Al via il Carnevale di Viareggio: ecco cosa fare oltre alle maschere
Il famoso e storico Carnevale (150 anni) è in programma sino al 24 febbraio. Ma la bella città della Versilia offre tante attrattive: Vediamo cosa fare e cosa mangiare in 36 ore a Viareggio
A Viareggio (Lu) è iniziato il Carnevale (in programma fino al 24 di febbraio). E, proprio il Carnevale è sicuramente la grande attrattiva della città, un periodo di festa che accompagna la sua storia da oltre 150 anni. Per entrare nel mood della festa sicuramente occorre iniziare dalla cittadella del Carnevale, il più grande e importante centro italiano dedicato alle maschere dove nei giganteschi magazzini vengono creati ed allestiti i carri. Ma oltre agli hangar degli artisti, si trova il Museo del Carnevale che permette di viverne la storia attraverso immagini ed opere con un percorso multimediale guidato; l’Espace Gilbert nell’hangar 16 che raccoglie una selezione di opere in cartapesta; l’Archivio storico e i laboratori didattici per scoprire il materiale, la cartapesta, con cui i maestri costruttori realizzano i carri allegorici.
Viareggio, la storia della maschera di Burlamacco
Simbolo del Carnevale è Burlamacco. Ideata nel 1930 da Uberto Bonetti, pittore e grafico futurista, la maschera di Burlamacco apparve per la prima volta sul manifesto del 1931 in compagnia di Ondina, bagnante simbolo della stagione estiva. Prendendo spunto dalle maschere della Commedia dell’Arte e disegnandola in chiave futurista, Bonetti volle riassumere nella maschera i due momenti clou della vita della città di Viareggio: l’estate (con i colori bianco e rosso tipici degli ombrelloni sulle spiagge negli anni Trenta) e il Carnevale.
Viareggio, oltre il Carnevale
Carnevale a parte Viareggio prende il nome dalla Via Regis, una strada nata per far arrivare l’imperatore Carlo V a Lucca quando nel 1541 salpò a Viareggio per incontrare papa Paolo III. Nelle vicinanze la Torre Matilde, simbolo della città ed anche l’edificio più antico risalente al '500. Un esempio di architettura militare anche se il nome "Matilda" le è stato attribuito erroneamente quando si pensava che la sua costruzione fosse legata in qualche modo a Matilde di Canossa. La struttura ha avuto un importante ruolo di vigilanza e successivamente utilizzata come carcere, mentre oggi è aperta al pubblico per godere di un bel panorama sulla costa.
L'anima Liberty di Viareggio
Ma visitare Viareggio vuol dire anche scoprire la sua anima Liberty, essendo uno dei centri più importanti della diffusione di questo stile a cui hanno contribuito due illustri personaggi conosciuti su scala nazionale. Stiamo parlando dell’ingegnere Alfredo Belluomini (1892 – 1964) e del pittore-ceramista Galileo Chini (1873 – 1956). Alla loro collaborazione si devono i più importanti edifici ed opere architettoniche, in particolare Galileo Chini, con la sua esperienza di vita a Bangkok, ha contribuito a portare motivi orientaleggianti nelle decorazioni che rendono davvero unico e distinguibile lo stile viareggino. Percorrendo la Passeggiata Margherita incontriamo: SuperCinema Savoia, una struttura di pianta rettangolare che in origine ospitava il famoso Caffè Savoia, luogo di ritrovo per intellettuali ed artisti dell’epoca. A impreziosire la struttura, dotata di un balcone e colonne, le ceramiche di Chini e decorazioni con motivi marini.
Tre gli altri edifici da non perdere:
- Il Teatro Eden, oggi un cinema, bar e ristorante mentre un tempo come teatro ha ospitato le più grandi compagnie teatrali nazionali ed internazionali. Da ricordare, tra gli altri, che proprio qua si esibì Totò.
- Emporio Magazzini Duilio 48, costruito tra il 1927 e 1930. Rappresentava una delle filiali dell’Emporio Duilio 48 di Firenze che vendeva oggettistica con la formula del “tutto a 48 centesimi”. Oggi mantiene la sua destinazione di esercizio commerciale con abitazione posta al piano superiore alla quale si accede con una scala sul retro. Splendide le insegne ovali poste sul tetto così come i motivi ornamentali che si trovano sui balconi.
- Chalet Martini opera di Modesto Orzali e Tito Chini. Si tratta di uno degli edifici più antichi della città. La sua caratteristica è quella di avere la struttura in legno, con decorazioni in stile arabo. Tutta la Passeggiata, prima dell’incendio del 17 Ottobre 1917, era caratterizzata da edifici in legno e proprio lo Chalet Martini può darci l’idea della fisionomia dell’epoca.
- Gran Caffè Margherita risale al 1928, luogo amato e frequentato da Giacomo Puccini, si presenta con uno stile arabeggiante, con due torrette simmetriche dotate di una cupola, su ognuna delle quali splendono delle ceramiche gialle e verdi. Sul lato frontale troviamo una terrazza con delle colonnine in ceramica verde, mentre all’interno un arredamento raffinato che dà vita all’ambiente che compone l’odierna caffetteria e il ristorante.
- Bagno Balena del 1928. Lo stabilimento balneare originario è stato ristrutturato qualche anno fa ma rimane l’importante ingresso caratterizzato da uno stile orientaleggiante con incastonature di ceramiche colorate che a prima vista sembrano marmo.
