Tassa su plastica e zucchero L'agroalimentare perde 350 milioni

L’appello arriva da Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari, che commenta così le novità inserite recentemente in manovra che riguardano da vicino cibo e bevande . Le novità sono state annunciate in conferenza stampa dal ministro per le Politiche agricole Teresa Bellanova

07 novembre 2019 | 16:08
«Le tasse sulla plastica e sullo zucchero inserite nella Legge di bilancio sono misure che possono avere pesanti ripercussioni sul settore agroalimentare con danni complessivi stimati intorno ai 350 milioni di euro ed è per questo che sollecitiamo un impegno parlamentare e di governo per ridurne fortemente l'impatto». Lo ha detto il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri, a margine della conferenza stampa della ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova per illustrare le misure previste per il comparto all'interno della manovra.


Secondo Mercuri il danno sarebbe di 350 milioni di euro

Mercuri ha proseguito spiegando che «è una tassa che rischia di pesare in maniera esclusiva su chi trasforma il prodotto, perché è impensabile trasferire il rincaro ad esempio di 5 centesimi su una bottiglia di latte o su una insalata in busta che andrebbe a provocare un calo immediata dei consumi, senza alcun beneficio di tipo ambientale».

Il tutto alla luce del fatto che, secondo le parole di Mercuri, le principali cooperative agroalimentari siano già sensibili all'avanguardia nell'uso di materiali sostenibili e riciclabili. Ci sono inoltre esperienze di utilizzo di plastica compostabile che non viene abbastanza incentivata e considerata quale nuova materia organica da promuovere e sostenere. Per quanto riguarda la sugar tax, è un'imposta che andrà a colpire bevande con edulcoranti e succhi di frutta con la sola eccezione di quelli che contengono zuccheri propri con una aliquota pari a 10 euro per ettolitro di prodotto finito, pari a 10 centesimi di euro per ogni litro di bevanda.

«In un momento in cui le vendite di prodotti alimentari sono in contrazione - conclude Mercuri - ogni aumento del prezzo finale non farà altro che innescare un ulteriore calo dei consumi che a sua volta ridurrà ulteriormente i redditi delle imprese del comparto».

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Alberto Lupini


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