Alla scoperta della Venezia ebraica

L’antico ghetto accoglie cinque sinagoghe, alcune delle quali visitabili grazie ai tour guidati del Museo Ebraico che da 60 anni si impegna a narrare e spiegare la storia complessa di un patrimonio culturale sorprendente

12 giugno 2022 | 18:30
di Leonardo Felician

A Venezia il sestiere di Cannaregio è il primo che si incontra arrivando alla stazione ferroviaria di Santa Lucia. È il più esteso della città e anche il più popolato: prende il nome dal canale che lo attraversa, un tempo chiamato Canal Regio, che unisce la laguna al Canal Grande e che tuttora è transitato dai vaporetti. Una delle principali attrazioni turistiche di questa parte della città, considerata popolare perché lontana dai palazzi nobiliari allineati lungo il canal Grande e dalle zone più chic vicine a San Marco, a Rialto e all’Accademia, è il ghetto ebraico del XVI secolo.

Testimonianze di una lunga storia

A Venezia, centro strategico di traffici fra oriente e occidente, gli ebrei giunsero secondo la tradizione verso gli inizi dell’undicesimo secolo e vi si stabilirono tra un’alternanza continua di permessi e di divieti. Un decreto della Repubblica del 1516 stabilì che gli ebrei dovessero abitare tutti in un’unica zona della città, nell’area dove anticamente erano situate le fonderie, dette “geti” in dialetto veneziano. Da qui deriva il nome di ghetto, un quartiere circondato dall’acqua che veniva chiuso durante la notte, mentre i custodi della Serenissima percorrevano in barca i canali circostanti per impedire le uscite notturne. Le sinagoghe del ghetto veneziano vennero fatte costruire dai vari gruppi etnici tra il ‘500 e il ‘600: a seconda della provenienza dei fedeli, sorsero così le Scole Tedesca e Canton, la Scola Italiana, le Scole Levantina e Spagnola, rimaste intatte nel tempo e testimoni di una lunga storia.

Un quartiere vivo

La fine della segregazione e l’equiparazione agli altri cittadini arrivò con Napoleone che pose fine alla millenaria storia della Repubblica Veneta nel 1797, ma quello che fu uno dei primi insediamenti ebraici in Europa oggi si presenta come un quartiere della città brulicante di vita dove permangono tuttora le istituzioni religiose e amministrative ebraiche, nonché cinque sinagoghe, alcune delle quali visitabili grazie ai tour guidati del Museo Ebraico che da 60 anni si impegna a narrare e spiegare la storia complessa e affascinante di un patrimonio culturale sorprendente.

 

L'anima spirituale del ghetto

Difficilmente riconoscibili dall'esterno ma arredate come piccoli gioielli all’interno, le sinagoghe sono l’anima spirituale del ghetto. La Scola Levantina fondata nel XVI secolo fu riedificata alla fine del secolo successivo con interventi della scuola di Baldassarre Longhena i cui moduli stilistici sono evidenti nella facciata e conserva un importante pulpito in legno di Andrea Brustolon. Dopo la pandemia, da poco gli itinerari di visita sono ripartiti dalla nuova sede temporanea di Calle del Forno 1107. Diversi edifici sono in ristrutturazione, ma la visita guidata di un’ora con interessanti spiegazioni in italiano o in inglese, tutti i giorni tranne i sabati e le feste ebraiche, include l’accesso alla Sinagoga Levantina, mentre il museo non è al momento accessibile a causa di lavori di restauro.

Museo Ebraico di Venezia
Cannaregio 2902/b – 30121 Venezia
Tel. 041 715359

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