Al Ristorante Armani di Tokyo, dove la semplicità è all'ultima moda

Da Armani di Tokyo, l'eleganza italiana incontra la precisione giapponese. Ogni piatto, frutto della visione dello chef Carmine Amarante, celebra la semplicità e la qualità degli ingredienti in esperienze gastronomiche uniche

03 ottobre 2024 | 07:30
di Luigi D’Antonio

Nel cuore di Ginza, il quartiere più esclusivo e sontuoso di Tokyo, si erge il Ristorante Armani: un autentico santuario gastronomico dove l’eleganza italiana si intreccia con la precisione giapponese. Alla guida della cucina c’è lo chef Carmine Amarante, un maestro che ha saputo trasformare la semplicità in un’arte, ponendo al centro della sua filosofia culinaria l’esaltazione poliedrica degli ingredienti.

Carmine Amarante: chi è lo chef di Armani Tokyo

Carmine Amarante, napoletano, classe 90, ha iniziato il suo percorso culinario ispirato dalle tradizioni gastronomiche del suol natio. Cresciuto in una famiglia dove il cibo aveva un ruolo centrale, ha sviluppato una passione precoce per la cucina, che lo ha portato a lavorare nei più prestigiosi ristoranti del mondo. Questo background di esperienze stellate ha contribuito a formare la visione culinaria che oggi esprime al Ristorante Armani di Ginza, dove la passione mediterranea si fonde armoniosa con il rigore nipponico. Questa sinergia tra passato e presente, tra le tradizioni della sua terra e le influenze cosmopolite acquisite nel corso della sua carriera, si riflette in ogni piatto che porta la sua firma.

Lo chef ha forgiato una visione culinaria nitida e ambiziosa, dove la purezza e la versatilità delle materie prime sono portate in scena in una molteplicità di declinazioni. La sua tecnica magistrale permette di orchestrare un’unica materia prima in un caleidoscopio di sapori, consistenze e forme, racchiusi armoniosamente in ogni creazione. È questa maestria che conferisce un carattere singolare e straordinario alla cucina di Amarante.

Ma la tecnica impeccabile dello chef non si ferma solo al gusto: essa si manifesta anche visivamente, attraverso una presentazione che riflette una profonda attenzione ai dettagli. Ogni piatto è un raffinato esercizio di equilibrio. Si muove tra la purezza della semplicità e la profondità della complessità. Qui, la tecnica non è mai fine a sé stessa. Diventa arte, elevando l’ingrediente principale a una nuova dimensione. Che si tratti del pesce coltello del Pacifico, di una carne d’agnello del Kanto o di un cavolo riccio locale, lo chef riesce a scomporlo e ricomporlo, presentando il medesimo elemento in diverse forme, consistenze e temperature, offrendo al commensale un viaggio sensoriale che svela l’essenza stessa del prodotto.

Inoltre, lo chef investe i pochi giorni liberi nel conoscere personalmente i fornitori e instaurare rapporti di fiducia reciproca. Conoscere chi produce e vedere le materie prime nel proprio habitat garantiscono una conoscenza ben più approfondita. Senza dover ricorrere alla distinzione tomistica tra essenza ed essere, si potrebbe dire che Amarante, con il suo tocco magistrale, a oltrepassare la superficie dell’ingrediente e a catturarne l’anima più profonda, rivelandone la endemica natura e sublimandola in ogni piatto.

Lo chef lascia parlare il prodotto, una loquace decisione che si afferma nella rigorosa geometria estetica delle sue composizioni: linee nette e precise, con ogni elemento attentamente collocato. Non troverete schizzi casuali di salse fatte con il cucchiaio o scomposizioni ardite. Questa meticolosa precisione si ispira all'arte del neoplasticismo, dove l'astrazione geometrica non è solo un vezzo stilistico, ma una via per distillare l'essenza più pura delle cose. Come Piet Mondrian e i suoi contemporanei cercavano l’armonia attraverso l’uso di limpide rette e colori primari, così Amarante cerca la simmetria nei suoi piatti attraverso la disposizione certosina e bilanciata degli ingredienti.

