Alla scoperta di Pizzighettone, tra Fasulìn, cucina, storia e cultura

Pizzighettone, borgo murato in riva all'Adda, si prepara a vivere la 32ª edizione dei "Fasulìn de l'öc cun le cudeghe", rassegna che celebra il piatto tipico del posto a base di fagiolini dall'occhio e cotenne . Ma il paese cremonese ha molto da offrire: il suo cibo, le sue mura, la sua cultura e le sue storie che hanno come protagonisti Francesco I, Napoleone e persino un drago

13 ottobre 2024 | 11:00
di Mauro Taino

Pizzighettone, paese lombardo situato lungo il fiume Adda e al confine tra le province di Cremona e di Lodi, dal 2016 è Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e rappresenta una meta ideale per chi è alla ricerca di borghi rurali da visitare in giornata, magari durante la rassegna dei Fasulìn de l'öc cun le cudeghe, specialità locale che sta assumendo una dimensione sempre maggiore. Anche perché la sua posizione, già cruciale nel corso dei secoli, ancora oggi gli permette di essere comodamente raggiungibile in circa un’ora di auto da Milano, ma anche da Mantova, Pavia e Parma, mentre da Lodi, Piacenza e, naturalmente, Cremona la distanza è anche minore. È inoltre servito dalla linea ferroviaria Milano-Mantova con fermata a Ponte d’Adda, a cinquecento metri dal centro storico. L'altra stazione di Pizzighettone, nella borgata di Gera, compare nella scena di addio del film di Luca Guadagnino "Chiamami con il tuo nome".

Pizzighettone, la storia

Pizzighettone affonda le sue radici in epoca etrusca con l’edificazione di Acerra sulla sponda destra del fiume Adda, città che sorgeva nei pressi dell’attuale Gera di Pizzighettone, occupata dai Galli e quindi conquistata nel 222 a.C. dai Romani, caduta poi nell’oblio a seguito delle invasioni barbariche. Si ricomincia a parlare di un insediamento sulla sponda sinistra del fiume Adda a partire dal XII secolo, l’attuale Pizzighettone. L'importanza del borgo è strettamente connessa alla favorevole collocazione sull'Adda tanto da risultare nel Medioevo oggetto della contesa tra Milano e Cremona e mantenere la condizione di "borgo franco". Pizzighettone sorse nella parte estrema dell’antico Lago Gerundo, formatosi per le esondazioni del fiume Adda, Serio e Brembo, nelle cui acque la leggenda vuole vivesse il drago Tarantasio: una delle sue costole è oggi conservata nella chiesa parrocchiale di San Bassiano.

 

Furono i cremonesi a costruire la prima rocchetta nel 1.133 a difesa della via fluviale, fortificazione che poi fu rafforzata dai Visconti, signori di Milano (fra il 1.370 e il 1.427) e successivamente dagli Sforza, che eressero l’attuale cerchia muraria e una grande rocca, circondate dai fossati. Con l'avvento della dominazione spagnola, nel Cinquecento, la cerchia muraria venne ulteriormente potenziata ed estesa, attraverso il sistema bastionato, esteso anche sul quartiere di Gera. In quella che oggi è nota come la Torre del Guado (visitabile ancora ai giorni nostri) venne rinchiuso il re di Francia Francesco I di Valois dopo la sconfitta ad opera di Carlo V a Mirabello di Pavia: il sovrano francese rimase prigioniero a Pizzighettone dal 27 febbraio al 18 maggio 1525. Agli spagnoli succedettero gli austriaci nel 1.706 che, addossandosi alle mura viscontee, costruirono una cerchia muraria casamattata, unica nel suo genere. Negli anni a seguire, il lato nord delle casematte fu trasformato in prigioni, utilizzate dal 1.785 al 1.954. Nel 1956 venne aperto a Pizzighettone un carcere minorile (la "Villa dei Gerani") che, tra gli altri, ospitò un giovane Renato Vallanzasca. Ancora oggi, grazie alle visite guidate è possibile accedere alle prigioni e al relativo museo.

