A Venezia un gioiello d’arte nascosto
Palazzo Contarini del Bovolo è un edificio tardo gotico nel sestiere di San Marco. La famiglia fece aggiungere verso il cortile interno una vera e propria scala a chiocciola caratterizzata da una serie di logge
Per chi conosce già tutti i grandi musei, i palazzi più noti, le chiese famose e quelle nascoste, i campi, le calli, i monumenti e crede di aver visto tutto di Venezia, la città lagunare non finisce mai di stupire e offre sempre nuove scoperte. Sotto l’etichetta Gioielli Nascosti di Venezia vanno alcuni indirizzi poco noti al grande pubblico, ma meritevoli di prenotazione, perché soprattutto nelle giornate di fine settimana con grande afflusso turistico la voce è passata, si formano code e la capienza contingentata lascia fuori chi non si è organizzato prima per la visita.
Posizione strategica
L’Oratorio dei Crociferi, la Chiesa delle Zitelle, il Complesso dell’Ospedaletto, la Chiesa delle Penitenti fanno parte di questa collezione di piccoli gioielli d’arte veneziani in fase di riapertura dopo la pandemia e dopo l’inverno, insieme alla pietra più preziosa della collezione che è Palazzo Contarini del Bovolo, un edificio tardo gotico ubicato nel sestiere di San Marco in prossimità di campo Manin, affacciato sul rio di San Luca, in posizione strategica equidistante da Rialto, cuore economico, nonché da San Marco, cuore politico della città.
Corpo di fabbrica in stile rinascimentale
Il palazzo fu costruito in stile tardo gotico tra il ‘300 e il ‘400 come dimora della famiglia Contarini che nel 1500 fece aggiungere verso il cortile interno un piccolo corpo di fabbrica in stile rinascimentale caratterizzato da una serie di logge aperte con archi a tutto sesto o ribassati, una vera e propria scala a chiocciola esterna.
Dall'architettura al cognome
L’immaginario dei veneziani rimase talmente colpito dalla singolare e bizzarra architettura di questa scala che conferiva una caratteristica unica al palazzo che presto l’appellativo di “bovolo”, termine dialettale veneziano per “chiocciola” appunto, passò a indicare un ramo della famiglia Contarini. La torre che ospita la scala dà accesso a logge attigue sviluppate su cinque livelli e termina in un belvedere a cupola con visuale ampia e veramente spettacolare sulla città: d’obbligo il selfie o il filmato dalla piattaforma che si raggiunge al sommo della scala.
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Alberto Lupini