Armani Tokyo e l’imperdibile dessert al pistacchio di Bronte

Uno degli esempi più emblematici di questa filosofia è il dessert al pistacchio di Bronte. Amarante utilizza ogni parte di questo prezioso ingrediente siciliano, noto in tutto il mondo per il suo sapore unico. Le bucce del pistacchio non vengono scartate, ma trasformate in un olio che arricchisce ulteriormente il piatto, creando un'esperienza gustativa che eleva la semplicità a livelli di sofisticazione inaspettati. Questo dessert incarna perfettamente la visione dello chef: materie prime eccelse, riduzione degli sprechi e amplificazione dell’esperienza gustativa, attraverso un approccio che esalta ogni sfumatura dell’ingrediente principale.

Armani Tokyo e il pane fatto in casa

Ma non è solo nei dessert che Amarante eccelle; anche il pane fatto in casa, spesso considerato un semplice contorno, viene elevato a protagonista indiscusso. Lo Chef gli dedica una ceramica creata ad hoc per esaltarne la fragranza e la croccantezza. Questo pane, servito in maniera da valorizzarne il ricordo sensoriale, riceve il suo momento di gloria, trasformando un alimento semplice da contorno a portata principale.

Cosa si mangia da Armani Tokyo

Giocando con i ricordi d’infanzia, Amarante propone degli spaghettoni di Gragnano con zucchine, un piatto che richiama le memorie delle cucine casalinghe del Sud Italia, dove ingredienti semplici diventano protagonisti di momenti conviviali. La pasta a forma di chicco di riso con zafferano è un’altra invenzione che sorprende e affascina, richiamando l’idea del risotto ma rimanendo, in realtà, una pasta. Questo raffinato gioco di illusioni, noto come “trompe-l’oeil” nell’arte pittorica, dimostra la capacità di Amarante di fondere tradizione e innovazione. Il risultato? Creazioni culinarie che evocano sapori familiari, ma si presentano in forme nuove e sorprendenti. Ogni boccone offre un'esperienza gustativa che è al contempo evocativa e rivoluzionaria.

Il dessert al mango, invece, entra di diritto nell’olimpo dei dolci più straordinari che si possano gustare. La dolcezza naturale del frutto è bilanciata con note di acidità e cremosità, in un equilibrio perfetto che rende ogni boccone un’esperienza sublime. Questo dolce, con la sua freschezza esotica e la sua composizione armonica, dimostra la capacità di Amarante di trasportare il commensale in un viaggio sensoriale unico, che spazia tra influenze culturali diverse, mantenendo sempre un’eleganza impeccabile.

Armani Tokyo, mix di Italia e Giappone in cucina

La cucina di Carmine Amarante è profondamente influenzata dalle sue radici italiane, ma con un raffinato omaggio al Giappone. Ogni piatto, pur mantenendo la delicatezza e la passione della tradizione mediterranea, è pensato per strizzare l’occhio alla precisione e alla purezza tipiche della cultura giapponese. A completare questa esperienza sensoriale, vi sono le scelte enologiche di Stefano, il Sommelier del ristorante, che con abilità e passione crea accostamenti capaci di esaltare ogni sfumatura dei piatti.

In sintesi, Carmine Amarante e il suo talentuoso team propongono una cucina che celebra la purezza, la passione e la bellezza della semplicità, offrendo un’esperienza gastronomica indelebile. Stimati ispettori, il viaggio culinario proposto da Amarante è un invito a riscoprire la meraviglia dei sapori autentici, elevati a una dimensione stellare. A buon intenditor…

Armani Tokyo
Giappone, ?104-0061 Tokyo, Chuo City, Ginza, 5 Chome−5−4, Armani / Ginza Tower, 10-11F
Tel +81 3-6274-7005

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Alberto Lupini


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