Turismo, lunedì riapre l'Inghilterra Ma Speranza avverte: serve cautela
Via l'obbligo di quarantena per chi entra in Gran Bretagna, che finora bloccava i turisti sia in entrata che in uscita. Intanto il ministro della Salute difende le restrizioni del nostro Paese per chi arriva da fuori
02 luglio 2020 | 14:48
L’Inghilterra riapre ai turisti, ma c’è una buona notizia anche per gli operatori del settore che lavorano in Italia. Lunedì prossimo cadrà infatti l’obbligo della quarantena di due settimane imposta dal governo britannico a tutti coloro che arrivano dall’estero. Tutti indistintamente, sia gli stranieri che gli inglesi di ritorno in patria dopo un periodo all’estero.
Un provvedimento che aveva di fatto bloccato il turismo in uscita dal Regno Unito: anche i sudditi di Sua Maestà, infatti, sono obbligati (fino al 5 luglio) ad entrare in quarantena per 14 giorni, pena una multa di mille sterline e, al limite, anche l’espulsione. Con la caduta di questo obbligo, dunque, non solo gli italiani potranno tornare in Inghilterra, ma anche gli inglesi potranno finalmente tornare a muoversi e venire in vacanza nel Bel Paese.
Qualcuno, a dire il vero, è già tornato, ma con il via libera di lunedì prossimo saranno in tanti quelli che lo faranno senza il pensiero di doversi isolare una volta rientrati dalla vacanza. È una buona notizia soprattutto per le città d’arte, tra le mete preferite dai turisti britannici, che ogni anno spendono in Italia oltre 3,5 miliardi di euro.
D’ora in poi la quarantena per tutti verrà sostituita da un sistema cosiddetto a semaforo: i Paesi inclusi in una lista rossa (dagli Stati Uniti al Brasile, dalla Svezia al Portogallo), dove i contagi sono ancora alti, rimarranno sottoposti a restrizioni; quelli nella lista arancione (la gran parte degli europei, inclusa l’Italia) non dovranno sottostare alla quarantena, anche se i viaggiatori diretti lì saranno invitati alla cautela; per i Paesi della lista verde (tipo Croazia e Grecia) c’è il via libera totale.
Di cautela ha parlato oggi anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, interpellato sulle misure aggiuntive prese dall'Italia per chi viene da paesi extraeuropei (in pratica, l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria): «L'auspicio è che nel giro di qualche settimana si possa andare oltre, ma per ora serve cautela – ha detto – Abbiamo vissuto mesi difficili e non possiamo rimuovere le restrizioni, sarebbe sbagliato ricorrere rischi che non ci possiamo permettere. La cautela in più è condivisa dalla comunità scientifica, e ci permette di superare queste settimane».
Una seconda ondata del coronavirus è possibile, e serve cautela, ha poi sottolineato il ministro. «La comunità scientifica non l’esclude; noi ci auguriamo che non ci sia, ma di fronte al rischio dobbiamo conservare le regole di cautela, utilizzare le mascherine, evitare assembramenti e lavare le mani. E poi rafforzare il Ssn, negli ultimi cinque mesi abbiamo messo più soldi che negli anni passati. Per me è solo l'inizio».
Da lunedì finisce l'obbligo di quarantena per chi entra in Inghilterra
Un provvedimento che aveva di fatto bloccato il turismo in uscita dal Regno Unito: anche i sudditi di Sua Maestà, infatti, sono obbligati (fino al 5 luglio) ad entrare in quarantena per 14 giorni, pena una multa di mille sterline e, al limite, anche l’espulsione. Con la caduta di questo obbligo, dunque, non solo gli italiani potranno tornare in Inghilterra, ma anche gli inglesi potranno finalmente tornare a muoversi e venire in vacanza nel Bel Paese.
Qualcuno, a dire il vero, è già tornato, ma con il via libera di lunedì prossimo saranno in tanti quelli che lo faranno senza il pensiero di doversi isolare una volta rientrati dalla vacanza. È una buona notizia soprattutto per le città d’arte, tra le mete preferite dai turisti britannici, che ogni anno spendono in Italia oltre 3,5 miliardi di euro.
D’ora in poi la quarantena per tutti verrà sostituita da un sistema cosiddetto a semaforo: i Paesi inclusi in una lista rossa (dagli Stati Uniti al Brasile, dalla Svezia al Portogallo), dove i contagi sono ancora alti, rimarranno sottoposti a restrizioni; quelli nella lista arancione (la gran parte degli europei, inclusa l’Italia) non dovranno sottostare alla quarantena, anche se i viaggiatori diretti lì saranno invitati alla cautela; per i Paesi della lista verde (tipo Croazia e Grecia) c’è il via libera totale.
Roberto Speranza
Di cautela ha parlato oggi anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, interpellato sulle misure aggiuntive prese dall'Italia per chi viene da paesi extraeuropei (in pratica, l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria): «L'auspicio è che nel giro di qualche settimana si possa andare oltre, ma per ora serve cautela – ha detto – Abbiamo vissuto mesi difficili e non possiamo rimuovere le restrizioni, sarebbe sbagliato ricorrere rischi che non ci possiamo permettere. La cautela in più è condivisa dalla comunità scientifica, e ci permette di superare queste settimane».
Una seconda ondata del coronavirus è possibile, e serve cautela, ha poi sottolineato il ministro. «La comunità scientifica non l’esclude; noi ci auguriamo che non ci sia, ma di fronte al rischio dobbiamo conservare le regole di cautela, utilizzare le mascherine, evitare assembramenti e lavare le mani. E poi rafforzare il Ssn, negli ultimi cinque mesi abbiamo messo più soldi che negli anni passati. Per me è solo l'inizio».
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