- Bagno Martinelli del 1928. Conclude il primo tratto della Passeggiata, prima di arrivare in Piazza Mazzini dove si trova la statua del Burlamacco, maschera ufficiale del Carnevale. E’ caratterizzato da una bella cupola a bulbo con forme orientali oltre che da decorazioni con stucchi. Si tratta di un esempio di tardo stile Liberty.
- Non mancano gli hotel in stile Liberty: tra cui Villa Tina, Grand Hotel Royal, London, Excelsior e il Principe di Piemonte.
A pochi passi dalla Pineta di Ponente, 20 ettari, il polmone verde della città, si trova Villa Argentina uno degli esempi più belli di stile Liberty in Italia. Realizzata inizialmente nel 1868, la sua struttura attuale si deve ai lavori del 1926, quando il pittore Galileo Chini contribuì ad abbellirla. Le sue decorazioni adornano l’esterno della villa, che espone una delle maggiori testimonianze di ceramiche destinate all’architettura ad opera delle Fornaci Chini, di Borgo San Lorenzo: motivi a scacchiera, putti, trionfi vegetali e decorazioni orientaleggianti scorrono su tutta la facciata.
Viareggio, villa Paolina tra storia e leggenda
A pochi metri dalla Passeggiata Margherita davanti a piazza Shelley si trova la villa Paolina, una costruzione dell’Ottocento in stile neoclassico francese all’epoca posizionata in riva al mare (tanto che aveva una porzione di spiaggia privata). Deve il suo nome a Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone, che la scelse come sua dimora negli ultimi anni di vita. La leggenda narra che sia stata costruita nel punto esatto in cui il mare ha restituito il corpo senza vita del poeta inglese Percy Bysshe Shelley, la cui statua si trova al centro della piazza. Oggi è sede del Museo Archeologico e dell’uomo “Alberto Carlo Blanc”, inaugurato nel 1974. Un museo piccolo ma interessante che presenta molti reperti dalla zona centro nord della Toscana e del Museo degli strumenti musicali “Giovanni Ciuffreda” che presenta oltre 400 pezzi dal ‘600 ad oggi.
Viareggio, tappa al Gamc
In piazza Mazzini il Gamc (la galleria di arte moderna e contemporanea). Fu realizzato nel 1861 grazie alle donazioni volontarie degli artisti della zona con la funzione di “ospizio marino”, dove i bambini venivano mandati per respirare l’aria di mare, poi fu adibito a scuola e biblioteca ed infine oggi è sede museale.
A Viareggio, la bellezza di Chiese e cimiteri
Tra le chiese quella di San Paolino, la basilica di Sant’Andrea ed il cimitero monumentale, un complesso molto interessante arricchito di sculture ed opere provenienti dai laboratori del marmo del territorio apuano-versiliese. La scultura funeraria più conosciuta è “la Bimba che aspetta” che adorna l’edicola metallica della famigliaBarsanti-Beretta, oggetto di diverse leggende popolari tramandatesi da generazione a generazione.
Cosa mangiare a Viareggio
In origine Viareggio era un borgo di pescatori, pertanto la cucina tipica ha come elemento base il pesce.
- Cacciucco viareggino: zuppa di pesce della tradizione povera dei pescatori. Si differenzia, infatti, dagli altri piatti di zuppa per le materie prime che sono rigorosamente pesci poveri, come gallinelle, seppie, cicale, scorfani e triglie. Questo perchè veniva preparata direttamente sulla barca, mentre i pescatori facevano rientro al porto dalla pesca.
- Spaghetti con i nicchi ovvero le arselle: con questo pesce, che viene cotto nel suo guscio, i viareggini condiscono gli spaghetti che devono essere in bianco e ripassati in padella con aglio, olio e peperoncino. Un piatto semplice ma molto gustoso a cui qualcuno aggiunge pezzi di pomodoro fresco.
- Spaghetti con i coltellacci, conosciuti come cannolicchi, vengono chiamati coltellacci poiché hanno una forma allungata simile a quella di un coltello.
- Cee in padella (ovvero gli avanotti delle anguille), uno dei piatti più noti e antichi che ha forti radici nelle tradizioni viareggine.
- Cenci di Viareggio, dolce specialità tipica del carnevale di Viareggio, chiamata in altre regioni "chiacchiere" o "crostoli", i nomi sono davvero tanti, si trova sulle tavole durante le settimane che precedono la quaresima.
Dove andare a mangiare a Viareggi: gli indirizzi
Da Romano
Via Giuseppe Mazzini 122 - 55049 Viareggio (Lu)
Tel 0584 31382
MaMe Restaurant
Via Michele Coppino 56 - 55049 Viareggio (Lu)
Tel 0584 345697
Teresita by Giardino di Mari
Terrazza della Repubblica 7 - 55049 Viareggio (Lu)
Tel 0584 184 0038
La Darsena
Via Virgilio 150 - 55049 Viareggio (Lu)
Tel 0584 632942
Da Pino
via Giacomo Matteotti 18 - 55049 Viareggio (Lu)
Tel 0584 961356
Pasticceria Galliano
Via Guglielmo Marconi 127 - 55049 Viareggio (Lu)
Telefono: 0584 50015
Storica Pasticceria Puccinelli
Via Amerigo Vespucci 52 - 55049 Viareggio (Lu)
Tel 0584 30272
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Alberto Lupini