Tecnologia, chiave di volta per costruire la nuova ristorazione
Internet of Things (IoT), Artificial Intelligence (AI) e Blockchain sono gli strumenti grazie ai quali si possono superare i modelli di business pre-coronavirus creando la “nuova ristorazione” . La tecnologia va impiegata al 100% delle sue potenzialità per ottimizzare l’elaborazione dei dati e la gestione delle attività
12 giugno 2020 | 06:50
di Vincenzo D’Antonio
Internet of Things
Parliamo perciò di Internet of Things (IoT), Artificial Intelligence (AI) e Blockchain. Insieme, queste tre tecnologie rappresentano un’opportunità senza precedenti per la ristorazione per acquisire vantaggio competitivo e, di conseguenza, per vivere bene e prosperare ottenendo le soddisfazioni che meritatamente ne scaturiscono. La fruizione di tutte le tre tecnologie rende possibile semplificare e migliorare radicalmente i processi esistenti, creare interamente nuovi modelli di business mediante lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi destinati alla nuova generazione di clienti. Analizziamo come queste tecnologie possono apportare i loro benefici alla gestione innovativa di quell’impresa che è il ristorante “nuovo” post coronavirus.
Veniamo agevolati alla comprensione di IoT, AI e Blockchain se li pensiamo come processi organici interconnessi:
- IoT è come il nostro sistema nervoso: rileva e registra, avendo miliardi di dispositivi connessi in tutto il mondo, un universo di nuovi dati;
- AI è parte del nostro cervello: pensa analizzando i dati e creando decisioni precedentemente riservate a noi;
- Blockchain è come la nostra memoria, i nostri ricordi: crea un registro sicuro e indelebile delle transazioni e degli scambi di dati.
Quindi, IoT ci fa percepire il mondo, ce lo fa intendere connesso mediante miliardi di dispositivi. E sia ben chiaro, non parliamo di dispositivi astrusi che stanno in chissà quale centro di ricerca ubicato chissà dove. Qual è il device IoT che di sicuro abbiamo e con il quale, forse, stiamo leggendo questo articolo? Il nostro smartphone!
Quindi, se IoT è la parte sensibile della cosiddetta “tecnologia trasformazionale”, allora AI è la parte pensante, è l’apprendimento automatico pronto a darci il massimo impatto per consentirci un processo decisionale rapido e intelligente a sostegno del nostro business. Il ristoratore nuovo che governa il ristorante nuovo può delegare compiti banali o complicati ad AI per raggiungere un livello di accuratezza ed efficienza che va ben oltre quanto potrebbe ottenere mettendo in campo solo le capacità dei suoi collaboratori.
AI è l’ottimizzazione massima del flusso seguente. Ho dati, li correlo e ne sortiscono informazioni. Ho informazioni, le interpreto e ne sortisce conoscenza. Ho conoscenza, rifletto grazie ad essa e ne sortiscono decisioni. E siccome decidere è sia un diritto che un dovere dell’imprenditore, si capisce che saper prendere le decisioni corrette e giuste è requisito necessario, sebbene non sufficiente, per conseguire successo aziendale.
Blockchain
Blockchain è un database globale distribuito, costantemente in esecuzione su milioni di dispositivi e aperto a chiunque sia abilitato a fruirne. In Blockchain ci sono non solo informazioni, ma qualsiasi cosa di valore: denaro, titoli, contratti, identità, sono archiviati e gestiti in modo sicuro e con il dovuto rispetto della privacy. Blockchain, diciamolo anche così, si prende l’impegno di fungere da memoria di qualsiasi transazione avvenga.
Proviamo a fare una prima sintesi: con IoT percepisco, con AI penso, con Blockchain ricordo.
Attenzione: percepire nel senso di avvertire sensazioni; pensare e ricordare sono abilità insite nel genere umano. IoT, AI e Blockchain ci abilitano a fare tutto ciò molto meglio.
Abbiamo presente gli assistenti virtuali come Siri, Alexa e Cortana? Ecco, questi assistenti costituiscono una prima applicazione di massa di AI. Sono assistenti portentosi! Gli facciamo una domanda e ci rispondono. Gli chiediamo di ordinare un prodotto ed essi ordinano il prodotto che gli abbiamo chiesto. Gli diciamo di fare una telefonata e loro fanno la telefonata per nostro conto. Sì, portentosi! Ma è poca cosa. È poca cosa se solo pensiamo a quanto di più e meglio questi assistenti farebbero se oltre ad essere frutto di AI fossero anche frutto di una correlazione tra AI e IoT.
Il nostro assistente virtuale nel nostro ristorante noterebbe che siamo a corto di un prodotto particolare e suggerirebbe di effettuare un ordine per nostro conto. E ci suggerirebbe anche, nel caso specifico, presso quale fornitore effettuare questa volta l’ordine, avendo valutato la presenza o meno di contingenti condizioni di miglior favore.
I dati IoT dalla cantina del nostro ristorante valutano che alcuni vini stanno in sotto scorta e si tratta di decidere se riordinarli o meno, in funzione di molteplici fattori che abbiamo noi inizialmente stabilito e che poi AI ha successivamente perfezionato. Blockchain assicurerà che la transazione sia elaborata in modo sicuro e che pagheremo l’importo esatto al tempo contrattualmente convenuto.
Tecnologia nella "nuova ristorazione"
L’abilità intuitiva di IoT, il potere cognitivo e l’apprendimento automatico di AI, insieme con l’infallibile memoria della Blockchain, costituiscono il concreto potenziale per rompere gli obsoleti modelli di business anteriori al Covid-19 e costruire i nuovi modelli di business della nuova ristorazione.
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini