Sistemi touchless e menu personalizzati, il futuro della ristorazione passa da qui

La tecnologia è (e lo sarà sempre di più) determinante nel mondo dell'accoglienza a causa della pandemia che ci ha introdotti in una nuova normalità. Pagamenti e menu dovranno preservare l'igiene. Ma tecnologia significa anche poter conoscere il cliente e proporre i propri piatti e vini in modo mirato, a seconda dei suoi gusti

30 settembre 2021 | 05:00
di Vincenzo D’Antonio

Nel lontano 1969 l’uomo mise piede sulla Luna, ma in molti si chiedono a cosa mai sia servita un’impresa del genere se la Luna sta sempre là e noi stiamo sempre qua. Ecco, ed invece dovremmo acquisire contezza degli enormi vantaggi di cui l’umanità si è giovata proprio grazie agli sforzi di ricerca e sviluppo che la missione spaziale comportò ben più di mezzo secolo fa.

Mutatis mutandis, è quanto in scala ridotta sta avvenendo nel mondo della ristorazione (dell’hospitality tutta) in conseguenza della pandemia. Soluzioni tampone (!) escogitate per dare soluzione contingente a problema immane cagionato dal Covid, di fatto permarranno, saranno implementate e rese fruibili in condizioni di nuova normalità. Anzi, verranno (finalmente) percepite come opportune se non necessarie, sia dai clienti che dai ristoratori.

 

La tecnologia traghetta verso la nuova realtà

Tutto ciò è testimonianza ulteriore, atta a far riflettere anche i pigri mentali e gli scettici, circa il ruolo abilitante della tecnologia, il suo essere fattore di successo ed anche, al suo opposto per non uso o uso negligente, fattore di insuccesso. Individuiamo una correlazione, una sorta di fil rouge che, e la cosa potrebbe destare meraviglia, da quale punto anche scelto a caso lo si voglia prendere, disegna comunque una sfera (immaginiamoci un gomitolo) in cui tutto viene ricondotto.

Un aspetto importante, di quelli che rendono agevole la comprensione che “non si torna indietro” e che non vi è “ritorno alla normalità”, bensì “approdo alla nuova normalità” è il nuovo concetto di igiene: l’igiene partecipata, l’alleanza consapevole e responsabile tra cliente e ristoratore. Controllo della temperatura, obbligo di lavarsi le mani, igienizzanti ben presenti. Ci sono e ci parrebbe strano e sconveniente non trovarli più in futuro: sono parte del concetto stesso di frequentazione di un locale pubblico.

Il nuovo concetto di igiene partecipata conduce al comportamento che agevola il touchless. Il touchless è pervasivo. Comanda touchless comporta lettura touchless del menu e, a seguire, è touchless anche il pagamento. Ed eccoci al primo aspetto della pervasività della tecnologia, proprio partendo dal touchless (quel primo punto casuale del fil rouge!).

 

Touchless, un must!

Comanda touchless a fronte di lettura touchless del menu. Ma se il cliente legge touchless il menu, ciò comporta che non è che deve mettere piede nella sala del ristorante per potere accedere al menu. Quel menu di quel giorno di quel ristorante, con le sue “proposte del giorno” e le sue Lto (Limited Time Offer) è presente in rete e vi si accede da ogni dove. Va bene. Ma ne consegue che anche la comanda, fermo restando che il luogo vocato a farla permane essere la sala quando si è al tavolo, si può farla comunque da ogni dove.

Ci rendiamo conto di cosa questo significa sia in termini di migliore servizio al cliente, di maggiore appealing dell’offering ed anche (eccoci di nuovo) in termini di ottimizzazione dei flussi gestionali? Un altro snodo (il secondo) di fil rouge: dal front end, la presa di conoscenza del menu, la comanda, al back-end: la movimentazione di magazzino, essenzialmente cambusa e cantina per tacere al momento di tutto il “no food”. Il magazzino, quindi, che si movimenta “pull” per uscita di prodotti. I riordini vengono effettuati in automatico per quei prodotti che si avvicinano ai livelli di sottoscorta. E come si effettuano questi riordini? Con quali modalità? Troppo semplice dire che si effettuano mediante software gestionale: ve n’è a decine sul mercato, tutti egregi, tutti ben funzionanti. Il punto è un altro ed è, guarda caso, altro punto di snodo (il terzo) del fil rouge: mediante l’utilizzo combinato di AI (Intelligenza Artificiale) e Big Data. Sì, il riordino va ben oltre l’atto in sé dell’automatismo al fornitore e diviene preliminarmente lo scouting su altri produttori, la scansione di offerte giunte di recente, l’analisi dei giudizi dei clienti così come presenti sui social.

E pensare che ancora esiste il ristoratore che impiega considerevole parte del suo tempo a ricevere i rappresentanti!

 

 

Menu personalizzato nel futuro dei ristoranti

L’azione combinata conseguente a quanto analizzato sin qui ci riporta, eccoci all’effetto gomitolo, al menu. Sì, ribadiamo che esso è touchless ed è visibile da ogni dove, ok. Ma la domanda diviene un’altra: come si crea il menu?  Piace, ci fa sorridere e ci rende sereni, la premessa che sovente leggiamo nei menu cartacei circa l’ossequio alla stagionalità dei prodotti. Menomale che è finita l’epoca del km zero! Tuttavia, si andrà ben oltre e si dovrà pur giungere al menu adattivo personalizzato. Cosa si intende per menu adattivo personalizzato?

 

La tecnologia ci consente, posto che vi sia assenso del cliente, di conoscere chi sta leggendo il menu. A questo punto: a) ometto di porgergli in lettura quelle proposte irricevibili in quanto vi è presenza di allergeni a lui nocivi; b) nel conoscere i suoi gusti, gli porgo in evidenza le proposte presumibilmente maggiormente attrattive; c) gli ricordo quali vini al calice bevve onde proporgli gli stessi oppure gli suggerisco le novità; d) ben altro ancora secondo... fantasia e volontà di spingere la personalizzazione dell’offerta.

Con tre touchpoint di quel fil rouge atto a divenire sfera/gomitolo si è dimostrato quanto la tecnologia abbia sua ragione di fruizione consapevole, con quanto ciò comporta nell’investire anche in formazione, allorquando pervasiva (il gomitolo, appunto) e non dipartimentata. Noi, non è che ogni mezzo secondo ci dobbiamo ricordare di respirare. Noi respiriamo, e basta.  Ecco, la tecnologia abilitante è il respiro nel mondo digitale: non è che possiamo farne a meno. Oddio, possiamo anche farne a meno ma... quali le conseguenze?

 

Gli altri articoli  sui "Nuovi scenari della ristorazione"

Arrivano i ristoranti All in One
Dopo i fast food ecco i fast gourmet

I dehors, la nuova vetrina dei bar
E al tavolino ci si sente come a casa

È tempo di igiene "partecipata"
Così il ristorante rassicura il cliente

Dalle porte ai rubinetti touchless
Così il ristorante è covid-free

Un servizio a misura di cliente
Così il ristorante si personalizza

Contactless, cucina digitale e corsi
per i clienti: ecco il ristorante di domani

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Policy | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024