Pizzighettone, i Fasulìn de l'öc

L'evento probabilmente di maggior richiamo di Pizzighettone è la manifestazione che celebra uno dei piatti tipici del borgo: i fagiolini dall'occhio con le cotenne. Organizzata dal Gruppo volontari mura, i Fasulìn de l'öc cun le cudeghe nel 2024 celebra la 32ª edizione. L'appuntamento è per le giornate del 31 ottobre e dell'1, 2, 3, 9 e 10 novembre. Protagonista il Fagiolino dall'Occhio di Pizzighettone, coltivato nella zona fino all'avvento dei fagioli. Oggi questa varietà, la cui produzione è affidata ad agricoltori del posto, vanta una filiera cortissima, con materie prime biologiche e di esclusiva provenienza del territorio a km0. «In questi anni non ci siamo mai fermati, nemmeno durante il Covid - racconta Sergio Barili, presidente del Gruppo volontari mura -, quando abbiamo proposto un'edizione da asporto e in modalità "drive-in". Quest'anno la novità riguarda, più che la proposta culinaria, quella logistica: oltre a poter prenotare il tavolo, si potrà anche pagare online prima di arrivare alla manifestazione».

La rassegna, che nel 2023 ha visto la partecipazione di circa 25mila visitatori, è nata nel 1993 quando il Gruppo volontari mura ha rispolverato un'antica tradizione pizzighettonese per finanziare il restauro e il recupero delle Mura del borgo: ogni 2 novembre, infatti, gli osti offrivano ai più indigenti una scodella di fagiolini dall'occhio con le cotenne di maiale. Ancora oggi, i volontari preparano questa antica ricetta che viene servita all'interno delle suggestive casematte in una atmosfera unica: lo scorso anno sono state servite circa 18mila porzioni di Fasulìn. Accanto alla tradizionale scodella di Fasulìn, il menu vanta anche proposte con polenta accompagnata da salame, lardo o gorgonzola, la raspadura, il provolone con la mostarda e l'insalata di Fasulìn con verdura, adatta anche per i vegani. 

Pizzighettone, cosa fare durante i Fasulìn de l'öc

A partire dal 1° novembre e per tutte le giornate in cui sarà possibile degustare i Fasulìn, nelle Casematte di Pizzighettone si potrà visitare anche la mostra-mercato enogostronomica Buongusto, giunta nel 2024 alla 23ª edizione. Saranno disponibili anche le visite guidate ai musei (oltre al Museo Civico, saranno accessibili anche quello delle prigioni e della civiltà contadina) e alle chiese del borgo, oltre alla navigazione sul fiume Adda.

Novità di quest'anno, alla luce del recupero del cortile di Palazzo Silva nella borgata di Gera, saranno i "Pettegolezzi in Giardino", dove, in stile teatrale, verranno raccontate alcune vicende inedite come quella del pernottamento di Napoleone Bonaparte nel borgo, come conferma lo storico Gianfranco Gambarelli: «In pochi lo sanno, ma dopo aver conquistato Pizzighettone, Napoleone dormì proprio a Palazzo Silva». Al centro dei racconti anche le vicende che legano Alessandro Manzoni e i suoi avi, Cesare Beccaria incluso, al paese rivierasco. Senza contare che il bisnonno del Manzoni fu tenente colonnello sotto gli austriaci e promosse la costruzione del primo ponte fisso di Pizzighettone e della chiesa di San Pietro.

Pizzighettone, i piatti tipici

Oltre ai Fasulìn de l'öc, il paese cremonese può vantare altre eccellenze autoctone, anche con alcuni omaggi alla tradizione. La Pasticceria Santi, infatti, propone il Pan del Re, dolce all'amaretto, nocciola e uvetta che i pizzighettonesi offrirono al re Francesco I durante la sua prigionia nel borgo. Sempre in tema di dolci, la Pasticceria Berselli realizza il Biscotto di Pizzighettone a base di farina, burro, zucchero, uova e mandorle.

