Valentini, dalla cucina alla cultura L'ultima fatica su Padre Guidubaldi
Angelo Valentini, presidente onorario di Ristoranti Regionali, ha presentato ad Alghero il suo ultimo libro, "Il Rivoluzionario dello Spirito", dedicato ad una figura culturale di spicco, ma dimenticata
17 ottobre 2019 | 16:28
di Marco Di Giovanni
Angelo Valentini
«Questa è l'occasione - spiega Marinella Argentieri - per ampliare la nostra associazione, inaugurando una sezione dedicata alla cultura. Perché, dopotutto, l'enogastronomia è soprattutto cultura. Si provano tante cucine in Italia e nel mondo, ma alla fine si vuole tornare a casa, alle proprie tradizioni, alla propria cultura della tavola. E magari spingersi anche oltre, ecco perché l'ultimo volume del nostro presidente onorario non è vino, non è cucina, ma è storia, la storia di un gesuita».«I gesuiti al mondo della cucina hanno dato tanto, dal tacchino al pomodoro», introduce Valentini, creando un ponte tra l'associazione di ieri e questa nuova sezione. Poi qualche estratto dal testo e qualche curiosità sulla vita di un uomo troppo spesso dimenticata.
«Padre Guidubaldi ha portato alla ribalta tanti personaggi, come Carla Fracci e Gassman. Padre Guidubaldi ha fatto nascere Andrea Camilleri». Tra gli aneddoti: «Ricordo che a Livorno acquistò il piano terreno e l'ultimo in alto di un nuovo grattacielo, lo fece senza soldi, mi chiamava poi indisponente e presuntuoso pretendendo io glieli procurassi. Era fatto così Padre Egidio Guidubaldi».
A chiudere, Valentini ricorda il valore e il senso di quest'opera, come delle altre scritte nel tempo. «I libri che ho scritto in questi anni li ho dedicati a coloro che han fatto la storia, ma che ora sono stati dimenticati».
Ed è importante ricordare la storia delle grandi personalità del passato, spesso così intensamente intrecciate con il mondo stesso della cucina. Un esempio su tutti? La pesca Melba. «Melba, famosa cantante lirica del tempo, arrivava sempre tardi al ristorante, poi sempre più tardi, e il maître e la cucina tra loro si lamentavano. Pretendeva pure il dolce! Così il maître corse in cucina, tardi, lo fece presente e lo chef, poco paziente, preparò una pesca con due amaretti e poco altro trovato a disposizione. Il maître preoccupato della reazione dell'ospite la portò a Melba e si nascose. Lei lo chiamò lì per complimentarsi! Il maître, sorpreso, riferì allo chef, il quale disse lui di riportare alla cantante che per realizzare quel dolce rimase sveglio due notti!».
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Alberto Lupini