Lo sport ha vinto sulle divisioni della politica
La vittoria su Stoccolma rappresenta un’occasione da non perdere per incentivare il turismo, rilanciare la nostra economia e valorizzare i territori alpini e i loro prodotti tipici
25 giugno 2019 | 11:05
di Renato Andreolassi
Le Olimpiadi invernali 2026 sono un'occasione di rilancio per il nostro Paese
Quel che si è detto sottovoce in terra svizzera, ma che gli addetti ai lavori sanno bene, è che lo sport ha vinto alla grande sulle divisioni della politica. Una lezione da non dimenticare. La paura di perdere la partita come con Ema, l’Agenzia europea del farmaco, stavolta ha convinto davvero tutti a fare squadra.
Dopo la gioia e la soddisfazione per la netta vittoria su Stoccolma (47 voti contro 34), adesso ci sono alcune cose da fare e non fare in vista dei Giochi, che costeranno 1,3 miliardi di euro, di cui 925 milioni a carico del Cio. Anzitutto non dividersi politicamente perché a Losanna ha vinto tutta una nazione; non giocare sulle rivalità campanilistiche; non creare squadre di serie A e serie B; fare invece le opere e i progetti mancanti - disponiamo già del 90% delle strutture sportive necessarie - all’insegna della massima legalità e trasparenza; continuare a fare il gioco di squadra tra Livigno, Bormio, Predazzo, Tesero, Cortina e Anterselva, come ci fosse un unico filo rosso che unisce e corre lungo tutta la catena alpina, dalla Valtellina alla Val di Fiemme.
E poi bisogna approfittare di questa vetrina mondiale per tutelare e rilanciare con maggior convinzione i territori montani valorizzando le potenzialità turistiche ed enogastronomiche. Là, sulle Alpi, ci sono prodotti tipici che valgono come gioielli. Ed è pure utile ricordare che i cinque cerchi olimpionici daranno lavoro a oltre 5mila persone e ci sarà una ricaduta sul Pil, stimata con il segno più, fra i 2.300 e 3mila milioni di euro. Scusate se è poco.
Ecco perché a Losanna era importante partecipare e, nonostante le nobili intenzioni del barone Pierre De Coubertin, vincere!
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Alberto Lupini