 

La Latteria Pizzighettone, accanto a Dop come Grana Padano e Provolone Valpadana, propone anche il provolone Pizzighettone, proposto nelle versioni piccante e dolce, cui si aggiunge il Riserva Oro, fiore all'occhiello della produzione della Latteria e lavorato in maniera artigianale secondo la tradizione. 

Pizzighettone, dove mangiare

L'offerta gastronomica pizzighettonese si rifà soprattutto ai piatti della tradizione, ma non mancano le declinazioni alternative. Ecco alcuni locali dove poter mangiare a Pizzighettone:

Da Giacomo 

Un'eccellenza del borgo rivierasco è senza dubbio il ristorante Da Giacomo, menzionato da diverse guide tra cui la Michelin. Situato sotto i portici dello storico palazzo dove sorge anche il Municipio, il titolare Giacomo Verdelli offre una cucina del territorio e della tradizione, ma portata al livello più alto e riletta in chiave moderna. La sua cucina si caratterizza altresì per un'attenta ricerca delle materie prime e il locale, molto intimo e curato, è il risultato anche della frequentazione di Verdelli con alcuni maestri della cucina italiana, a partire da Franco Colombani, con cui ha lavorato per 25 anni. Ad un menu ricercato - proposto anche in due modalità degustazione che affiancano la carta - si accompagna una vasta selezione di vini in termini di varietà e prezzo.

Da Giacomo | Piazza Municipio 2 - 26026 Pizzighettone (Cr) | Tel 0372 730260

Trattoria del Guado

La cucina del territorio, declinata in un senso più tradizionale, caratterizza anche la proposta della Trattoria del Guado, situata nella borgata di Gera, affacciata sul fiume Adda, e che può servire fino a 90 coperti. Aperta nel 1989, si è trasferita nell'attuale sede sette anni più tardi e oggi è gestita dalla seconda generazione: Fabio Morresi con la moglie Luisa Amanda e la sorella Sara. Il ristorante ha una grande attenzione ai piatti locali: dai bolliti alla lepre in salmì, ma anche cinghiale, storione e anguilla. La pasta all'uovo, così come i dolci, sono realizzati in casa. Per quanto riguarda i vini, la carta guarda soprattutto al Piacentino e all'Oltrepò pavese, ma non mancano proposte da altre parti d'Italia.

Trattoria del Guado | Via Porta Bosco, Piazza Mercato 1 - 26026 Pizzighettone (Cr) | Tel 0372 1970100

Agriturismo Cascina Valentino

Aperto nel 2001 e gestito dalla famiglia Acerbi, l’Agriturismo Cascina Valentino è situato appena fuori dal centro abitato di Pizzighettone e offre una rivisitazione personale della cucina tipica offrendo una proposta che si discosta da quella di un agriturismo tout court e che vuole essere maggiormente ricercata. Cascina Valentino lavora principalmente con i propri prodotti e si affida anche ad altri produttori locali. La carta dei vini ha una forte impronta territoriale. Il fine settimana propone unicamente un menu degustazione e può arrivare ad una sessantina di coperti con le sedute all’aperto.

Agriturismo Cascina Valentino | Cascina Valentino 37 - 26026 Pizzighettone (Cr) | Tel 338 8517867

Food Factory 

Nel 2019, su iniziativa dei fratelli Giada e Alan Grandini, ha aperto, ai margini del centrostorico  del borgo, Food Factory, che propone pizza gourmet con vari impasti (napoletana, sottile, riso venere, scrocchia, senza glutine: tutti da farine italiane) e una varietà di burger, ma non solo. I piatti sono caratterizzati dalla ricerca della stagionalità e dall’attenzione alle materie prime. Il motto del locale è “Real food, real people”, vero cibo, vere persone. L’ambiente è informale, ma curato.

