Un altro napoletano emigra a Caserta Enzo Bastelli apre la pizzeria Prima Classe

Prosegue, e sappiamo che non finisce qui, l’immigrazione di valenti pizzaioli napoletani nella vicina Caserta. Da circa un mese, in buona zona periferica, ha aperto la sua pizzeria Prima Classe, il bravo Enzo Bastelli

19 novembre 2017 | 14:10
di Vincenzo D’Antonio
Enzo Bastelli, napoletano verace, non ancora trentenne ha già al suo attivo qualificate esperienze. Qui avoca a sé, oltre alla maestria di pizzaiolo anche il prode cimento imprenditoriale. Locale moderno, ben arredato, circa 80 coperti e posti anche all’aperto da utilizzare nella stagione propizia. Palese il meritorio intento di erogare solo l’alta qualità. Accorta e vincente la scelta di fornirsi da produttori che sanno garantirgli il meglio. Si comincia con un’allegra successione di fritture. Al netto della frittatina di bucatini, la cui cottura in origine avrebbe richiesto un minor tempo, ci siamo deliziati con crocchè ed arancini di esemplare esecuzione.


Enzo Bastelli

I crocchè sono due: uno è quello classico, patate gialle con salame napoletano, provola di Agerola, pecorino, prezzemolo e pepe, e l’altro è fatto con la patata viola, pezzettini di speck e di provola di Agerola. Di grande bontà l’arancino rosso; ragù alla bolognese con macinato di scottona, provola di Agerola, piselli, Parmigiano-Reggiano Dop e pepe nero. Ottimo viatico in attesa delle pizze. Nei calici, molto garbato e professionale il servizio, il Piedirosso fatto da Raffele Moccia, patron vignaiolo di Agnanum, prestigiosa realtà vitivinicola dei Campi Flegrei. Ben calibrate, saggiamente non sterminate, sia le proposte di vini che le proposte di birre.

Sinfonia di sapori posti in delizioso contrappunto a marcare l’abilità di Enzo, la pizza denominata, civettuola l’ironia del nome, Colesterolo buono. Provola di Agerola, Provolone del Monaco Dop, caciocavallo molisano, caciocavallo di bufala, miele di Caiazzo, basilico ed olio extravergine di oliva. Proprio una pizza squisita. Opportuno e consigliato lo share a metà con commensale onde rendere gradito l’arrivo in tavola, nel mentre che il Piedirosso si prodiga nei calici ad elargire lietezza, anche della seconda pizza. Pizza di assoluta eccellenza per concezione e per esecuzione. Unica opinabile debolezza, il nome. Tale siffatta pizza è denominata Autopsia. Ad ogni modo, davvero una pizza eccellente: crema di zucca, nduja, fiordilatte e lardo di maiale nero casertano. Risulta pressoché perfetto il non facile gioco delle consistenze.

Di sorprendente bontà anche la chiusura con un dolce memorabile proveniente dalla pasticceria Benito di Casal di Principe (Ce). Una deliziosa esperienza.

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Alberto Lupini


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