti, penso alla rigenerazione urbana legata al territorio».

Le agevolazioni messe in campo dal Governo
«L'abolizione della prima rata dell'Imu è un buon aiuto. Va incontro alle esigenze specie di quegli hotel che gestiscono grandi spazi. Però c'è ancora il problema della Tari a livello comunale. Anche queste sono cifre importanti...».
«Gli aiuti sugli affitti per i mesi da aprile a giugno... Non tengono conto delle strutture stagionali, che aprono a giugno, affronteranno una stagione povera, durante la quale lavoreranno poco e si troveranno a fronteggiare il problema affitto». Per ora infatti il Dl Rilancio parla solo di questi mesi: «Noi abbiamo già chiesto un prolungamento necessario».
«Il fondo perduto è per fatturati fino ai 5 milioni. Qui si capisce il punto di vista del Governo».

E qual è il punto di vista del Governo?
È chiaro che questo Dpcm, dagli aiuti alle famiglie con un Isee inferiore ai 40mila euro a quelli destinati agli alberghi con un fatturato inferiore ai 5 milioni di euro, dà un aiuto ai piccoli».

Come dire, i grandi sono grandi e quindi se la possono cavare da soli?
Attenzione, io non giudico se questo pensiero sia giusto o sbagliato. Rifletto solo oggettivamente. Penso che i grand hotel (come il mio) da una parte sono i volani economici dei territori. Il Resort Cappuccini cambia la faccia della città, le porta valore. Penso al Grand Hotel di Rimini, che con le sue sale congressi offre lavoro e arricchisce la città. Tutto questo è legato anche al concetto di rigenerazione del territorio.
Penso anche che i grandi hotel, appunto perché grandi, diano lavoro a più persone. Nel mio albergo ci lavorano in tanti. I grand hotel sono quelle imprese che danno un lavoro strutturato al mondo del turismo. I suoi dipendenti, tanti, ora hanno solo la cassa integrazione per 9 + 9 settimane... ma agevolazioni a fondo perduto alle strutture non ne sono state previste...

Maria Carmela Colaiacovo riconosce una posizione nel Governo, chiamiamola "l'aiuto ai più piccoli". Poi la confronta con quella di altri Paesi, dalla Spagna alla Francia, dalla Germania al Regno Unito. «Stanno facendo politiche diverse. Faccio un esempio: nel tavolo tecnico del rilancio dell'economia francese c'è l'amministratore delegato di Accorhotels».

Federalberghi: «Il bonus vacanze non serve, ma spero di sbagliarmi»
Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha commentato a caldo all'Ansa il suo parere sulle misure (principalmente il bonus vacanze) prese dal Governo per aiutare il turismo a rimettersi in sesto. «L'ho detto e ribadito al Ministro Franceschini. Il bonus vacanze non serve al rilancio del turismo, ma davvero, io spero di sbagliarmi».

«L'indagine di Confcommercio dice che solo 1 italiano su 5 farà vacanze e non sarà il bonus secondo me a farli partire». La domanda che, forte di quest'analisi, Bocca si pone è come mai i miliardi (più di due) sono stati messi in quel bonus e non destinati alle imprese. «Per me non ha senso». Aggiunge «Io sarò contento [se funzionerà] e spero di essere smentito a fine stagione, allora stringerà la mano al Ministro e gli dirò "Sei stato bravo, io non ci credevo"».

Ben rappresenta ciò che Bocca vuole far intendere la frase «Rischiamo che la gente parta e non trovi più gli alberghi, che nel frattempo sono stati costretti a chiudere».

Dopo un primo parere a caldo sul bonus vacanze, Bocca si sposta sull'ormai prossima riapertura. «Parlo con i miei associati, mi dicono che continuano a pensare di non aprire, perché non hanno liquidità, perché non ci sono i protocolli sanitari approvati... Non si capisce cosa succede». Federalberghi rende poi noto di aver da poco ricevuto (dopo ben 15 giorni di attesa) delle osservazioni dal Comitato tecnico-scientifico sul protocollo associativo "Accoglienza sicura", osservazioni che Bocca definisce «pazzesche»: «Ci dicono che se due persone dormono assieme, nella stessa camera, la mattina devono fare colazione a distanza... Se non fossero tragiche e in un momento tragico, sarebbero ridicole».

Anche Bocca si esprime sulle voci dei corridoi turistici: «Noi senza turisti stranieri, a partire dai tantissimi tedeschi che vengono in Italia, siamo a terra. [...] Bisogna adottare regole uniche, altrimenti non ce la facciamo. La strada è lunga».

Gian Marco Centinaio sulle misure per il Turismo «Il Dl non vale più di una goccia nel mare»
«Altro che le lacrime del Ministro Bellanova (Centinaio si riferisce alla commozione della ministra per le Politiche agricole dopo la regolarizzazione dei clandestini), a piangere di rabbia e disperazione sono i tanti imprenditori del settore turistico».


Imbarazzante, incommentabile. Due parole usate da Centinaio nel suo commento al Dl

Centinaio lamenta prima di tutto sui finanziamenti a fondo perduto per agenzie e tour operator: «Sono previsti 25 milioni di euro, quando, ad una prima stima, noi ne avevamo chiesti 750, basandoci sui 20 miliardi di euro di volume d'affari che il comparto normalmente produce e sulle perdite, che quest'anno supereranno i 15 miliardi»

Poi la cassa integrazione 9+9 settimane, che secondo l'ex Ministro è «una trovata senza commento. Non incide sulle criticità e rimane quello che è, un semplice "pannicello caldo"».

Conclude e rincara la dose sul bonus vacanza, definito «imbarazzante». «Costringe le imprese ad anticipare l'80% dello sconto che verrà poi rimborsato come credito d'imposta: come si pensa potranno fare le aziende ad anticipare queste spese se al momento non sono movimentate risorse e non hanno liquidità? Se non fosse incompetenza da brividi, verrebbe da pensare che vogliono far morire un intero settore. Altro che invisibili, i danni che producono sono sotto gli occhi di tutti».

Il caso delle piattaforme digitali
Il tax credit per le vacanze delle famiglie «pare escludere l'utilizzo delle piattaforme digitali per il pagamento e quindi per beneficiare di questa misura - suggerische Giacomo Trovato, country manager di Airbnb Italy and South East Europe, che replica - esprimiamo il nostro dissenso a riguardo. Auspichiamo che l'esclusione delle piattaforme dalla misura possa essere eliminata».


Le piattaforme di prenotazione online chiedono di essere inserite dal Governo nel Decreto

Allo stesso modo Booking.com, che si complimenta per gli interventi «significativi e positivi per il turismo, primo tra tutti il bonus vacanza», ma che allo stesso tempo si dice dispiaciuto «nel notare che vengono discriminate le persone che prenotano e pagano immediamente sui portali telematici». Così il country manager dell'Italia per Booking.com, Alberto Yates.

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Alberto Lupini


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