Il virus non ferma l’elicicoltura E l'istituto si "trasferisce" online
In Piemonte prosegue l’allevamento delle chiocciole. Dall’Istituto di Cherasco spray a base di bava di lumaca per i medici costretti a indossare per ore le mascherine anti contagio
14 aprile 2020 | 11:30
di Piera Genta
L'allevamento delle chiocciole di Cherasco continua
Adeguandosi all’emergenza sanitaria in atto, l’istituto ha inaugurato la nuova stagione delle giornate informative in streaming. L’incontro è stato rimodulato in un format di tre ore utilizzando Facebook come piattaforma d’incontro. La prima giornata ha visto la partecipazione attiva e costante di 200 persone; si sono trattati temi informativi su come entrare nel mondo della Chiocciola Metodo Cherasco, la tecnica di allevamento, le informazioni economiche e le potenzialità di una filiera imprenditoriale che sta attirando molti giovani imprenditori. Il prossimo incontro è in programma per sabato 18 aprile.
La Chiocciola Metodo Cherasco non solo è una vera prelibatezza, ricca di proteine con una percentuale minima di grassi, buona in tavola, ma che sa anche donarsi ed essere utile in questi momenti. Dalla chiocciola tramite MullerOne, un macchinario studiato appositamente per non provocare sofferenza al mollusco si estrae la bava dalle numerose azioni benefiche per la pelle sia rigeneratrici che lenitive. Una fornitura di bava di lumaca spray prodotta dall’azienda S’Agapò è stata donata dall’Istituto di Elicicoltura agli operatori sanitari di alcuni presidi ospedalieri del Cuneese che devono indossare per tempi prolungati le mascherine. «L'uso prolungato di questo dispositivo - spiega Simone Sampò, presidente dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura - provoca arrossamenti cutanei, irritazioni e screpolature. La bava di lumaca nella sua versione spray, ovvero quella con la più alta concentrazione, può essere il rimedio per evitare questi inconvenienti».
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