Turismo, a fine estate si fa il punto Airbnb e Brexit lasciano il segno
Un quadro complesso quello emerso da un'indagine di Confindustria Alberghi sulla bella stagione che anche quest'anno volge al termine. Un'oscillazione tra segno più e segno meno per le strutture alberghiere . A influire maggiormente le condizioni meteo, ma anche altri trend emergenti hanno un loro peso da non sottovalutare
17 settembre 2019 | 15:49
Facciamo quindi, seguendo Confindustria Alberghi, il punto di una situazione complessa e per nulla lineare. Prima un avvio fortemente condizionato dalle condizioni meteo, poi la stagione estiva che pare orientarsi verso la giusta direzione, fino ad agosto, che segna una brutta battuta d'arresto.
Giugno registra un +2,5% in termini di occupazione rispetto allo stesso periodo del 2018 (+1,5% l'aumento del prezzo medio praticato per la vendita della camera); luglio conferma il trend positivo del mese precedente, seppur con un rallentamento nella crescita (+1% l'aumento dell'occupazione e sostanziale stabilità nel prezzo medio praticato). Ad agosto poi un'inversione del trend dopo due mesi positivi, soprattutto per alcune destinazioni.
Gli hotel caratterizzati da un prodotto ben identificato e un posizionamento molto forte sul mercato fanno eccezione: strutture fortemente identitarie, infatti, continuano a riscuotere successi che vanno anche oltre la destinazione dove essi sono presenti.
Poi c'è la Brexit e la crisi che porta con sé: prima la forte svalutazione della sterlina, poi, come conseguenza, la minore competitività della nostra destinazione. Tutto questo influenza negativamente le scelte dei turisti britannici: a risentirne maggiormente sono Roma, Firenze e la Toscana in generale. A questo proposito... A Roma gli albergatori denunciano un trimestre difficile, la flessione infatti c'è stata sia a luglio che ad agosto, rispettivamente del 2% e del 3% per quanto riguarda l'occupazione. Firenze è messa ancora peggio: una flessione già riscontrabile a giugno, che scende oltre il 3% tra luglio e agosto.
Poi ci sono gli affitti brevi che, in attesa di una regolamentazione, continuano a crescere. L'occhio di Airbnb conta su Roma ben 34.580 affitti, in aumento del 30,5% rispetto al primo trimestre del 2017; si parla di un'offerta che nell'ultimo anno è cresciuta del 6% in termini di occupazione e del 10% per prezzi medi praticati. Firenze ne conta 14mila (più del 57% nel centro storico) con una crescita rispetto al primo trimestre del 2017 del 51%. Questo fenomeno non fa altro che spingere verso l'alto il mercato degli affitti residenziali, soprattutto nei centri storici, con un progressivo spopolamento che rischia di danneggiare l'economia del territorio.
Tra Brexit e Airbnb, a risentirne le grandi città come Roma
Giugno registra un +2,5% in termini di occupazione rispetto allo stesso periodo del 2018 (+1,5% l'aumento del prezzo medio praticato per la vendita della camera); luglio conferma il trend positivo del mese precedente, seppur con un rallentamento nella crescita (+1% l'aumento dell'occupazione e sostanziale stabilità nel prezzo medio praticato). Ad agosto poi un'inversione del trend dopo due mesi positivi, soprattutto per alcune destinazioni.
Gli hotel caratterizzati da un prodotto ben identificato e un posizionamento molto forte sul mercato fanno eccezione: strutture fortemente identitarie, infatti, continuano a riscuotere successi che vanno anche oltre la destinazione dove essi sono presenti.
Poi c'è la Brexit e la crisi che porta con sé: prima la forte svalutazione della sterlina, poi, come conseguenza, la minore competitività della nostra destinazione. Tutto questo influenza negativamente le scelte dei turisti britannici: a risentirne maggiormente sono Roma, Firenze e la Toscana in generale. A questo proposito... A Roma gli albergatori denunciano un trimestre difficile, la flessione infatti c'è stata sia a luglio che ad agosto, rispettivamente del 2% e del 3% per quanto riguarda l'occupazione. Firenze è messa ancora peggio: una flessione già riscontrabile a giugno, che scende oltre il 3% tra luglio e agosto.
Poi ci sono gli affitti brevi che, in attesa di una regolamentazione, continuano a crescere. L'occhio di Airbnb conta su Roma ben 34.580 affitti, in aumento del 30,5% rispetto al primo trimestre del 2017; si parla di un'offerta che nell'ultimo anno è cresciuta del 6% in termini di occupazione e del 10% per prezzi medi praticati. Firenze ne conta 14mila (più del 57% nel centro storico) con una crescita rispetto al primo trimestre del 2017 del 51%. Questo fenomeno non fa altro che spingere verso l'alto il mercato degli affitti residenziali, soprattutto nei centri storici, con un progressivo spopolamento che rischia di danneggiare l'economia del territorio.
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Alberto Lupini
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