Spreco di cibo: per i giovani è immorale, ma sono quelli che ne buttano di più

Un terzo del cibo prodotto viene buttato senza essere consumato. In Italia il 2022 è stato all’insegna dello spreco, con circa 595,3 grammi di cibo buttati a persona a settimana. I giovani sono i più "spreconi"

20 settembre 2023 | 19:01

Quella dei giovani la categoria di consumatori più attenta alle tematiche ambientali, di sostenibilità, e "nemici" dello spreco alimentare? Solamente a parole, o meglio solamente a parole stando almeno a un recente studio condotto da OpinionWay/Smartway dal titolo "Gli italiani e lo spreco alimentare". Dal report emerge come lo spreco di cibo sia più diffuso nella fascia di popolazione tra i 18 e 25 anni (specialmente gli uomini) rispetto a quella degli over 65. A dimostrazione di come non necessariamente la più giovane età corrisponda necessariamente alla preoccupazione verso tematiche di questo tipo. 

Consapevolezza sugli sprechi alimentari, la giornata dedicata il 29 settembre

In occasione del prossimo 29 settembre, quando ricorrerà la Giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi alimentari, OpinionWay/Smartway ha deciso di pubblicare una ricerca (ripresa anche dall'Autorità Europea per la sicurezza alimentare) inerente gli italiani e lo sperpero di cibo. Proprio la fascia di consumatori che nell'immaginario comune è più attenta alle tematiche ambientali, quella dei giovani, secondo tale report risulta essere quella che spreca di più. 

Cosa è emerso dal report? Che i ragazzi fra i 18 e i 25 anni gettano alimenti (non necessariamente scaduti o in scadenza) fino a 4 volte di più rispetto ai 65enni e oltre. Un esempio: il 47% dei 18-24 anni butta la frutta almeno una volta il mese, mentre solo il 22% dei 65enni e oltre ha questo comportamento. E per i prodotti secchi il gap è ancora maggiore: 33% dei ragazzi contro contro l’8%. Per i latticini, invece, siamo al 42% dei giovani e l’11% degli anziani. 

Gli uomini quelli che sprecano più cibo. Le motivazioni? Cattivo gusto o odore

A sprecare di più, poi, sono i maschi: il 38% degli uomini butta via il pane più frequentemente rispetto al 24% delle donne. Solamente un italiano su dieci ha affermato inoltre di non buttare mai i prodotti, mentre la percentuale sale dal 9 al 17% se lo stesso quesito lo si rivolge agli over 65. 

Un altro dato che emerge, si legge nel report, è che il 67% pianifica i propri pasti in base alla data di scadenza degli alimenti acquistati e il 32% a volte dona il cibo a chi ne ha bisogno invece di buttarlo via. Quest’ultime affermazione è confermata da quasi 1 giovane su 2 (il 44% per i 18-24 anni) e solo il 19% dei 65enni. Quali sono i motivi che spingono gli italiani a buttare via un prodotto alimentare? Per il 46% è una questione di cattivo gusto o odore, per il 33% perché la data di scadenza è passata, per il 31% perché il prodotto è rovinato o il suo aspetto non ispira fiducia.

Spreco alimentare diffuso tra i giovani, eppure per loro è "immorale" 

Dati paradossali, stando almeno al pensiero diffuso tra i più giovani rispetto alle tematiche legate allo spreco alimentare. Secondo uno studio condotto a inizio anno da Waste Watcher la cosiddetta Gen Z (coloro nati tra la fine degli anni '90 e i primi anni '10 del 2000) è quella che si professa più attenta a ridurre lo sperpero di cibo, cercando di sprecarne il meno possibile. Il 90% dei ragazzi intervistati si è infatti dichiarato pronto a mangiare troppo pur di non gettare gli avanzi, ma la percentuale scende quando si tratta di organizzare la spesa settimanale. Il 72% del campione infatti ha dichiarato di programmare la spesa in modo tale da evitare l’acquisto di alimenti in eccesso.

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Alberto Lupini


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