Trasporti e zona gialla, ecco come cambiano le regole anti-contagio. Al tavolo solo in 4

Il 30 agosto la Sicilia è tornata in zona gialla. Altre sei Regioni rischiano il cambio di colore. Ecco allora un vademecum con le norme da rispettare e i cambiamenti rispetto alla zona bianca. Dalla mascherina all'aperto al numero limitato di commensali al tavolo, sempre più necessario il green pass. Dall'1 settembre scatta l'obbligo anche sui trasporti a lunga percorrenza

01 settembre 2021 | 11:35

Il 30 agosto è tornata la zona gialla. E con essa regole anti-contagio più stringenti. A farne le spese è stata la Sicilia. Ma altre sei regioni sono a rischio: Sardegna, Molise, Calabria, Basilicata e la provincia autonoma di Bolzano. Nonostante l’aggiornamento dei parametri di riferimento, che ora non tengono più solo in considerazione l’incidenza dei contagi ogni 100mila abitanti ma anche il tasso di occupazione dei reparti ordinari e delle terapie intensive degli ospedali, ritornano le limitazioni. Un processo necessario per tenere sotto controllo la pandemia in vista della ripresa autunnale. Orizzonte nel quale si inseriscono anche le nuove regole per i trasporti e l'obbligo di certificazione verde per professori e personale scolastico.

 

Green pass chiave di volta per continuare a preservare una certa normalità

Diversamente dai precedenti cambi di colore, però, stavolta c’è la novità del green pass che continuerà a funzionare come lasciapassare per l’accesso ad alcuni servizi e attività con maggiore sicurezza. Un espediente che permette di continuare a “vivere” con maggiore sicurezza i luoghi di consumo e socializzazione (checché ne dicano i manifestanti anti-green pass). Ecco allora un vademecum per ricapitolare le misure di prevenzione da mettere in atto; sia lato aziende che lato clienti.

 

Dispositivi di protezione individuale

In zona gialla torna l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Unici esclusi, i bambini al di sotto dei 6 anni di età. Contestualmente, vanno osservate con maggiore attenzione le indicazioni di base relative al distanziamento interpersonale (così da evitare assembramenti) e alla frequente igienizzazione delle mani. Piccola chiosa: la mascherina va tenuta anche in spiaggia. Ovviamente, non quando si è sotto l’ombrellone o sdraiati sul lettino a prendere il sole, né quando si è ammollo a fare un bagno. Ma per ogni spostamento, come dirigersi verso il chiosco del bagno in cui si è ospitati, sarà necessario indossarla.

 

Ristoranti e bar, torna il limite di 4 commensali al tavolo

Bar, ristoranti e tutte le altre attività di vendita e somministrazione di cibi e bevande rimangono aperte ed è consentito il consumo di prodotti da banco o all’aperto per tutti i clienti. Il consumo al chiuso, invece, rimane consentito solo ai possessori di green pass, così come accade attualmente in zona bianca (dove l’obbligo scatta per i maggiori di anni 12). Per quanto riguarda i ristoratori, all’interno delle sale si dovrà mantenere il metro di distanza fra i tavoli mentre non è chiaro, nemmeno leggendo le Faq del Governo, quale sia il limite dei commensali allo stesso tavolo. Stando alle ultime disposizioni, se non conviventi o appartenenti allo stesso nucleo famigliare, il limite è di 4. Sia all’interno che all’esterno del locale.

Per quanto riguarda gli operatori, valgono le medesime disposizioni della zona bianca: mascherina per servire i clienti, frequente igienizzazione delle mani, sfruttamento degli strumenti digitali per il pagamento, ecc.

Consentita anche la vendita di cibi e bevande da asporto senza restrizioni. L’unica accortezza da rispettare è che, nel caso in cui il cliente fosse sprovvisto di green pass, la permanenza all’interno dei locali è strettamente legata al tempo necessario per l’acquisto e il ritiro del prodotto. Per quanto riguarda il delivery, l’attività è sempre consentita continuando a rispettare tutte le norme igienico-sanitarie per il confezionamento e la consegna dei prodotti (in modalità contactless).

 

Mense, il controllo del green pass tocca ai gestori

Dopo un tira e molla agostano, per accedere alle mense è obbligatorio esibire il green pass analogamente a quanto avviene per i ristoranti. Tocca ai gestori dei servizi di ristorazione collettiva controllare la validità delle certificazioni verdi secondo quanto previsto dalle norme vigenti.

 

 

Alberghi e hotel, la differenza la fa il soggiorno

Le strutture ricettive possono continuare a ospitare i clienti e offrire loro, in caso di soggiorno all’interno della struttura, il servizio di ristorazione. Detto diversamente, così come accade in zona bianca, chi passa un periodo all’interno di un albergo o di un hotel deve attenersi alle disposizioni in materia di prevenzione e sicurezza sanitaria che, nel caso specifico, non prevedono nemmeno l’obbligo di green pass. A meno che non si vogliano utilizzare altri servizi come la spa o la palestra, ad esempio. Per chi volesse andare a pranzare o cenare nel ristorante di un albergo senza però soggiornarvi, allora sarà costretto a presentare il green pass per accedere alle sale interne.

