Stoppani: È tempo di responsabilità I locali siano esempio per la società
Il presidente della Fipe scrive ai pubblici esercizi alla vigilia della riapertura dei locali: «Ci siamo battuti per garantire la sicurezza, ma il nostro lavoro continua. Serve una prova di maturità da parte di tutti»
17 maggio 2020 | 10:21
La ristorazione apre di nuovo le sue porte dopo oltre due mesi di lockdown e le sole attività di asporto e consegna a domicilio. Una ripartenza attesa da settimane e fortemente voluta dalla Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, prima della data inizialmente prevista del 1° giugno. Alla vigilia della ripresa il presidente della Fipe, Lino Enrico Stoppani scrive a tutti i pubblici esercizi italiani, lanciando loro un appello: «Mai come ora è importante non abbassare la guardia. Oggi siamo guardati come un pericolo per la sicurezza, diventiamo invece un esempio per la società». E promette un rinnovato impegno della Federazione ad intervenire presso la politica per continuare a tutelare le aziende del settore, duramente provate dalla crisi economica generata dalla prolungata chiusura dei locali.
Di seguito il testo integrale della lettera del presidente della Fipe.
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Cari amici imprenditori,
da lunedì 18 anche i Pubblici Esercizi italiani - con la dolorosa eccezione delle discoteche - avranno facoltà di riaprire integralmente le loro attività, un passaggio importante nel percorso di recupero dell’operatività per il nostro settore, che è stato tra i primi a subire limitazioni e chiusure.
Fipe si è battuta con convinzione sulla necessità di anticipare ed allineare la data di ripartenza dei nostri esercizi - inizialmente programmata per il 1° giugno - a quella prevista per tutte le altre attività commerciali. Con altrettanta decisione, abbiamo lavorato per garantire l’adozione di “Protocolli di Sicurezza” sostenibili dal punto di vista economico ed organizzativo, suggerendo e facendo recepire molte prescrizioni contenute nel nostro Protocollo.
Sappiamo che queste non sono condizioni sufficienti per garantire a tanti imprenditori del nostro settore di ripartire e superare questa crisi, ma siamo convinti che questi risultati siano condizioni necessarie per provare a farlo. Pur davanti alle grandi incognite del presente e del prossimo futuro che ci riguardano, per i Pubblici Esercizi è stata comunque una settimana decisiva, a cui vanno aggiunte le disposizioni dell’atteso DL Rilancio con interventi di sostegno che impattano sulle nostre imprese.
Cito i principali, ricordando che le nostre Associazioni sul territorio sono a disposizione per aiutare gli imprenditori ad usufruirne al meglio: l’introduzione di contributi a fondo perduto a titolo di ristoro delle cadute di fatturato, con la percentualizzazione per classi di ricavo; l’estensione a tre mesi e la cedibilità del “Credito d’Imposta” per le locazioni commerciali ed affitti d’azienda; l’abbuono del 1° acconto Irap 2020; il reddito di emergenza di € 600 per i lavoratori autonomi; la proroga al 16 settembre delle scadenze fiscali e contributive di aprile e maggio; l’esenzione e/o la riformulazione di alcuni tributi locali; la definitiva soppressione delle clausole di salvaguardia su IVA e Accise, che ci hanno liberato della tagliola dell’aumento dell’IVA che dal 2011 incombeva ad ogni manovra di bilancio.
Sappiamo bene che il nostro lavoro non finisce qui: pur in un quadro di finanza pubblica complicatissimo, per fronteggiare il dramma che il nostro settore sta vivendo, cercheremo di intervenire dove possibile nel processo di conversione del DL per migliorarne i contenuti e continueremo a portare all’attenzione della politica e delle istituzioni la voce delle nostre imprese. Partiamo oggi però da una confermata consapevolezza che possiamo fare la differenza, un merito che in queste settimane la Fipe ha potuto produrre grazie a due elementi. Il primo è il grande sistema associativo a cui appartiene, la Confcommercio guidata dalla credibilità del Presidente Carlo Sangalli. Il secondo elemento decisivo sono gli associati, gli imprenditori, cioè, che ci hanno scelto, che continuano a sceglierci e che fanno di Fipe la più grande e autorevole rappresentanza del mondo della somministrazione.
Oltre ad un ringraziamento, proprio a queste donne, a questi uomini, a questi imprenditori, vorrei rivolgere anche un appello: un appello di responsabilità. Mai come ora è importante non abbassare la guardia ed essere i più seri estensori dei “Protocolli di Sicurezza” adottati, per la salute nostra, dei nostri familiari, dei nostri collaboratori e dei nostri clienti. Il Covid-19 non è debellato e continuerà pericolosamente ad insidiare le nostre vite e la nostra economia. Una recrudescenza della malattia porterebbe a nuovi provvedimenti di contenimento delle libertà personali, con danni prevedibili e letali.
