Il turismo di domani è lento e deve puntare sulle piccole comunità

A Bagheria, nel contesto di Bio in Sicily, si è discusso di turismo sostenibile, sempre più in voga soprattutto dopo la pandemia. Per raggiungere l'obiettivo servono fondi e investimenti anche sulle piccole realtà

05 ottobre 2021 | 15:53
di Gianni Paternò

Si è tenuta a Bagheria, nella splendida cornice di Villa Palagonia, la seconda edizione di Bio in Sicily, tre giorni dedicati all’agrumicoltura, alla pesca mediterranea e al turismo sostenibile. Si sono svolti col tutto esaurito e col rispetto di tutte le prescrizioni anti covid, seminari, tavole rotonde, incontri e dibattiti, coordinati da giornalisti di settore, e hanno visto la partecipazione dei rappresentati delle istituzioni, delle università, di centri di ricerca, ordini professionali, gruppi di azione locale, esperti di sviluppo, operatori del settore dell'agroalimentare, dell'enogastronomia, del turismo sostenibile ed altri.

 

 

Focus sul turismo sostenibile

Tra gli eventi nella terza conclusiva giornata il momento principale è stato il Forum regionale sul turismo sostenibile, moderato dal giornalista e direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini, il quale nella sua breve introduzione ha posto l’accento su un tema che poi è stato ripreso da altri relatori.

«Turismo sostenibile - ha detto Lupini - significa valorizzare, dare incentivi alle piccole identità, alle comunità trascurate, alle attrazioni impropriamente minori. La pandemia, il bisogno della gente di rifuggire dalle masse, hanno fatto capire la bellezza del turismo lento, non affollato, e questo dovrà essere favorito in ogni modo dalle istituzioni».

Il convegno si è aperto con i saluti istituzionali di:

  • Brigida Alaimo, assessore al turismo di Bagheria, “Favorire l’interconnessione tra i piccoli borghi e le grandi città”.
  • Daniele Vella, vice-sindaco e assessore alla cultura di Bagheria, “Puntare sulla protezione dell’ambiente e sulla connessione tra i turisti e la comunità locale”.
  • Salvatore Fiore presidente dell'Ordine degli Agronomi di Palermo “L’agricoltura e il territorio raccontano la cultura popolare”.

Tra gli interventi che hanno animato il forum:

Antonio Rini, sindaco di Ventimiglia di Sicilia e presidente del Gal Metropoli Est: «L'impegno dei sindaci e degli amministratori siciliani dei Comuni delle aree interne è sempre più indirizzato nella promozione dei turismi. Non si può parlare di sviluppo territoriale senza interventi per migliorare e manutentare la viabilità specie interna, è importante la comunicazione che si può racchiudere in questa frase: Fare senza comunicare significa non fare». Ha poi illustrato le attività del Gal che sta investendo 800mila euro.

Salvatore Tosi, direttore del Gal Metropoli Est che dopo aver dettagliato gli interventi del Gal ha detto: «Applicando i principi del turismo sostenibile è possibile mantenere un equilibrio tra la bellezza delle proprie ricchezze locali, l’incremento della loro conoscenza e la necessità di preservarle per le generazioni future, aumentando la qualità della vita e l’economia dei residenti e rendendo uniche e indimenticabili le esperienze vissute dai turisti».

 

 

Durante il forum sono intervenuti:

  • Salvatore Giarratana, direttore Bio Distretto dei Nebrodi – "Le opportunità fornite dai biodistretti nel territorio siciliano".
  • Davide Piacentino, docente Università di Palermo – "Turismo sostenibile, evidenze empiriche e prospettive di sviluppo".
  • Fausto Faggioli, presidente E.A.R.T.H Academy - "Ripartenza e programmazione con il PNRR"
  • Donatella Cinelli Colombini, fondatrice Movimento Donne del Vino – “L'enoturismo è sostenibilità ambientale ed occasione di rilancio del turismo italiano”.
  • Vito Sinatra, sindaco Castronovo di Sicilia – “Percorrenza lenta per un territorio credibile e vendibile”.
  • Mauro Cappotto, assessore ai Musei Diffusi del Comune di Ficarra – "La promozione e la costituzione della rete musei diffusi, Ficarra un esempio da imitare".
  • Carmelo Nicoloso, responsabile Lagap Etna - “Turismo sostenibile sul vulcano”.

Nicola Vernuccio, coordinatore del gruppo di lavoro PNRR Sicilia, che avrà grande importanza per l’utilizzo dei finanziamenti nazionali e comunitari che ha affermato: «La programmazione del PNRR Sicilia non sarà un elenco di progetti bensì un sistema che racchiuderà tra l’altro il Sistema Idrico in agricoltura, la Viabilità interna ex provinciale». Ha inoltre sottolineato la negatività degli impianti fotovoltaici a terra per il paesaggio e l’attività agricola.

 

Le conclusioni sono state affidate a Mariella Antinoro, dirigente Generale dell'Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana. Anche lei ha ribadito l’importanza di valorizzare le attrazioni dei borghi, dei musei minori, delle aree archeologiche trascurate anche nella viabilità per raggiungerle.

 

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Alberto Lupini


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