Truffa della casa vacanza: come evitarla e come reagire ai raggiri

Non c'è modo peggiore di iniziare le ferie che quello di incappare in una spiacevole esperienza che ormai si è diffusa in tutto il mondo. Alessandro Klun, esperto di diritto della ristorazione e attività ricettive, ha fornito utili consigli per scongiurare questi spiacevoli episodi, mettendo in guardia da comportamenti sospetti messi in atto dai malintenzionati come l'uso di carte di debito o prepagate

08 luglio 2023 | 05:00
di Martino Lorenzini

Dopo mesi di lavoro andarsene finalmente in ferie per poi scoprire di aver pagato online per una casa vacanze completamente diversa da quella ammirata al momento della prenotazione sui social, o, peggio ancora, non trovare nemmeno l'appartamento scelto. La piaga delle case vacanze fantasma è un fenomeno che purtroppo non accenna a diminuire e che riguarda le località turistiche (mare, montagna, grandi città e località turistico) di tutto il mondo. Anzi, si è accentuato proprio negli ultimi anni, quando i lacci delle restrizioni per contenere il contagio da Covid 19 si sono allentati e sono terminati i lockdown. La voglia di uscire dalle mura di casa ha accentuato la richiesta di case vacanze e di conseguenza anche i casi di truffe e raggiri nei quali ogni estate incappano migliaia di utenti che si affidano al Web per prenotare.

Alessandro Klun, esperto di diritto della ristorazione e attività ricettive, nonché autore di numerosi testi a tema, come "No show e recesso dalla prenotazione ristorativa" e della pagina Instagram #acenacondiritto, spiega gli errori da non commettere in fase di prenotazione e in che modo è possibile reagire tutelandosi da questi spiacevoli episodi.

Truffa della casa vacanza: il primo errore da non commettere

Per Klun il primo aspetto da curare se non si vuole incappare nella truffa della casa vacanze è anzitutto quello di affidarsi a piattaforme o a siti affidabili, come quelli di Booking o di AirBnb.

«In questi casi è bene diffidare di chi propone appartamenti fuori dai "canonici" canali, ovvero per esempio tramite social network - ha spiegato l'esperto di diritto della ristorazione - Bisogna poi notare anche un altro aspetto. Bisogna per principio diffidare di chi ha pochissime recensioni, o, peggio ancora, nemmeno una».

Case vacanze fantasma: bisogna verificare le foto

Per Klun una delle prime azioni da mettere in atto per un utente che si affida all'affitto delle casa vacanza online è quello di capire se le foto che la ritraggono sono veritiere.

«Anzitutto è bene scaricarsi i file e verificare poi tramite la funzione Google foto se sono uniche e quindi corrispondo effettivamente a quell'immobile o se, invece, appartengono a un altro sito e quindi a un'altra locazione - ha spiegato l'esperto - Dopodiché è consigliabile utilizzare il satellite di Google maps per verificare che le foto esterne dell'immobile corrispondano a quelle postate sul sito sospetto. Nonché veririficare tramite la funzione Street view di Google che la descrizione dei dintorni e dei servizi e delle attrazioni che si trovano nei pressi dell'appartamento corrispondano al vero».

Case vacanze fantasma: mai sottovalutare l'aspetto della comunicazione

Per Alessandro Klun un altro importante aspetto da tenere in considerazione riguarda quello delle relazioni sociali. «Non bisogna sottovalutare l'importanza di intrecciare subito dei rapporti con i proprietari della casa vacanze - ha spiegato - È indispensabile farsi mandare numero di telefono, indirizzo e-mail, carte di identità di modo da poterli verificare più facilmente. Ed è sempre meglio comunicare attraverso la piattaforma di prenotazione delle case vacanze. Un altro campanello di allarme è quello di porre l'attenzione sull'indirizzo di posta elettronica utilizzato dall'affittuario. Sarebbe infatti buona norma che utilizzasse il proprio nominativo e non altri termini che potrebbero risultare fuorvianti».

Case vacanze fantasma: occhio al prezzo e alle carte

Un altro aspetto da considerare in questi contesti è quello economico. «Bisogna verificare se il prezzo di affitto sia congruo con quelli delle case limitrofe, facendo una rapida verifica, sempre tramite il Web - ha spiegato l'esperto di diritto della ristorazione - C'è poi la questione legata ai pagamenti. Bisogna infatti diffidare di chi chiede una caparra che supera il 15-20% del prezzo totale di affitto, ma anche di chi chiede di pagare attraverso una carta ricaricabile prepagata. L'ideale è sempre di poter effettuare il pagamento tramite i canali della piattaforma di prenotazione, oppure sistemi tracciabili e conosciuti come PayPal o le tradizionali coordinate bancarie. Diffidare, anche da chi ti suggerisce di uscire dalla piattaforma di prenotazione per concordare i pagamenti attraverso altri canali e segnalando subito questo aspetto alla stessa piattaforma, tramite l'apposita chat. Le piattaforme sono più sicure anche perché di norma trattengono la somma versata dal cliente all'inserzionista fino a quando non avviene il check-in vero e proprio; ovvero, fino al momento in cui si è entrati effettivamente in possesso dell'appartamento prenotato».

Che fare quando si scopre di essere stati truffati

Se la casa vacanze non corrisponde alle aspettative o se, peggio ancora, non esiste, si può ancora cercare di recuperare la somma versata. «Di norma è sempre meglio affidarsi a piattaforme che prevedono il rimborso della spesa nelle loro condizioni generali - ha spiegato Alessandro Klun - Un'altra azione importante è quella di documentare la frode tramite fotografie e la copia di tutta la corrispondenza telematica con il sedicente affittuario e segnalare il tutto alla Polizia Postale con la speranza che riesca in qualche modo a risalire all'autore della truffa».

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Alberto Lupini


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