 

Stadi, teatri, cinema e discoteche: posti limitati

Con il passaggio in zona gialla non cambiano le regole previste per l’accesso a cinema, teatri, stadi, palazzetti dello sport, piscine, palestre, parchi a tema, terme, sale gioco, ecc. In tutti questi casi, fatti salvi i limiti alla capienza, servirà necessariamente esibire il green pass per garantirsi l’accesso (ad esclusione di chi si reca nei centri termali per trattamenti riabilitativi o terapeutici). Rimangono ancora chiuse, così come accade in zona bianca, le discoteche; unico settore ancora fermo al palo nonostante l’avanzamento della campagna vaccinale (con tutte le conseguenze in termini di feste abusive di cui sono piene le cronache estive nelle località di villeggiatura).

Sempre in tema di ricettività, si ricorda che le stesse regole valide per i cittadini italiani valgono anche per gli ospiti stranieri presenti sul territorio nazionale a prescindere dalla loro nazionalità. Come più volte ricordato, infatti, sebbene il green pass venga riconosciuto a livello europeo e diversi accordi siano stati sottoscritti con paesi terzi e l’Ue, i singoli Stati membri possono ulteriormente stringere le maglie delle limitazioni.

 

 

Per i matrimoni, occhio al buffet

Permangono le disposizioni già attivate per i banchetti di matrimonio: green pass obbligtaorio per accedere ai ricevimenti. Il controllo è affidato a chi gestisce l'evento. Per quanto riguarda la somministrazione di cibi e bevande, rimane in vigore la regola che abolisce il buffet self service a favore di un buffet servito o allestito con cibi monoporzionati (gli stessi che dovranno essere serviti, eventualmente, a braccio dal cameriere). Niente limiti di numero per quanto riguarda gli invitati, ma si dovrà tener conto della capacità degli spazi e, dove possibile, favorire i banchetti all'aperto e/o in locali arieggiati.

 

Niente limiti alla circolazione, ma serve il green pass per i trasporti a lunga percorrenza

Nonostante il ritorno della zona gialla, non c’è da preoccuparsi per il coprifuoco e/o per l’autocertificazione. Gli spostamenti, infatti, sono sempre consentiti senza limiti di orari verso qualsiasi località. Se il cittadino è munito di green pass, inoltre, può viaggiare liberamente attraverso tutte le eventuali zone colorate (anche nel caso di zona rossa o arancione).

 

Dall’1 settembre, inoltre, alle limitazioni della zona gialla si aggiungono quelle relative ai trasporti a lunga percorrenza che riguardano:

  • aerei adibiti a servizi commerciali di trasporto di persone anche a livello nazionale;
  • navi e traghetti operanti nel trasporto interregionale (fatta eccezione per i collegamenti sullo Stretto di Messina);
  • InterCity, InterCity Notte e Alta Velocità;
  • autobus che operano su tratte interregionali in modo continuativo o periodico e aventi itinerari, orari e frequenze prestabiliti.

In tutti questi casi, l’accesso a bordo sarà riservato ai possessori di green pass. Per quanto riguarda i treni, a verificarne la validità sarà l'addetto che si occupa di controllare anche la validità del biglietto del passeggero a bordo. Nel caso in cui venga esibita una certificazione falsa o il passeggero dovesse rifiutarsi di mostrare il green pass, quest'ultimo sarà costretto a spostarsi in una zona indicata in attesa di scendere dal mezzo di trasporto alla prima fermata utile. In termini di capienza, invece, si ricorda che il limite è fissato all'80% per i trasporti a lunga percorrenza, capacità estendibile al 100% nel caso in cui sia attivo un sistema di ricambio d'aria ogni 3 minuti.

Nel caso dei traghetti e degli autobus, invece, la capienza rimane fissa all'80% e il controllo del green pass avviene prima di salire a bordo. Relativamente ai voli nazionali, toccherà alle compagnie aeree prendersi carico del controllo del green pass durante le procedure di imbarco.

 

A scuola controlli come nei ristoranti (per ora)

L'obbligo di green pass scatta anche per il personale scolastico. Ma la misura, annunciata da settimane, sconta qualche ostacolo. La piattaforma ad hoc pensata per il controllo della certificazione verde del personale didattico e non non è ancora pronta - il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha indicato il 13 come prima data utile. Le verifiche, dunque, saranno affidate all'app VerificaC19; la stessa usata dai ristoranti, per intenderci. 

Una circolare del ministero inviata nelle scorse ore ai dirigenti scolastici ha dato il via libera, in questa prima fase (che corrisponde essenzialmente ai corsi di recupero dei debiti formativi degli studenti), all'utilizzo di più verificatori delegati dal dirigente scolastico.

Nel caso in cui professori e personale scolastico non siano in possesso del green pass non verranno ammessi in servizio e dovranno abbandonare il complesso scolastico venendo considerato come assente ingiustificato. A decorrere dal quinto giorno di assenza ingiustificata, il rapporto di lavoro sarà sospeso e il compenso non sarà erogato.

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Alberto Lupini


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