Il nostro è da sempre il settore della socialità e della convivialità; se vogliamo preservarle dobbiamo dare nei prossimi mesi una straordinaria prova di maturità e di responsabilità, che in alcuni momenti sarà certo faticosa, ma che potrà dimostrare ancora una volta l’imprescindibile valore pubblico del mondo dei “pubblici esercizi”. Oggi siamo guardati come un pericolo per la sicurezza, diventiamo invece un esempio per la società.
Certo che saprete raccogliere questa sfida, sperando anche che si riveli fonte di nuova motivazione e di nuove gratificazioni in un momento drammatico, mando a tutti e ciascuno di Voi un grande augurio pieno di incoraggiamento.
Con viva cordialità.
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Lino Enrico Stoppani
Di seguito il testo integrale della lettera del presidente della Fipe.
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Cari amici imprenditori,
da lunedì 18 anche i Pubblici Esercizi italiani - con la dolorosa eccezione delle discoteche - avranno facoltà di riaprire integralmente le loro attività, un passaggio importante nel percorso di recupero dell’operatività per il nostro settore, che è stato tra i primi a subire limitazioni e chiusure.
Fipe si è battuta con convinzione sulla necessità di anticipare ed allineare la data di ripartenza dei nostri esercizi - inizialmente programmata per il 1° giugno - a quella prevista per tutte le altre attività commerciali. Con altrettanta decisione, abbiamo lavorato per garantire l’adozione di “Protocolli di Sicurezza” sostenibili dal punto di vista economico ed organizzativo, suggerendo e facendo recepire molte prescrizioni contenute nel nostro Protocollo.
Sappiamo che queste non sono condizioni sufficienti per garantire a tanti imprenditori del nostro settore di ripartire e superare questa crisi, ma siamo convinti che questi risultati siano condizioni necessarie per provare a farlo. Pur davanti alle grandi incognite del presente e del prossimo futuro che ci riguardano, per i Pubblici Esercizi è stata comunque una settimana decisiva, a cui vanno aggiunte le disposizioni dell’atteso DL Rilancio con interventi di sostegno che impattano sulle nostre imprese.
Cito i principali, ricordando che le nostre Associazioni sul territorio sono a disposizione per aiutare gli imprenditori ad usufruirne al meglio: l’introduzione di contributi a fondo perduto a titolo di ristoro delle cadute di fatturato, con la percentualizzazione per classi di ricavo; l’estensione a tre mesi e la cedibilità del “Credito d’Imposta” per le locazioni commerciali ed affitti d’azienda; l’abbuono del 1° acconto Irap 2020; il reddito di emergenza di € 600 per i lavoratori autonomi; la proroga al 16 settembre delle scadenze fiscali e contributive di aprile e maggio; l’esenzione e/o la riformulazione di alcuni tributi locali; la definitiva soppressione delle clausole di salvaguardia su IVA e Accise, che ci hanno liberato della tagliola dell’aumento dell’IVA che dal 2011 incombeva ad ogni manovra di bilancio.
Sappiamo bene che il nostro lavoro non finisce qui: pur in un quadro di finanza pubblica complicatissimo, per fronteggiare il dramma che il nostro settore sta vivendo, cercheremo di intervenire dove possibile nel processo di conversione del DL per migliorarne i contenuti e continueremo a portare all’attenzione della politica e delle istituzioni la voce delle nostre imprese. Partiamo oggi però da una confermata consapevolezza che possiamo fare la differenza, un merito che in queste settimane la Fipe ha potuto produrre grazie a due elementi. Il primo è il grande sistema associativo a cui appartiene, la Confcommercio guidata dalla credibilità del Presidente Carlo Sangalli. Il secondo elemento decisivo sono gli associati, gli imprenditori, cioè, che ci hanno scelto, che continuano a sceglierci e che fanno di Fipe la più grande e autorevole rappresentanza del mondo della somministrazione.
Oltre ad un ringraziamento, proprio a queste donne, a questi uomini, a questi imprenditori, vorrei rivolgere anche un appello: un appello di responsabilità. Mai come ora è importante non abbassare la guardia ed essere i più seri estensori dei “Protocolli di Sicurezza” adottati, per la salute nostra, dei nostri familiari, dei nostri collaboratori e dei nostri clienti. Il Covid-19 non è debellato e continuerà pericolosamente ad insidiare le nostre vite e la nostra economia. Una recrudescenza della malattia porterebbe a nuovi provvedimenti di contenimento delle libertà personali, con danni prevedibili e letali.
Il nostro è da sempre il settore della socialità e della convivialità; se vogliamo preservarle dobbiamo dare nei prossimi mesi una straordinaria prova di maturità e di responsabilità, che in alcuni momenti sarà certo faticosa, ma che potrà dimostrare ancora una volta l’imprescindibile valore pubblico del mondo dei “pubblici esercizi”. Oggi siamo guardati come un pericolo per la sicurezza, diventiamo invece un esempio per la società.
Certo che saprete raccogliere questa sfida, sperando anche che si riveli fonte di nuova motivazione e di nuove gratificazioni in un momento drammatico, mando a tutti e ciascuno di Voi un grande augurio pieno di incoraggiamento.
Con viva cordialità.
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Alberto Lupini
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