Alla scoperta di Casa Braulio, dove nasce l'amaro di Bormio

Lo storico marchio, che fa parte del Gruppo Campari, ha portato a termine il restyling delle sue cantine, dove ancora oggi si produce un amaro fortemente legato al territorio e la cui ricetta rimane segreta

14 luglio 2023 | 18:55
di Gianluca Pirovano

Gli amari italiani, qualsiasi sia la loro provenienza, sono un importante quadro del loro territorio, perché espressione delle tradizioni e della natura del luogo in cui sono nati. Una caratteristica che riescono a mantenere anche quando passano dall'essere un prodotto locale, quando non addirittura famigliare, all'essere una realtà nazionale e, in alcuni casi, internazionale. Braulio ne è, in questo senso, la dimostrazione. Nonostante faccia parte di un gruppo mondiale come Campari, ha mantenuto ben salde le radici con il suo territorio, la Valtellina, e in questo modo ha lasciato intatta la sua qualità.

Ora, quel legame già molto forte, può contare su qualcosa in più. Stiamo parlando di Casa Braulio, il punto di riferimento completamente rinnovato per chi vuole conoscere l'essenza e la storia di uno degli amari più conosciuti in Italia. Dove? In via Roma, nel cuore di Bormio. E dove altrimenti?

Casa Braulio si presenta nella sua nuova veste

Ma di cosa parliamo quando nominiamo Casa Braulio? Parliamo di qualcosa di più di una semplice cantina. Parliamo del cuore storico, ma anche attuale, di Braulio e della famiglia Peloni. Siamo, come detto, nel cuore di Bormio. La via Roma, direttrice che attraversa tutto il centro storico della cittadina in provincia di Sondrio, ospita oltre al ristorante e allo shop di Braulio, anche le cantine storiche dell'azienda. Queste sono state oggetto di un profondo restyling, che da un lato è rimasto fedele alla struttura originaria e dall'altro l'ha trasportata nel 2023. Come? Con spazi interattivi e soprattutto con una serie di installazioni luminose che, oltre a prestarsi perfettamente ad essere fotografate, danno sicuramente un tocco in più all'esperienza di visita.

Sia chiaro, il percorso vale già di per sé la pena. Casa Braulio è, infatti, la fotografia nitida di una storia iniziata nel 1875. Dalla porta rossa affacciata su via Roma si accede a un dedalo di cantine che testimoniano il percorso fatto dall'amaro negli anni. La visita si muove tra le Antiche Cantine risalenti al XIX e XX secolo e le Cantine Moderne e Contemporanee. Quando la famiglia Peloni iniziò l'attività di produzione artigianale di Braulio tra le mura della propria farmacia, le cantine occupavano solo poche decine di metri. Successivamente, negli anni '70, quando la fama di Braulio cominciò a espandersi, anche le cantine furono ampliate, per permettere alla famiglia Peloni di rispondere ad una domanda sempre crescente. Nel 2017, l'impianto produttivo è stato ulteriormente restaurato e ampliato, aggiungendo altri 1600 metri quadrati di cantine sotterranee e ben 1116 botti di legno di rovere di Slavonia.

L'erboristeria e la ricetta segreta di Braulio

Ad arricchire ulteriormente la visita c'è uno spazio unico, quasi museale. Si tratta di un'area che la famiglia Peloni ha chiamato Erboristeria, un luogo in cui è possibile toccare con mano una parte dei segreti di Braulio. La ricetta originale è, infatti, ancora oggi mantenuta segreta, ma si conoscono i quattro pilastri dell'amaro: achillea moscata, assenzio maggiore, bacche di ginepro e radici di genziana. Ecco, nella stanza delle erbe è possibile sentirne gli odori, toccare con mano le erbe che l'inventore di Braulio, Francesco Peloni, raccoglieva sull'omonimo monte e rimanere affascinati dalla figura dell'alchimista, che da quasi 150 anni dà vita a Braulio.

Fascino che si percepisce, in realtà, in tutto il nuovo percorso. Toccando con mano le botti in cui Braulio invecchia (almeno 15 mesi quello tradizionale, almeno 24 mesi il Riserva), lasciandosi inebriare dai profumi nella sala infusioni, dove Braulio muove i suoi primi passi: le erbe vengono messe in infusione, appunto, per trenta giorni con alcool e acqua di Bormio, prima dell'aggiunta di caramello e zucchero e il passaggio finale nel torchio, che precede l'invecchiamento. E ancora la vetrina che conserva le bottiglie storiche di Braulio, la prima in esposizione risale al 1895, a testimonianza dell'evoluzione delle bottiglie e delle etichette.

La visita si conclude poi con una degustazione all'interno dello shop, anch'esso completamente rinnovato. Ah, a proposito, il consiglio è di bere Braulio senza ghiaccio, per potersi godere, sia al naso sia al palato, tutte le botaniche che sprigiona l'amaro e, perché no, provare a capire le differenze tra le due versioni, quella classica e quella Riserva.

L'importanza del progetto

Casa Braulio, inaugurata alla presenza del sindaco di Bormio Silvia Cavazzi, è aperta alle visite, ma soltanto su prenotazione. Il suo rinnovamento rappresenta la volontà di valorizzare al meglio sia il prodotto sia il territorio, anche in ottica Olimpiadi 2026. A confermarlo è stato Edoardo Peloni, quarta generazione della famiglia che ha creato Braulio. «Si tratta di un ulteriore step per noi - ha evidenziato - Un ulteriore passo in avanti per valorizzare Braulio e Bormio. Il nostro amaro rappresenta, infatti, anche la città e la Valtellina ed è una realtà fortemente legata al suo territorio. A noi spetta il compito di tramandare la ricetta e l'amore che mettiamo in ogni bottiglia».

Con Casa Braulio si inaugura, come detto, un percorso di sostegno e valorizzazione del patrimonio locale, celebrando l'artigianato in un luogo circondato da una natura selvaggia e incontaminata, dove il tempo e lo spazio sembrano fermarsi. Per questo Braulio si impegnerà a offrire a tutti gli amanti della montagna esperienze appassionate, esclusive e autentiche, con il restauro della Capanna Dosdè, un edificio storico situato a 2.824 metri in Val Viola. Capanna Dosdè è un'ode al territorio di origine di Braulio e un dono alle comunità locali, per alimentare il profondo senso di orgoglio dei valtellinesi, promuovendo l'eccellenza della montagna e condividendo la radicata filosofia montana del rallentamento.

Casa Braulio
Via Roma 27 - 23032 Bormio (So)
Tel 0342904785

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Alberto Lupini


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