Food Factory | Via Medaglie d'Oro 5/B - 26026 Pizzighettone (Cr) | Tel 0372 166 4633

Pasticceria Santi

La storica Pasticceria Santi, aperta negli anni ’70 dai genitori dell’attuale titolare e maestro pasticciere Valerio Santi, è un punto di riferimento per quanto riguarda le proposte golose del borgo, con i lievitati tutti realizzati con lievito madre. Accanto ai dolci storici, tramandati dai genitori, Valerio ha introdotto alcune novità: dai cioccolatini (le cui praline sono prodotte nel proprio laboratorio) a nuovi dolci come la Venere Nera o la Torta Cupido. La qualità del risultato passa anche dalla qualità dei prodotti: dalla farina allo zucchero, dal miele al cioccolato (solo per fare qualche esempio) sono tutti attentamente selezionati. È possibile anche gustare i dolci sul posto, grazie al servizio di caffetteria, o prendere un aperitivo.

Pasticceria Santi | Via Lungo Adda Mazzini 22 - 26026 Pizzighettone (Cr) | Tel 0372 743362

Pizzighettone, eventi tutto l'anno

L'offerta turistica di Pizzighettone è ricca e variegata durante tutto l'anno. In ambito enogastronomico, a gennaio si comincia con la Trìpa de San Basian, organizzata sempre nelle Casematte dal Lions Club Pizzighettone Città Murata in occasione della festa patronale di San Bassiano con protagonista la trippa. A marzo è tempo di polenta con la Sagra, a cura dell'associazione "Amici del Presepe di Corno Giovine" (Lo), mentre ad aprile si celebra il vino con "Calici tra le mura". Tra fine agosto e inizio settembre, invece, ecco "Remi in Tavola", erede dell'Ambulina Rustida, piatto forte della rassegna, che altro non è che il nome dialettale dell'alborella, pesce d'acqua dolce.  «Ci siamo specializzati nell'organizzazione di eventi legati al food - evidenzia Carlo Pedrazzini, presidente di Pizzighettone Fiere dell'Adda (Pfa) - anche grazie alla possibilità di sfruttare gli spazi coperti di cui disponiamo, che permettono lo svolgimento delle manifestazioni in qualsiasi condizione meteo, garantendo continuità anche in caso di maltempo. Questo tipo di eventi ha riscosso un notevole successo negli ultimi anni, diventando il principale motore delle manifestazioni rispetto al passato. Su questo filone si è andata via via caratterizzando la nostra offerta turistica: abbiamo in pancia per la prossima stagione ancora queste manifestazioni, che si andranno ad arricchire con altri eventi».

Le mura, fiore all'occhiello e tratto caratteristico del borgo, sono teatro di numerosi eventi e oggetto di visite guidate, grazie ai Volontari mura, e al cui interno viene allestita anche la caratteristica Mostra dei presepi. È anche possibile visitare le chiese del paese, valorizzate dall'opera dei volontari di "Pizzighettone guide chiese e monumenti", un gruppo che ha a cuore la valorizzazione del patrimonio artistico del paese. La bella stagione si apre a maggio con la "Tre Giorni in Piazza", dove le Casematte si popolano di espositori di varia natura: dall'arte al commercio, passando per l'artigianato. Appuntamento fisso, in occasione di San Pietro, i fuochi d'artificio sul fiume Adda promossi dal Cavallino Club Pizzighettone, mentre l'estate è animata dal "Pice Beach&Street", organizzato da "I Ragazzi del Torrione", dove sport (beach volley, street basket e street calcio) e musica accendono il centro del borgo. E sul fiume, grazie al Consorzio Navigare l'Adda, è possibile effettuare delle gite in battello alla scoperta della flora e della fauna del Parco Adda Sud. «Arrivano - spiega Pedrazzini - persone da Pavia, Milano, Brescia, Bergamo, Varese e anche da località più lontane, percorrendo fino a 100 chilometri per trascorrere qui l'intera giornata. Una volta arrivati, possono godersi la navigazione sul fiume, ma anche visitare le mura, il museo e le chiese, godendo di un'esperienza completa. È proprio questo insieme di attività che rendono Pizzighettone la classica gita fuori porta di una giornata. Un altro vantaggio è la tranquillità del paese: trovare parcheggio è semplice, non ci sono problemi di traffico o disturbo, e tutto è molto raccolto. In 10-15 minuti a piedi è possibile visitare tutte le principali attrazioni culturali e artistiche del luogo».

