Venezia, Roma, Milano e Firenze Senza stranieri, turismo a picco

L'economia delle quattro grandi città legata al settore tocca livelli minimi nel 2020 complice una spesa dei turisti che non supera i 4,4 miliardi di euro dopo che l'anno scorso era stata di 44 miliardi

27 agosto 2020 | 15:43
Devastante. Così è stato definito l’effetto che avrà quest’anno il Covid sull’economia legata al turismo di quattro grandi città. Sono, nell’ordine Venezia, Roma, Firenze e Milano. Il motivo di un tale tracollo è legato al fatto che in questi quattro capoluoghi la presenza di stranieri è preponderante rispetto a quella dei viaggiatori nazionali. Venezia infatti su circa 37 milioni di presenze lo scorso anno ne vantava ben 27 di stranieri. Nella Capitale su un totale di circa 32 milioni di presenze, ne ha registrati 22 circa sono di stranieri; a Firenze sono arrivati da oltreconfine 11 milioni di turisti su 15, nel capoluogo lombardo 9 su 15.


Città svuotate in questo 2020

A mettere in luce i dati è stato il rapporto della società di consulenza immobiliare World Capital che ha esaminato le prospettive dell’industria alberghiera nazionale nel 2020. Secondo lo studio quest’anno gli stranieri spenderanno (soggiorno, ristorazione e commercio) 4,4 miliardi di euro, a fronte dei 44 dello scorso anno. Il fatto che gli italiani resteranno in Italia non compensa più di tanto se si considera che spenderanno nel Belpaese circa 27 miliardi che lo scorso anno avevano “esportato”. Resta una differenza, in negativo, pari a 12,6 miliardi di euro.



Tante le conseguenze di questa crisi che ha un impatto sostanzioso anche sul valore immobiliare degli alberghi, il quale si basa sull’incasso potenziale annuo a camera: secondo lo studio per i tre stelle al mare il valore scenderà del 24%, in montagna del 25% e nelle città d’arte del 24%. Per i quattro stelle la diminuzione di valore sarà al mare del 27%, ai monti del 17% e nei borghi d’arte del 27%: infine le strutture di lusso vedranno un calo del 12% al mare, del 10% ai monti e del 12% nelle grandi città. Per il 2020 è prevista una ripresa generalizzata dei valori, un dato che, alla luce dell’andamento attuale della pandemia, va preso con prudenza.

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Alberto Lupini


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