Il
blocco dei licenziamenti frena la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
del decreto Sostegni Bis. Il pacchetto di aiuti all’economia pari a 40 miliardi, di cui circa 15 per gli aiuti a fondo perduto, ha incontrato un ostacolo sul proprio cammino. Si tratta della proposta avanzata dal
ministro al Lavoro, Andrea Orlando di
estendere il blocco dei licenziamenti dopo il 30 giugno.
La proposta di Orlando: estensione del blocco fino al 28 agosto
Un tema che coibvolge soprattutto i comparti più in crisi (come quello della ristorazione) e riguarda una misura che prevede due cose: se un’impresa chiede la Cassa integrazione Covid-19 entro fine giugno (dalla data di entrata in vigore del decreto legge) si vede
prorogare il blocco dei licenziamenti fino al 28 agosto. La seconda novità è che, dal primo luglio,
se una impresa utilizza la cassa ordinaria non paga le addizionali ma al tempo stesso non può licenziare mentre utilizza la Cassa integrazione.
Una proposta che, di fatto,
supera gli accordi raggiunti da maggioranza e Parlamento. Quest’ultimo, i
n fase di conversione in legge del decreto Sostegni I aveva sancito un meccanismo di doppio sblocco dei licenziamenti e un’uscita dalla cassa integrazione covid gratuita: 30 giugno per manifattura ed edilizia, 31 ottobre per tutti gli altri, essenzialmente terziario e piccole imprese, che rientrano nel campo di applicazione della cig in deroga e del Fis. A questo si aggiunga il fatto che, sul tema della difesa dell’occupazione,
l’Italia rappresenta un unicum a livello europeo, avendo attivato la norma che vieta i licenziamenti a febbraio 2020.
Le novità in tema di lavoro: contratto di rioccupazione, espansione e solidarietà
Nel decreto Sostegni II,
grazie a un fondo di circa 4 miliardi, saranno introdotti degli strumenti per favorire l’occupazione e ridurre il più possibile gli effetti dello sblocco dei licenziamenti. Si tratta di sgravi al 100% fino a seimila euro per il
contratto di rioccupazione (ossia contratti subordinati a tempo indeterminato legati a percorsi di formazione e periodi di prova di massimo sei mesi), nuove norme sui
contratti di solidarietà (le aziende in presenza di una perdita di fatturato del 50% potranno stipulare contratti che portano la retribuzione al 70% a fronte del mantenimento dei livelli occupazionali) e l’estensione dei
contratti di espansione (che consente il prepensionamento dei dipendenti che si trovano a non più di 60 mesi dalla pensione) alle imprese da 100 dipendenti in su. A questo si aggiunge il rifinanziamento del bonus per gli stagionali: 1.600 euro a testa una tantum.
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Alberto Lupini