Tenuta Travaglino inaugura la terza Panchina Gigante dell'Oltrepò
Dopo quelle di Codevilla e Retorbido è stata inaugurata la Big Bench di Calvignano. Qui l'azienda vitivinicola occupa il 70% del territorio e punta sull'enoturismo
29 giugno 2021 | 12:53
di Stefano Calvi
Calvignano e Tenuta Travaglino, un binomio arivato alla quinta generazione
La storica tenuta di Calvignano, tra le più belle e suggestive dell’intero arco oltrepadano, ha voluto fortemente questa nuova opportunità turistica, installata tra i propri vigneti che coprono circa il 70% dell’intera superficie del piccolo paese. A fare gli onori di casa, oltre al sindaco di Calvignano, Marco Casarini, sono stati Cristina e Alessandro Cerri Comi, nipoti del fondatore Vincenzo e quinta generazione della gloriosa realtà vitivinicola.Big bench, opportunità per il turismo e la convivialità
A sottolineare l’importanza del progetto è stato anche il presidente della Provincia di Pavia, Vittorio Poma: «Le Panchine Giganti sono spesso conosciute per immagini, ma una volta che ci si siede su una di esse e si prova la sensazione di godersi la vista come se “si fosse di nuovo bambini”, si vive un’esperienza intensa, da condividere con gli altri. Le panchine sono fatte per rilassarsi, a differenza di una sedia o di una poltrona sono larghe abbastanza da accogliere uno o più amici. Sedersi su una panchina è un gesto sociale piacevole. Ci si sente piccoli difronte alla panchina stessa, ma soprattutto all’ambiente che ci circonda».Anche il sindaco Marco Casarini ha sottolineato la bontà dell’operazione voluta dalla famiglia Comi Cerri: «È un’opportunità per tutto il territorio che sicuramente garantirà linfa al turismo che dalle nostre parti può trovare ospitalità e meravigliosi paesaggi da ammirate tutto d’un fiato. Seduti sulla panchina tutto questo è possibile».
Ed è toccato alla famiglia Comi Cerri tagliare il nastro tricolore e scoprire dal drappo rosso la panchina gigante che da ora è visibile ed utilizzabile dai turisti. «Siamo contenti di aver contribuito a questa iniziativa - ha detto Cristina Cerri - che vuole essere un omaggio al territorio che amiamo. L’Oltrepò Pavese è una zona ricca di cantine di qualità e di opportunità per il turismo, questa panchina speriamo possa essere un’ulteriore occasione di richiamo».
Da monastero a cantina, la storia di Travaglino
Non è così scontato trovare aziende sul territorio che si impegnano per valorizzare il territorio, questo avvalora ancora di più l’impegno di Travaglino, illuminante realtà storica che fonda le proprie radici, come monastero, al 18 novembre 1111. Ma è il Cavalier Vincenzo Comi da Milano che acquista la Villa e 810 pertiche milanesi di terreno circostante, circa 53 ettari e fonda nel 1868 il primo nucleo della Tenuta Travaglino. Oggi cosa rappresenta questa azienda? Così Cristina Cerri: «L’attenzione si focalizza sulla qualità dei vini prodotti e sulla razionalizzazione del lavoro aziendale che viene concentrato sui due vitigni principali della Tenuta: il Pinot Nero, nelle sue innumerevoli sfumature, e il Riesling Renano. Negli ultimi anni è nata una nuova squadra di professionisti formata dal consulente enologico Donato Lanati, supportato dal centro di ricerca Enosis e dall’enologo Achille Bergami».Visite e degustazioni con i finger food dello chef Alessandro Folli
La giornata è continuata con la visita alla cantina, una viaggio nel tempo in quanto la struttura ospitava all’origine un meraviglioso monastero con annesso complesso agricolo. Le parti interrate, tutte a volta, sono diventati i caveau dell’azienda o la barricaia, zone che trasudano di storia e di fatica. Infine, il brindisi di rito. Sono stati degustati la Cuvèe 59, un elegante Pinot Nero (per l’80%) Metodo classico Brut dalla piacevole complessità aromatica e con una buona persistenza. A seguire il Monteceresino Rosè, un Pinot Nero Metodo classico Brut Millesimato 2013 dal colore naturale e dai profumi eleganti che ricordano quelli di fragolina di bosco e piccole ciliegie. Buona la sua acidità. In abbinamento i finger food curati dallo chef Alessandro Folli del ristorante Ad Astra di Santa Maria della Versa.
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