Benvenuti sull’isola… del cinema. I film ambientati a Procida

Da sempre Procida e il cinema sembrano avere un legame indissolubile, soprattutto per i suoi panorami e per la sua architettura tipica mediterranea. Da Il Postino alle produzioni di Netflix ecco i film girati qui

05 marzo 2022 | 15:30
di Gianluca Pirovano

Forse per i tramonti, che come spesso accade nelle isole, sanno togliere il fiato. O per i colori delle case. Forse per le vie strette, che portano indietro negli anni e raccontano di un mondo che altrove sembra essere scomparso. O per gli spazi infiniti che improvvisamente si aprono davanti agli occhi, nascosti tra una casa e l’altra. O forse per il buio della notte che così buio può esserlo soltanto in mezzo al mare. Sarà quel che sarà, ma da sempre Procida e il cinema sembrano avere un legame indissolubile.


L’intramontabile Postino

L’isola del Golfo di Napoli ha fatto da sfondo, infatti, a decine di pellicole. Tutti o quasi si ricordano de Il Postino, ultimo capolavoro di Massimo Troisi, che morì nel sonno poche ore dopo la fine delle riprese. Il film racconta di Mario, un isolano, che viene assunto come postino dopo l’arrivo sull’isola di Pablo Neruda, scrittore esiliato per le sue idee politiche, che riceve montagne di corrispondenza da tutto il mondo. Tra Mario e il poeta nasce un’amicizia che li legherà per tutta la vita.


Sullo sfondo una Procida bellissima e dannata. Ci sono, infatti, la bellezza dei paesaggi e degli scorci fuori dal tempo ma anche le difficoltà legate alla povertà e alla carenza di acqua potabile.


Alla conformazione di Procida, tutta sali e scendi, è legata poi una delle curiosità del film. Troisi, già pesantemente fiaccato dalla malattia al cuore che l’aveva colpito, non avrebbe potuto girare le scene in bicicletta. Venne quindi presa una controfigura, Gerardo Ferrara, che per il legame che si creò con l’artista partenopeo, decise di chiamare il figlio Massimo.

 


L’Isola di Arturo

È sbagliato però pensare che soltanto Il Postino abbia contribuito a rendere Procida l’isola del cinema. Il primo fu L’isola di Arturo (1961), tratto dall’omonimo romanzo di Elsa Morante, che narra della vita di un ragazzo di quindici anni, Arturo appunto, che mai ha visto il mondo fuori da Procida.


Alberto Sordi, Monica Vitti e Ugo Tognazzi

Venne poi Cleopatra, girato nel 1963 da Joseph Mankiewicz, seguito nel 1966 da Vaghe stelle dell’Orsa di Luchino Visconti e da La Supertestimone, con Monica Vitti e Ugo Tognazzi, nel 1971. L’anno successivo, all’interno del carcere di Procida, all’epoca ancora in funzione, vennero girate alcune scene di Detenuto in attesa di giudizio, film del 1971 del regista Nanni Loy che rappresenta una delle rare interpretazioni drammatiche di Alberto Sordi.

 


Negli anni ’90 sull’isola sbarcò Francesco Archibugi, che vi girò L’albero delle pere con Valeria Golino e Sergio Rubini.


L’arrivo di Hollywood

Nel 1999 toccò invece a Hollywood scegliere Procida. L’isola è, infatti, uno dei luoghi italiani in cui è stato realizzato Il talento di Mr. Ripley, pellicola di Anthony Minghella che racconta di Tom Ripley (Matt Damon) che, dopo averlo ucciso, si impossessa dell’identità di Dickie Greenleaf (Jude Law). Nel film compaiono nomi importanti del cinema Usa: Gwyneth Paltrow, Cate Blanchett e Philip Seymour Hoffman.

 


Dalla tv a Netflix

Anche gli anni Duemila non sono stati certo avari per Procida dal punto di vista cinematografico: nel 2002 sull’isola è stata girato il film per la televisione Francesca e Nunziata, con Sophia Loren, Giancarlo Giannini, Raoul Bova e Claudia Gerini, nel 2004 è stata la volta di Mariti in affitto, di Ilaria Borrelli e con Maria Grazia Cucinotta (che ne Il Postino recitava nel ruolo di Beatrice, la donna che fa perdere la testa a Mario, Massimo Troisi) e Pierfrancesco Favino, e infine nel 2006 di Fuoco su di me, ambientato nel 1851 e che racconta, mischiando storia e narrazione, di Giocchino Murat e della Napoli di quegli anni.


Arrivando ai giorni nostri, anche Netflix, in una delle sue produzioni, ha scelto Procida come sfondo e, in un certo senso, anche come protagonista. Lo ha fatto nella serie Generazione 56k dei The Jackal, gruppo comico molto famoso sul web. La relazione tra i due protagonisti, Daniel e Matilda, è, infatti, nata sull’isola ai tempi delle elementari e nelle due linee temporali che caratterizzano l’opera, Procida appare in maniera costante, a volte come luogo del cuore e a volte come spazio stretto da cui fuggire.


Tutto questo fermento culturale, che da sempre caratterizza Procida, ha dato vita anche a un Festival, il Procida Film Festival, che si svolge ormai dal 2013.

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Alberto Lupini


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