Pizzighettone, musica e cultura

Proprio la musica, si lega alla storia del borgo. La canzone "Al mercato di Pizzighettone" venne presentata nel 1951 al primo Festival della canzone di Sanremo dove chiuse al quarto posto. Oggi, grazie alle iniziative del Corpo bandistico pizzighettonese e del Centro Musica Pizzighettone, il calendario si sta popolando di diversi appuntamenti, dalla "Festa della Musica" di giugno alle "Voci in cortile" durante l'estate. La scuola media del paese, vanta anche una sezione musicale.  «Credo che sia una cosa importantissima, perché educare i ragazzi alla musica vuol dire educarli non soltanto agli strumenti, ma anche alla disciplina, alla cultura, all'apertura mentale», sottolinea Damiana Tentoni, responsabile dei servizi culturali del Comune. Centro nevralgico della proposta culturale sono la Biblioteca e il Museo Civici del borgo. «Si tratta - racconta Tentoni - di un piccolo museo, ma strettamente legato alla storia del territorio, poiché la maggior parte dei reperti proviene dal fiume o dai campi circostanti. È suddiviso in sezioni tematiche che coprono un arco di tempo che va dalla preistoria ai giorni nostri, permettendo ai visitatori di percorrere 700mila anni di storia del territorio in poche stanze». Sempre per i bambini vengono proposte le "Domeniche al Museo", organizzate in collaborazione con Informagiovani, nate con l’obiettivo di far scoprire ai bambini che i musei possono essere luoghi stimolanti e piacevoli, dove imparare nuove cose divertendosi.

 

La responsabile dei servizi culturali prosegue: «Un altro aspetto importante del museo è la documentazione della vocazione militare di Pizzighettone. Il museo ospita una sezione di armi bianche, risalenti al periodo dal 1300 agli inizi del 1900, molte delle quali trovate nel fiume e autentiche, che testimoniano le vicende militari della fortezza di Pizzighettone». «A questo - dice - si aggiungono le stoviglie da mensa che appartenevano agli ufficiali della fortezza. Questi piatti riportano gli stemmi dei Visconti e degli Sforza, signori del Ducato di Milano, e documentano un altro aspetto della storia militare locale, in particolare la presenza delle truppe e degli ufficiali di stanza nella fortezza. Questi due elementi, insieme agli altri reperti della collezione, sono particolarmente significativi per la storia del territorio».

