Sostenibilità ad ampio raggio. Gli scenari della filiera alimentare
Diminuito lo spreco d’acqua e l’emissione di CO2. Il mercato dell’arte bianca è attivo. Un’evoluzione che dai campi raggiunge il consumatore, che rivaluta il negozio di vicinato
26 marzo 2021 | 18:11
di Gabriele Ancona
Il tutto con buon senso. L’etichettatura, per esempio, non deve essere regolamentata da politiche punitive così come l’utilizzo della plastica, di cui c’è un minimo bisogno. Vanno ridotti quantità e raggio d’azione, ma pugno di ferro nei confronti degli abusi.
In questo contesto da “green deal”, il comparto molitorio sviluppa un processo produttivo estremamente “semplice” e pulito, nel quale l’impatto ambientale è limitato al solo consumo di energia elettrica e all'utilizzo di acqua nella fase di condizionamento del frumento prima della sua macinazione. Una filiera che si può definire ad alto tasso di sostenibilità, impegnata da tempo nella difesa dell’ambiente. Tra le case histories da segnalare, quelle che vedono protagonisti Barilla e Agugiaro&Figna Molini.
Favorire la biodiversità dell’agroecosistema
Con l’obiettivo di arrivare al 100% della sostenibilità, con i partner fornitori si fa leva su un minor utilizzo di chimica e più biodiversità. Così è nata la “Carta del Mulino” per la filiera dei fornitori di Barilla, che coinvolge 3mila agricoltori,15 mulini e centinaia di centri di stoccaggio. Un disciplinare che scandisce ben 10 regole. Tra queste, l’adozione per le colture principali di un piano di rotazione per preservare la struttura del suolo, incrementando la fertilità e riducendo la presenza di parassiti ed erbe infestanti. Inoltre, per favorire la biodiversità dell’agroecosistema il 3% dell’area di coltivazione del grano tenero deve essere destinato alla coltivazione di fiori. Un’estensione importante: 1.800 ettari.
Dare respiro al territorio
Su questa linea anche Agugiaro&Figna Molini, che con il progetto “Bosco del Mulino” ha deciso di destinare 13 ettari a bosco, 15mila tra alberi, arbusti ed essenze officinali per dare respiro al territorio e sostenere la sua biodiversità. Un’area a pioppeto nel parco fluviale del Taro per abbattere fino a 220mila kg di CO2 all’anno, creando un ecosistema che compensi le emissioni totali dell’attività molitoria.
Dalla farina al pane, alla sua commercializzazione. Con la pandemia il concetto di vicinanza ha riacquistato il suo valore d’origine. Il negozio del panettiere si è rivelato un luogo rassicurante per il suo accesso controllato e il rapporto umano, affettivo, di quartiere. Un esercizio che per certi versi si è dovuto reinventare e adattare ai nuovi stili di vita. I fornai sono diventati digitali ampliando il proprio raggio d’azione sul territorio con la vendita online. Una modalità inedita per intercettare la clientela. Anzi, in futuro, i negozi di prossimità potranno prevedere di allestire spazi per offrire anche postazioni di lavoro. Lo smart working è entrato nei nostri costumi e ci sarà anche quando il virus sarà sconfitto. Si lavorerà in modo più agile e un po’ ovunque.
Per informazioni: ilboscodelmolino.it - www.mulinobianco.it
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini