Venezia, lotta alla movida notturna: basta musica alle 23 e limitazioni all'alcol

Le zone interessate dall’ordinanza comunale sono l’area centrale di Mestre, Rialto Bella Vienna, Santa Margherita e San Pantalon, Fondamente degli Ormesini e della Misericordia. Tutte le disposizioni

27 luglio 2023 | 11:44

Venezia cerca di dare un taglio alla movida, o forse meglio dire la mala movida, notturna. Approvata di recente un’ordinanza che limita e regolamenta i flussi turistici nei luoghi frequentati dai giovani dopo l’incontro tra gli assessori Costalonga (commercio) e Pesce (sicurezza). Ordinanza che è stata firmata il 25 luglio dal sindaco Luigi Brugnaro. Regole e disposizioni più severe, stringenti, per combattere il chiasso notturno imponendo strette su orari di apertura e limitazioni alla vendita di alcolici. 

Il tutto si è reso necessario a seguito degli ultimi casi di segnalazione da parte dei residenti di risse, schiamazzi notturni, chiasso provocato dalla musica e da un eccessivo consumo di alcolici soprattutto tra i più giovani. Per quanto gli ingressi in Laguna siano contingentati, tanti i turisti che arrivano a visitare Venezia (sale il numero di canadesi e australiani) e anche i festeggiamenti fin troppo "euforici" di lauree e gli addii a celibato e nubilato sembrano essere diventati un problema da arginare. Situazione simile a quella che interessò Milano qualche settimana fa: da qui, insomma, la necessità di regolare la movida notturna, imponendo dei limiti che possano garantire maggior tranquillità e civiltà tra le strade e le piazze della Serenissima. Alla luce di tutto ciò si va verso lo stop alla musica alle ore 23:00, e anche a un orario limite per la vendita di alcolici

«Un provvedimento - si legge nell'ordinanza - che ha l'obiettivo di conciliare il diritto dei residenti alla quiete e al riposo nelle ore notturne con le necessità delle attività economiche, che spesso si trovano ad avere a che fare con una clientela rumorosa».

Movida Venezia, le aree interessate dall’ordinanza e orari da rispettare

Le zone interessate dall’ordinanza sono l’area centrale di Mestre, Rialto Bella Vienna, Santa Margherita e San Pantalon, Fondamente degli Ormesini e della Misericordia. I locali situati in queste zone dovranno prestare il proprio servizio tra le 06.00 e le 02.00, terminando la vendita di bevande alcoliche entro le ore 01.30. Dopo le ore 23, sarà anche necessario dedicare del personale alla supervisione dei propri dehor.

Le attività artigianali gastronomiche (fatta eccezione per le le gelaterie) secondo le nuove disposizioni dovranno chiudere alle ore 23. «Questo atto riveste una particolare importanza perché è il primo del genere sul territorio nazionale - evidenzia l’assessore al Commercio, Sebastiano Costalonga - questa ordinanza  tocca temi importanti per il benessere della Città e di chi la vive e a cui il sindaco ha sempre rivolto grande attenzione». «È un'azione doverosa che mira a promuovere il rispetto dei buoni comportamenti, a garantire la tranquillità pubblica e a contrastare il disturbo causato dalla movida sia nel centro storico che nelle zone critiche di Mestre», sottolinea invece  l'assessore alla Sicurezza, Elisabetta Pesce.

Mala movida: i provvedimenti nella altre città

Come si comportano e quali misure hanno adottato le altre città per contrastare i problemi legati alla mala movida? A Roma sono ben 9 le municipalità interessate dall'ordinanza comunale, in vigore fino al prossimo ottobre, che interessa i tanti minimarket e attività commerciali affini per le giornate di venerdì, sabato e domenica. Questi locali non potranno vendere alcolici dopo le ore 22 e, proprio a partire da quest'ora, fino alle 5 del mattino dovranno rimanere chiusi. A Palermo i locali, in caso di ripetute violazioni, subiranno chiusure da un minimo di 5 giorni fino a 6 mesi a seguito di una disposizione comunale che prevede pene progressive.

A Napoli il sindaco Manfredi ha predisposto norme rigide per regolamentare la vità notturna della città, specialmente al centro. All'ombra del Vesuvio hanno abbracciato il modello Firenze, con lo stop di concessioni di "licenze facili" concesse a nuovi esercizi pubblici di somministrazione di bevande. 

Tra le altre misure vige lo stop alla vendita di alcolici dalle ore 24, divieto di somministrazione al tavolo all'interno dei locali dalle ore 3 e stop alla vendita di bevande in contenitori in vetro e lattine dalla mezzanotte. Più di recente a Torino è stata firmata un'ordinanza che impone ai nuovi locali di non poter aprire se sprovvisti di una superficie di almeno di 75 metri quadrati (dai 50 prima previsti), dotandosi anche di buttafuori. Il provvedimento riguarda bar, cocktail bar, ristoranti e minimarket. Inoltre i bicchieri di plastica, per i locali delle zone San Salvario, Santa Giulia, Vanchiglia e tra piazza Vittorio e corso Regio Parco, dovranno essere brandizzati (facilmente riconoscibili quindi in caso di disordini).

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Alberto Lupini


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