La tassa di soggiorno raddoppia a Milano? No di hotel e associazioni
Il sindaco Beppe Sala in un incontro con il ministro Matteo Salvini avrebbe avanzato l'ipotesi di aumentare la tassa da 5 a 10€ a notte. Dura la risposta del settore: «Così si rischia di affossare anche il turismo in città»
Gli hotel di Milano dicono no al raddoppio della tassa di soggiorno. Il sindaco della città, Beppe Sala, infatti, in un incontro con il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, avrebbe avanzato l'ipotesi di aumentare la tassa da 5 a 10 euro a notte (la decisione, per il 2024, deve essere presa definitivamente entro la fine del 2023, ndr). «Così si rischia di affossare anche il turismo in città» ha commentato il numero uno di Federalberghi Milano, Maurizio Naro. «La possibilità di un lieve aumento dell'imposta di soggiorno potrebbe anche essere vista non negativamente dalla categoria, ma è importante che buona parte del gettito sia destinato alla promozione della città, alla sicurezza e quindi alla valorizzazione del turismo a Milano».
Ma non è tutto. Perché secondo Naro, questo possibile aumento della tassa di soggiorno negli alberghi del capoluogo lombardo potrebbe incidere con peso sulla spesa dei turisti che giungono sotto la Madonnina - in particolare quelli a basso reddito. «Stiamo attenti a non danneggiare così le fasce medio basse renderebbe meno competitivo anche il sistema congressuale milanese». Una corrente di pensiero che sostiene anche Fabio Primerano, presidente di Federalberghi Lombardia: «L'eventuale aumento dell'imposta di soggiorno a Milano potrebbe innescare una corsa all'emulazione anche nelle altre città lombarde con effetti negativi per il turismo» ha raccontato.
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Che cos'è la tassa di soggiorno?
La tassa di soggiorno è un tributo locale applicato ai turisti che alloggiano in strutture ricettive come alberghi, B&B, case vacanze, e simili. L'importo della tassa varia da un comune all'altro e può essere calcolato in base a diversi fattori, come la categoria della struttura ricettiva, il numero di stelle, il periodo dell'anno, e così via. Questa tassa è stata introdotta in Italia nel 2011 con la Legge di stabilità e serve a finanziare interventi di valorizzazione e promozione turistica del territorio.
Come si paga la tassa di soggiorno?
La tassa di soggiorno deve essere pagata direttamente al gestore della struttura ricettiva al momento del check-in. Il gestore della struttura è tenuto a rilasciare una ricevuta al turista per attestare il pagamento della tassa. Questa tassa è dovuta da tutti i turisti che alloggiano in strutture ricettive, con alcune eccezioni, come i minori di 12 anni e le persone disabili.
Chi è esentato dalla tassa di soggiorno?
Sono esentati dalla tassa di soggiorno i seguenti soggetti:
- Stranieri in transito, ovvero coloro che soggiornano in una struttura ricettiva per un periodo inferiore alle 24 ore.
- Il personale in servizio presso la struttura ricettiva.
- Persone che soggiornano in strutture ricettive a titolo gratuito.
- Persone che soggiornano in strutture ricettive per motivi di lavoro o studio.
- Persone che soggiornano in strutture ricettive per motivi di salute.
- Persone che soggiornano in strutture ricettive per motivi di culto.
- Persone che soggiornano in strutture ricettive per motivi di rappresentanza
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Alberto Lupini
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