Pizzighettone, la cultura fuori dal Museo

Sarebbe sbagliato limitare la proposta culturale alle stanze del museo, per quanto svolga anche «un'intensa attività didattica, poiché le diverse sezioni si collegano ai programmi scolastici, in particolare per l'infanzia, la scuola primaria e la secondaria di primo grado». Ci sono anche iniziative specifiche, che «attirano sempre pubblico quando vengono organizzate». Proposto tra fine agosto e inizio settembre, "Mura in Noir", il festival del giallo italiano, nel 2024 ha raggiunto la quarta edizione con grandi risposte di pubblico e anche da parte degli autori invitati. «Il giallo - evidenzia Tentoni - non è più soltanto un genere di intrattenimento,  ma può essere letto in varie stratificazioni, anche come lettura sociale dell'Italia, come di altri Paesi. Noi abbiamo voluto documentare il giallo e il noir italiani in varie sfumature, comprese quelle del giallo e del noir storico». Quest’anno, sono stati invitati Bruno Morchio, Arianna Destito Maffeo, Gian Andrea Cerone e Ben Pastor. In tema di attualità, vanno citati i “Dialoghi contemporanei”, ciclo di eventi nato lo scorso anno, in cui vengono invitati giornalisti o esperti di specifiche aree per «aiutarci a comprendere e interpretare la realtà attuale», sottolinea Tentoni. L’ultimo, in ordine di tempo, Toni Capuozzo che il 10 ottobre ha parlato del mondo contemporaneo e delle numerose guerre in corso. In passato Pizzighettone ha ospitato «personalità come Marcello Veneziani, Diego Fusaro e un vescovo iracheno, per affrontare il tema dei cristiani perseguitati nel mondo. Cerchiamo di trattare una varietà di argomenti, attirando così anche un pubblico proveniente da altre località».

 

Un ruolo importante è rivestito anche dalle chiese: da San Pietro (interamente rivestita di marmi e mosaici dorati e policromi a partire dagli anni ’50 del Novecento) a quella dedicata ai Santi Rocco e Sebastiano (che custodisce  pale d’altare di pittori cremonesi del XVI e XVII secolo) nella borgata di Gera, alla chiesa parrocchiale di San Bassiano, fondata nel 1158, uno degli edifici più antichi del Cremonese. La facciata romanica in cotto è arricchita da un rosone con simboli sforzeschi. All'interno si trovano tre formelle trecentesche attribuite al cosiddetto Maestro di Pizzighettone, affreschi di Bernardino Campi e un tabernacolo con la Sacra Spina, dono di Francesco I. Tra le altre opere, spiccano la pala di Giovan Angelo Borroni, una "Decollazione del Battista" di scuola dei Campi e una "Natività" dei Piazzi da Lodi. E in sacrestia, come detto, è conservata anche quella che la leggenda vuole essere la costola del drago Tarantasio. 

Pizzighettone, verso il futuro

«Le caratteristiche mura bastionate - evidenzia il sindaco Luca Moggi -, che abbracciano il centro storico e che sono attraversate dal fiume Adda, rappresentano un unicum in tutto il panorama lombardo e non solo. Un trionfo di storia, arte, cultura e tradizione che ne ha sempre delineato i tratti caratteristici. Da quasi un decennio il paese è stato premiato anche con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, quale importante riconoscimento per essere un bellissimo borgo dell’entroterra italiano». Moggi poi aggiunge: «Oltre ad ogni riconoscimento, che può aver contribuito ad incrementare il turismo, questa località risulta attrattiva per il valore e la qualità degli elementi di interesse storico-culturale presenti, adeguatamente promossi da un ottimo servizio di informazioni turistiche, con più punti informativi e soprattutto con diverse associazioni attive nel settore. Queste realtà rappresentano proprio l’anima del turismo di Pizzighettone, in quanto vanno a sostenere ed alimentare le numerose iniziative che organizza e supporta l’Amministrazione Comunale, attraverso la sua partecipata Pizzighettone Fiere dell’Adda. Numerosi sono anche i servizi complementari e ricco è il calendario nel palinsesto degli eventi organizzati da altri soggetti, lungo tutto il corso dell’anno».

Pedrazzini, infine, guarda al futuro: «Stiamo lavorando per alzare il livello del servizio, perché quando arrivano i turisti è importante che, una volta andati via, conservino un buon ricordo e lo condividano. È un lavoro più lungo, ma necessario per migliorare l'accoglienza». Proprio per questo, Pfa ha organizzato un corso di cinque incontri dedicato alla valorizzazione turistica delle mura rinascimentali, per fornire competenze pratiche riguardo all’accoglienza dei visitatori in sicurezza, alla padronanza storico-architettonica delle mura e al supporto organizzativo durante eventi e manifestazioni.

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Alberto Lupini


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