Arte, latte e ciaspole per esperienze autentiche sulle Dolomiti bellunesi
Tre modi insoliti per andare alla scoperta delle Tre Cime e per vivere momenti di autentica montagna adatti anche alle famiglie e ai più piccoli, e garanzia di totale relax, lontani dal caos cittadino
Una vacanza tra le Dolomiti bellunesi è garanzia di totale relax. La zona offre, infatti, un turismo lento, in cui la natura è ancora l'assoluta protagonista e in cui è possibile rigenerarsi, grazie ai ritmi soft e ad un'accoglienza semplice e genuina. Sono tanti i modi per scoprire al meglio questa meravigliosa terra: ne abbiamo immaginate tre, una diversa dall'altra. La prima legata alle ciaspole, la seconda all'arte e la terza... al latte.
Ciaspolare e poi pranzare nelle Dolomiti bellunesi
Camminare nella natura è il primo segreto per scoprire i posti più nascosti e inaspettati di un territorio. Se la neve è fresca con le ciaspole, altrimenti semplicemente con gli scarponi ai piedi, si percorrono i numerosi sentieri che attraversano il comprensorio del Consorzio turistico Tre Cime Dolomiti.
Tra gli itinerari, da segnalare quello che permette di raggiungere il Rifugio Città di Carpi, a 2.110 metri di altitudine. Punto di partenza: la seggiovia Col de Varda che in una decina di minuti permette di raggiungere l'omonimo Rifugio Col de Varda. I più allenati possono percorrere il sentiero a piedi, battuto anche in inverno. Da qui ci si immette sul sentiero Cai 120. Il percorso richiede circa 2 ore di cammino e non presenta particolari difficoltà, ma per il dislivello di 750 metri è bene avere un minimo di allenamento. L'arrivo è ricompensato da un buon pranzo ristoratore a base di prodotti genuini del posto. La specialità del rifugio sono le zuppe, piatto perfetto per chi è reduce da una lunga camminata. Non mancano, poi, le proposte tradizionali, come la polenta e le uova con lo speck, oltre ai canederli.
Rifugio Città di Carpi | Località Forcella Maraia - 32041 Auronzo di Cadore (Bl) | Tel 043 539139
Altro percorso ideale per abbinare cammino e pranzo in baita è quello che da Misurina porta a Malga Maraia. Dall'Albergo Cristallo, si sale seguendo il sentiero che poi si addentra in un bosco e si fa pianeggiante. A questo punto si incrocia la strada forestale che porta ai pascoli di Malga Maraia. Il cammino è di circa 1 ora e mezza con un dislivello di 300 metri. Anche in questo caso, prima di ripartire per la strada del ritorno, ci si può dedicare una sosta rinfrancante grazie all'eccellente cucina di Malga Maraia. Si tratta di un saggio di tutto ciò che sono i migliori ristoranti di montagna: cucina semplice, di gusto e con materie prime locali. Nella stagione invernale sia il Rifugio Città di Carpi sia Malga Maraia sono aperti solo il sabato e la domenica.
Malga Maraia | Agriturismo Malga Maraia - 32041 Auronzo di Cadore (Bl) | Tel 329 6739687
Vigo di Cadore e le sue chiesette
Conoscere un territorio attraverso i suoi patrimoni artistici e culturali. È il caso di Vigo di Cadore, che racchiude dei veri e propri tesori artistici, tra cui alcune bellissime chiesette storiche. Tra queste, la Chiesa Pievanale di San Martino del 1208, ricostruita nel 1559, conserva un vero patrimonio di opere d'arte di diversi periodi storici: il trittico attribuito ad Antonio Rosso (1492), la pala lignea di Valentino P. Besarel (1866), numerose opere dell'artista locale Tommaso Da Rin.
La Cappella di Sant'Orsola conserva al suo interno il ciclo pittorico più bello del contesto dolomitico. Gli affreschi la rendono una “piccola cappella degli Scrovegni” e dimostrano come la rivoluzione di Giotto sia arrivata anche tra le Dolomiti. La chiesa più antica della vallata è Santa Margherita in Salagona: risale al XIII° secolo e ricalca l'impostazione delle chiese primitive della zona. Il ciclo pittorico al suo interno è un raro esempio, nel contesto bellunese, del passaggio dall'arte bizantina all'arte gotica.
E poi c'è la Biblioteca storica cadorina, fondata nel 1892 dal prof. Antonio Ronzon, al quale è dedicata. Costituisce il più importante centro di raccolta di testimonianze che riguardano direttamente o indirettamente il Cadore con oltre 8.000 volumi, 550 pergamene, raccolte di 120 riviste, manoscritti e continue donazioni che ne fanno una vera istituzione specializzata.
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Latte e formaggi delle Dolomiti bellunesi
La cucina è uno dei modi più divertenti per conoscere l'identità di un territorio. Le Dolomiti bellunesi sono note per la loro cucina tradizionale e autentica, fatta di materie prime semplici e di qualità che danno vita a piatti genuini e gustosi.
Tra tutti i prodotti tipici, la parte da protagonista spetta ai formaggi, presenti in una ricca varietà. Tradizione che viene dal passato, quando quasi ogni famiglia possedeva una o più mucche per ricavarne latte e formaggi per il proprio consumo. Oggi ci sono piccole latterie, malghe e aziende più strutturate, ma i prodotti conservano la stessa qualità artigianale di un tempo, grazie all'alimentazione delle mucche a base di fieno e erbe di pascoli incontaminati sugli alpeggi.
A Lozzo di Cadore si trova l'interessante Museo della Latteria. Fondata nel 1884, la Latteria sociale di Lozzo è stata per anni sede della lavorazione del latte prodotto dagli animali da allevamento, principalmente mucche, ma anche capre e pecore. Ha cessato la sua attività esattamente un secolo dopo, nel 1984, ma per anni ha rappresentato una fonte di sopravvivenza per la comunità. Alle donne era affidato il compito della mungitura, ogni mattina e sera tutti i giorni, tranne nel periodo estivo quando, da metà giugno a metà settembre, gli allevamenti venivano portati nella zona di Pian de Buoi.
Museo della Latteria | Via Padre Marino da Cadore 404 - 32040 Lozzo di Cadore (Bl) | Tel 379 2394964
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