Turismo, via ai corridoi europei Ma per ora l'Italia è esclusa

Primo esempio tra le Isole Baleari e la Germania. Via libera alle vacanze estive a partire da giugno; è un primo accordo per far circolare i cittadini europei tra gli stati, ma l'Italia per ora non c'è

15 maggio 2020 | 16:50
Ce lo ricordiamo tutti, il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte quando - durante la conferenza stampa sul Decreto Rilancio - ha dichiarato: «Non accettiamo accordi bilaterali all'interno dell'Ue che possano privilegiare e creare percorsi turistici privilegiati»? Il presidente ha poi proseguito: «Sarebbe la distruzione anche del mercato unico, perché vorrebbe dire che all'interno dell'Ue il comparto turistico possa essere condizionato da accordi bilaterali. Saremmo fuori dall'Ue». Parole forti. Parole più che mai attuali, se osserviamo il primo esempio di "corridoio europeo", quello tra Germania e Isole Baleari.


Maiorca, isola delle Baleari

Precisiamo bene. L'isola spagnola di Maiorca punta ad accogliere i primi turisti tedeschi alla fine di giugno: questo è il punto di un progetto pilota per riavviare il turismo. Lo ha annunciato Francina Armengol, governatore delle Isole Baleari. Il piao prevede, con il coinvolgimento del tour operator tedesco Tui, di collegare la Germania e altri Paesi Ue con le zone che hanno bassi tassi di contagi. «Siamo pronti, ha spiegato Armengol - ad avviare il progetto pilota a fine giugno». Dalla Germania l'operatore di viaggi Tui ha confermato la notizia: «Siamo in trattative costruttive con un certo numero di governi locali in cui riteniamo che potrebbero esserci vacanze estive», ha spiegato Martin Riecken, capo delle comunicazioni della Tui. Lo stesso tour operator al momento è in trattativa con destinazioni turistiche in Grecia, Cipro, Croazia e Bulgaria.

Questo è un primo esempio e probabilmente non sarà l'ultimo. È necessario quindi che si intervenga immediatamente e soprattutto che si prenda atto di questa tendenza. Una realtà concreta, quindi, quella del corridoio europeo per il turismo. Si guardano quindi con sospetto le parole del Ministro Dario Franceschini, che a seguito del Dl Rilancio ha commentato le voci su questa possibilità come infondate: «Abbiamo posto ormai da più di un mese con iniziative singole dell'Italia, con diversi colloqui che ho avuto con il commissario europeo al Turismo e con vari Ministri dei singoli Stati [...] per il passaggio delle frontiere dei turisti, ma non solo... Proprio per evitare che ci siano accordi bilaterali tra i Paesi. Questo è l'impegno dell'Unione europea e quello che noi dobbiamo sostenere».

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Alberto Lupini


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