Da Sirmione a Posillipo, quando troppi turisti minacciano il lavoro di alberghi e ristoranti

Le due località prese d'assalto dai turisti emblema, oggi, di una situazione che affligge molte altre località d’Italia (Venezia, in primis). La richiesta di alberghi e ristoranti è di regolare i flussi per offrire più qualità, concetto espresso anche dalla ministra Santanchè

29 maggio 2023 | 14:30

Può sembrare strano che chi lavora nel comparto del turismo e della ristorazione dica “basta ai turisti”. Ma la verità e che quando i turisti sono troppi nessuno ci guadagna, nemmeno i ristoranti, i bar e gli alberghi. È l’overtourism, un fenomeno non certo recente, ma che oggi è sulla bocca di tutti e che in alcune località sta rendendo le vacanze (e il lavoro di albergatori e ristoratori) impossibili. Lo abbiamo visto in occasione dei primi ponti dell’anno e delle vacanze di Pasqua, quando migliaia di turisti hanno riempito i piccoli borghi delle Cinque Terre e le città e i borghi più famosi del lago di Garda e del lago di Como. Lo vediamo da sempre nelle città d’arte italiane, Venezia in primis. Lo vediamo sulle più famose spiagge non appena la pioggia e il maltempo lasciano spazio al sole. Contenere i flussi è la parola d’ordine per tutti. Come farlo? Mentre Venezia discute ancora sul ticket d’ingresso con sistema di prenotazione e sul regolamento per gli affitti brevi, la Provincia autonoma di Bolzano ha deciso che in Alto Adige i posti letto sono a numero chiuso per la prossima estate. Molte spiagge della Sardegna hanno un numero limitato di accessi. Numero chiuso con prenotazione obbligatoria, per accedere al lago di Braies. Questi sono solo alcuni esempi, ma l’overtourism sta diventando un vero “caso nazionale” sul quale è intervenuta anche la ministra del Turismo Daniela Santanchè: «Fino ad ora guardavamo ai flussi in modo quantitativo, ma oggi dobbiamo puntare sulla qualità». E a lei in molti chiedono a gran voce una legge speciale per frenare l’overtourism. Perché, tornado al “paradosso” inziale, i troppo turisti danneggiano anche ristoranti e alberghi. Basta vedere quello che è successo in questa prima domenica d’estate (28 maggio, ndr) a Sirmione, perla del Garda invasa dai turisti e con parcheggi pieni dalle 11:30 del mattino: «Capita che alcuni clienti – spiega, infatti, Marco Merlo, presidente del Consorzio albergatori ed esponente del direttivo di Federalberghi Brescia, oltre che revisore dei conti di Federalberghi Lombardia - disdicano le prenotazioni al ristorante perché sono in ritardo a causa del traffico o per le difficoltà nel trovare un parcheggio». O alle spiagge di Posillipo invase da un muro di corpi in spiaggia, che in certi casi è diventato caos.

A Sirmione alberghi e ristoranti vogliono regolare i flussi di turisti

Sirmione e Posillipo, diverse e unite dallo stesso problema a emblema, oggi, di una situazione che affligge molte altre località d’Italia e sulla quale urge trovare una soluzione vista l’estate alle porte. Soluzione che per gli albergatori di Sirmione (che vanta il record di presenze nel 2022 e traina il Benaco con 1 milione 300mila turisti, in lieve crescita rispetto alla stagione 2019, pre-Covid, quando erano state 1 milione 297mila) è regolare il numero dei flussi turistici. «È necessario - continua Merlo - accogliere nel migliore dei modi i turisti. Per farlo, però, non è necessario creare ad esempio nuovi parcheggi, ma nel rispetto di tutti, ovvero dal turista al lavoratore fino ai residenti e all’habitat naturale, occorre contingentare i flussi. L’eccesso di presenze rischia di avere un effetto boomerang e fa vivere un’esperienza negativa anche al turista».

La soluzione per Sirmione (come quella che vuole Venezia) sarebbe attivare un sistema di prenotazione con richiesta di un contributo d’accesso e un regolamento per gli affitti brevi. L’altra soluzione puntare alla destagionalizzazione, concetto sul quale sta lavorando anche la ministra Sanatnchè. Per farlo, sottolinea Merlo, «serve porsi una domanda: quanti turisti può accogliere Sirmione? Il flusso continuo porta al caos e in realtà, per tutelare tutti e vivere un’esperienza positiva, il turista deve essere accolto a Sirmione nel rispetto del territorio e dei residenti».

Lidi di Posillipo, urge contingentare l’accesso alle spiagge

Stessa domanda si sono posti sui lidi posillipini, da Posillipo al Mappatella Beach, da Coroglio al lungomare, interessati questa domenica da code interminabili e folle con oltre mille persone solo nella spiaggia libera delle Monache, per citare un numero. La soluzione, anche qui contingentare gli accessi: «Abbiamo avuto due riunioni con l’amministrazione, sui contingentamenti degli accessi, come avvenuto l’anno scorso – spiega Dario Liguori, gestore del Lido Sirena alla spiaggia delle Monache - Noi saremmo favorevoli ad applicarli anche quest’anno, altrimenti si sfiorerà il caos sulla spiaggia libera, come in queste ore. Ma dovremo riparlarne nelle prossime settimane con il Comune. Visto l’enorme afflusso di bagnanti, è importante che Asia si occupi della pulizia della spiaggia, almeno nei weekend».

Altrimenti? Il caos! Anche perché i numeri palano chiaro. Se pensiamo che per il ponte del 2 giugno saranno in oltre 15 milioni gli italiani in viaggio (dati Federalberghi), che nel 94% dei casi sceglieranno l’Italia, con particolare propensione per i luoghi di mare, i conti per l’estate sono presto fatti.

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Alberto Lupini


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