Stabilimenti balneari, il 15 si riparte per un'altra estate italiana, in attesa degli stranieri

Gli stabilimenti balneari riaprono dal 15 maggio. In anticipo rispetto alla partenza della stagione 2020 avvenuta il 3 giugno. Gli operatori Sib sono pronti. In Liguria si attende il boom da giugno . In Toscana, dubbi sul green pass. Intanto salta la quarantena di 5 giorni per chi viene da Ue, Gran Bretagna e Israele

14 maggio 2021 | 16:14
di Nicola Grolla
La voglia di vacanza di fa sempre più sentire e coincide con la riapertura degli stabilimenti balneari che dal 15 maggio tornano a ospitare i clienti secondo i protocolli già utilizzati nel 2020. Un sistema che ha funzionato e che, con l’avanzamento della campagna vaccinale, punta a un’estate in sicurezza sulle spiagge italiane. Meta preferita dalla maggior parte di quell’80% di connazionali che passerà le vacanze nel Belpaese secondo uno studio Confturismo ed Swg. Dato confermato dagli stessi stabilimenti balneari. Che sperano anche nell'arrivo degli stranieri dopo la fine della quarantena di 5 giorni (sostituita da doppio tampone negativo: uno 48 ore prima della partenza e uno all'arrivo) per i viaggiatori provenienti dall'area Schengen, Gran Bretagna e Israele.



In Liguria ultime ore di allestimento, ma qualcuno è già partito

«In Liguria, così come nel resto d’Italia, abbiamo avuto fortuna di cominciare le operazioni di allestimento delle spiagge senza interruzioni da anno marzo e aprile; cosa che non abbiamo potuto fare lo scorso anno quando la stagione di fatto è partita il 3 giugno. Inoltre, il 15% degli stabilimenti in Liguria (su un totale 1.250, ndr) hanno già riaperto per presidiare e fornire un servizio a chi cominciava a popolare le spiagge. Tutti gli altri saranno operativi da questo weekend con la speranza che i volumi aumentino gradualmente», afferma Enrico Schiappapietra, presidente regionale di Sib, il sindacato dei balneari.

In spiaggia con le regole del 2020

In spiaggia valgono le stesse regole del 2020, quindi: 10 mq di spazio per ombrellone, un metro di distanza fra una postazione e l’altra e un metro di distanza dalle persone. In spiaggia si potrà stare senza mascherina, che sarà obbligatoria per accedere alle cabine, ai bagni e ai bar. Locali e spazi che poi vengono regolarmente sanificati. «Così lo scorso anno in Liguria non è verificato alcun cluster», sottolinea Schiappapietra.

Da giugno, senza coprifuoco, la stagione entra nel vivo

Secondo le previsioni e le possibili modifiche al calendario delle riaperture e del coprifuoco, la stagione dovrebbe entrare nel vivo da giugno. «Abbiamo un buonissimo sentiment, le prime prenotazioni sono positive e in crescita rispetto allo scorso anno. Sicuramente il turista italiano ha scelto di passare vacanze in Italia e al mare. Ma abbiamo anche un riavvicinamento di turisti stranieri, molti anglosassoni, che hanno più confidenza con il green pass. Uno strumento veramente importante per l’incoming anche russo, francese, tedesco», sottolinea Schiappapietra.

Sul fronte ristorazione, «attualmente per noi valgono tutte le regole di ristoranti e bar. Compresi i limiti orari. Confidiamo che questo possa essere rivisto e magari ridisegnato con l’estensione dell’orario di circolazione. Fermo restando che la maggior parte delle nostre attività sono naturalmente orientate all’esterno quindi già da ora siamo siamo meno svantaggiati, meteo permettendo. Oggi, qui, per esempio, piove», aggiunge Schiappapietra.



In Toscana si attendono novità sul green pass

«Il green pass sembra una misura ancora un po’ fumosa; dovremmo attendere maggiori indicazioni», sintetizza Stefania Frandi presidente di Sib Toscana. Un rilievo non di poco conto se si considera che le «difficoltà dello scorso anno sono dipese dall’applicazione dei protocolli. C’era preoccupazione di come fare a tradurre in concreto le regole indicate a fronte di una mole di persone importante. Situazione in cui non è scontato riuscire a mettere in pratica tutte le cautele. Ma abbiamo imparato la lezione e quest’anno ripartiamo da questa esperienza», continua Frandi.

Oltre al green pass, anche sugli stabilimenti balneari impatta anche il tema del coprifuoco (che dovrebbe scattare dalle 23 a partire dal 24 maggio), «soprattutto per quanto riguarda la ristorazione nelle ore serali in cui si rischia di servire il cliente troppo frettolosamente per la paura di restare nei tempi. Perché dal ristorante si deve anche far ritornoa casa e questo sfavorisce lunghe tratte o maggiori tempi di permanenza», ricorda Frandi.

Il trend della stagione? Al mare, in Italia. Ma occhio alla concorrenza

Che prospettive ci sono quindi sulla stagione 2021? Secondo uno studio di Confturismo ed Swg, la stagione 2021 si apre con dei trend già delineati. Innanzitutto, c’è il grande ritorno della stagionalizzazione dei flussi. Fenomeno che negli anni si è cercato di diluire ma che nel contesto della pandemia non va disdegnato. D’altronde, l’organizzazione e la programmazione è tutto di questi tempi. Non sorprende quindi che 9 milioni di connazionali abbiano già scelto la propria meta.

Principalmente, si muoveranno fra la seconda metà di luglio e agosto, mentre settembre e la prima metà di luglio non arrivano insieme al 24% delle preferenze. Per chi resta in Italia, le mete più gettonate saranno Puglia e Sardegna. Ma anche nei territori l’offerta si fa più ricca. A partire dal fenomeno del turismo enogastronomico. Il tutto per battere la concorrenza di Spagna e Grecia che sembrano più avanti fra promozione, immunizzazione ed eventi-test.

«Questa è una fase cruciale, nella quale ci giochiamo tutto: non solo l’estate 2021 ma il nostro posizionamento competitivo dei prossimi anni sullo scenario mondiale del turismo. Ci vogliono scelte veloci, d’anticipo sulla concorrenza, e gioco di squadra. Le decisioni su come riaprire ai flussi turistici, soprattutto quelli internazionali, con quali strumenti, tempistiche e messaggi, devono nascere dal confronto tra istituzioni e categorie, come si sta facendo da mesi negli altri Paesi. Una seconda estate con pochi stranieri e turisti italiani concentrati in un unico mese, è esattamente ciò che va evitato a tutti i costi», afferma Luca Patanè, presidente di Confturismo-Confcommercio.



Dal 16 maggio, stop quarantena di 5 giorni ma doppio tampone

Su questo dovrebbe intervenire l'ultima novità in tema viaggi che riguarda la data in cui decade l’obbligo di quarantena di 5 giorni per chi arriva dai paesi dell’area Schengen, Gran Bretagna e Israele a partire da domenica 16. Contestualmente saranno lanciati altri progetti di voli covid-tested su destinazioni come Canada, Stati Uniti, Paesi Arabi, ecc. Sul green pass, invece, si attende.


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Alberto Lupini


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