Violenza sulle donne, arrivano gli alberghi solidali
Nasce la rete nazionale di alberghi solidali Qui non sei sola. Sono già oltre mille le strutture che metteranno a disposizione delle donne e dei loro figli stanze per la prima accoglienza. Ad annunciarlo il ministro Santanchè
In soccorso alle donne vittime di violenza, nasce la rete nazionale di alberghi solidali. Si chiama Qui non sei sola. Lo ha annunciato la ministra del turismo Daniela Santanchè in occasione della Giornata internazionale per combattere la violenza contro le donne. Presto una mappa con tutti gli alberghi che hanno aderito all’iniziativa.
Stanze per la prima accoglienza
«Abbiamo dato vita alla rete nazionale di alberghi solidali, "Qui non sei sola", per far fronte all'emergenza segnalata dai dati Istat di carenza di strutture in grado di ospitare donne, anche con figli, vittime di maltrattamenti» ha detto la ministra - Strutture che mettono a disposizione delle donne e i figli stanze per la prima accoglienza».
Presto una mappa di hotel
«Il nostro scopo è quello di creare una mappa degli hotel che hanno aderito all'iniziativa. Sono già oltre mille le strutture che entrano a far parte della rete poiché hanno accolto la nostra richiesta: Federalberghi, Unipol Sai con la rete di alberghi Una Hotel, Federturismo, Cna Turismo, Assohotel, Confindustria Alberghi. Ringrazio moltissimo per la tempestività della risposta ed il grande spirito di solidarietà dimostrato».
Nessuna donna deve essere lasciata sola
«Il ruolo di tutti è quello di lavorare insieme per raggiungere risultati nel contrasto alla violenza. Uniamo le nostre voci per prevenire, sensibilizzare e proteggere con azioni concrete le donne, affinché non si sentano più sole» conclude la ministra annunciando che «in ricordo di tutte le vittime di violenza anche la sede del ministero del Turismo è stata illuminata di rosso».
#SicurezzaVera, il progetto di Fipe
Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, anche gli imprenditori e le imprenditrici di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, hanno deciso di non stare a guardare e indossare la maglietta di Vera, simbolo del progetto #SicurezzaVera, il progetto lanciato dalla Federazione due anni fa insieme alla Polizia di Stato. Un progetto che sta trasformando i bar, i ristoranti, le discoteche e gli stabilimenti balneari in veri e propri presìdi di sicurezza, dove le donne che vivono situazioni di difficoltà possono trovare persone formate in grado di aiutarle.
«Le donne rappresentano circa il 52% della forza lavoro dei nostri locali – spiega Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo donne di Fipe-Confcommercio e ideatrice del progetto – e il 29,4% delle titolari di bar e ristoranti. E dunque le nostre imprese sono direttamente coinvolte in questa battaglia di civiltà e di diffusione della consapevolezza ad ogni livello. Oggi, 25 novembre, abbiamo deciso di tradurre il nostro attivismo in una maglietta, perché i simboli sono importanti e hanno una forza comunicativa unica e irrinunciabile. Questo è il momento giusto per fare a differenza – prosegue la presidente -. Nonostante i numeri ci dicono che femminicidi e violenze sono ancora molto numerosi, si sta sviluppando una consapevolezza e un’attenzione crescente, con le donne che stanno combattendo per il loro diritto alla sicurezza e alla libertà persino nelle zone più oscurantiste e patriarcali del mondo, a cominciare dall’Iran. Eppure, anche nella moderna e civilissima Italia, la sicurezza delle donne rimane in troppi casi un diritto negato. Per questo abbiamo fatto dire a Vera sulle nostre magliette che nei pubblici esercizi la violenza non entra. È necessario moltiplicare i luoghi sicuri anche nelle nostre città. E far comprendere a tutte le donne la cosa più importante: non siete sole. Noi ci siamo, tutti i giorni, non solo il 25 novembre».
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Alberto Lupini
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